Lavoro della giovanissima redazione della classe 2B della Scuola Primaria Beata Vergine di Lourdes -Zola Predosa (Bologna) coordinata da Valentina Tarozzi
“ Non si può discendere due volte nel medesimo fiume. A chi discenda negli stessi fiumi, sopraggiungono sempre altre e altre acque. E non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. ( Sulla natura– Eraclito).
Abbiamo parlato molto, in classe, di Eraclito, questo pensatore, noi lo chiamiamo così, della Grecia antica. Abbiamo letto che gli piaceva vivere a contatto con la natura e che, addirittura, per diversi anni, aveva vissuto da solo sui monti, mangiando solo piante e stando lontano anche dalle persone, con cui, molto spesso, non andava d’accordo. Mentre viveva sui monti, però, si ammalò di idropisia, una malattia che porta il corpo a gonfiarsi, in alcune parti, a causa di un aumento di liquidi. Così fu costretto, dai monti, a far ritorno in città per farsi curare. Nel frattempo chiese ai medici se “fossero capaci di far sì che dall’inondazione venisse la siccità” e siccome i medici non capivano cosa volesse dire, si seppellì in una stalla sotto il calore dello sterco animale, sperando che questo evaporasse. Che ridere!!! Strano tipo… questo Eraclito!!! Alcuni studiosi dicono sia morto in questa posizione, altri che sia morto dopo tanti anni. Quale sia stata la morte vera non si sa. Ma veniamo a quello che pensava lui, questo “panta rei”. All’inizio, quando la maestra, le prime volte, pronunciava “panta rei”, c’era chi di noi capiva solo “rei”, “pallarei”, “pannarei”. Difficile la sua pronuncia e difficile, da capire, il pensiero di Eraclito, per noi che siamo in seconda elementare. Poi…ecco!!! Abbiamo capito!!! E’come aprire i rubinetti dei lavandini della nostra scuola e lasciare SCORRERE l’acqua e….PANTA REI!!!!