Pompei: 2.0

di Leonardo Suvieri e Mario Bucaneve, della redazione de La Siringa, liceo G. Alessi di Perugia

La catastrofe di Pompei è pronta per ripetersi. L’antica città costruita dai romani migliaia e migliaia di anni fa fu vittima, insieme ai sui cittadini, dell’eruzione vulcanica del Vesuvio, vulcano alla cui pendici era stata edificata. Secondo studi dalla INGV, di Roma, e IAMAC-CRN, di Napoli, con l’ausilio dei più importanti centri di studi di geologia e vulcanologia del mondo, sembrerebbe che entro trenta/quaranta anni l’aumento della temperatura esterna del pianeta inizierà a influenzare i moti convettivi all’interno del nostro pianeta. Questo perché i raggi solari, che rimangono “intrappolati” all’interno dell’atmosfera terrestre a causa dei sempre più numerosi gas serra presenti in essa, riscalderanno in modo esponenziale la crosta terrestre. La conseguenza più grande e catastrofica di questo fatto è che ci sarà un innalzamento delle temperature interne della terra e anche all’incremento dei moti convettivi del magma terrestre. Ciò porterà a eventi catastrofici come terremoti, di livello non inferire al 8, e nella peggiore delle ipotesi eruzioni vulcaniche da “vecchi” e “nuovi” vulcani. Come l’antica città romana, ora le attuali città del mondo sono quindi minacciate dalla forza incontrastabile di madre natura che cerca di punirci per i gravi danni che con i nostri eccessi e il nostro comportamento le infliggono giorno dopo giorno

cod. conc. 1454952977379

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