Il 2015, l’ennesimo anno più caldo di sempre

di Alessandro Cascianelli, della redazione de La Siringa, IV A Liceo Scientifico “G.Alessi” di Perugia

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Intervista al professore di Scienze della Terra e giornalista scientifico Luigi Bignami sull’ennesimo primato negativo conseguito dall’anno passato.

Il 2015 è stato ancora una volta tra gli anni più caldi di sempre, il termometro infatti ha segnato un aumento della temperatura media globale di circa 1°C rispetto alla media delle temperature del secolo scorso (15°C).

Molti addetti ai lavori hanno attribuito la colpa ad El Niño, un fenomeno meteorologico che si verifica circa ogni 5 anni che porta ad un innalzamento generale delle temperature. El Niño è solo una concausa, ci sono anche moltissimi altri fattori che hanno portato per l’ennesima volta a questo triste risultato che ci deve solo far preoccupare.

Luigi Bignami, laureato in Scienze della Terra, giornalista di Focus e redattore scientifico per i telegiornali delle reti Mediaset, prova a dare qualche risposta a molte domande che in una situazione così, tutti noi dovremmo porci.

Come mai il 2015 è stato ancora una volta l’anno più caldo di sempre?

Nel 2015 abbiamo assistito ad un forte aumento della temperatura terrestre, il mese di Ottobre è stato il più caldo di sempre. Negli ultimi 18 anni però la temperatura sta crescendo più lentamente rispetto al passato e questo è comunque un segnale positivo, ciononostante il 2015 per la compresenza di due fenomeni quali l’effetto serra ed El Niño è uno degli anni più caldi di sempre da 150 anni a questa parte.

Prima del 2015 anche il 2014 era stato tra gli anni più caldi di sempre, il fatto che sia solo l’anno precedente ci deve allarmare?

Su questa questione c’è un forte dibattito tra gli scienziati, la maggior parte degli scienziati sostiene che il 2014 è stato l’anno più caldo in assoluto, tuttavia bisogna considerare che le medie delle temperature sono molto complesse e si decide tutto nei decimi o addirittura nei centesimi. L’ente che si occupa di fare le medie ovvero il NOAA, per questo motivo ha detto che il 2014 ha il 60% di probabilità di essere l’anno più caldo di sempre. Se fosse così è chiaro che dalla Rivoluzione Industriale ci troveremmo in una situazione di crescita continua delle temperature, che però negli ultimi 18 anni è stata molto debole rispetto a quanto si era ipotizzato.

Prima abbiamo citato El Niño, in che cosa consiste questo fenomeno?

El Niño è un fenomeno naturale che c’è sempre stato, abbiamo infatti delle testimonianze degli Incas e dei Maya. Fondamentalmente questo fenomeno porta alla creazione di una corrente molto calda che va a coprire tutta quella parte che sta a cavallo dell’equatore nell’Oceano Pacifico. Guardando le foto fatte dai satelliti possiamo notare che la parte del Pacifico più coinvolta è quella vicino all’Australia. El Niño in questa zona causa una forte siccità, che a sua volta porta a grandi incendi con un inquinamento fortissimo. Dall’altra parte del Pacifico in America Meridionale piove tantissimo perché si crea una forte evaporazione. Il problema di questo fenomeno è che non si ripete regolarmente, generalmente si ripete ogni 3/5 anni ma non è prevedibile, tuttavia si è constatato che inizia il suo corso ad Ottobre per arrivare al suo picco a Dicembre.

Cosa dobbiamo aspettarci nel 2016?

Nel mese di Gennaio abbiamo assistito alla fase conclusiva di El Niño che ha portato comunque ad una temperatura più alta rispetto alla media, per molti addetti ai lavori la situazione sarà analoga per tutto il corso dell’anno; per altri invece l’aumento dell’umidità nell’atmosfera causata da El Niño potrebbe scontrarsi con le correnti fredde provenienti dal Polo Nord e potrebbe portare ad un aumento della temperatura più leggero rispetto all’anno precedente.

Possiamo attribuire il risultato del 2015 ad El Niño ma se a fine 2016 avessimo per l’ennesima volta questo risultato, di chi sarebbe la colpa?

Se il 2016 dovesse essere ancora una volta un anno da record, è chiaro che dovremmo dire di essere in un periodo di forte aumento della temperatura terrestre. Definire la causa è forse la cosa più complessa, per molti la responsabilità principale è dell’uomo che rilasciando anidride carbonica nell’atmosfera fa aumentare la temperatura. Anche se va detto che dalla rivoluzione industriale la concentrazione di CO2 nell’aria è sempre aumentata mentre la temperatura no, quindi non si è del tutto sicuri che la presenza di anidride carbonica porti ad un aumento globale della temperatura.

Quali sono le conseguenze più drastiche di questo aumento della temperatura globale?

La cosa più evidente è lo scioglimento dei ghiacciai, in particolare in Polo Nord la temperatura è aumentata di circa 3-4°C rispetto alle medie e quindi moltissimi ghiacciai negli anni si sono sciolti. La situazione è diversa in Antartide, dove i ghiacciai stanno aumentando a causa di vortici di correnti nell’atmosfera che lo isolano. Abbiamo anche altre conseguenze meno evidenti ma non per questo non importanti, ad esempio l’aumento delle temperature causa un aumento dell’energia nell’atmosfera, quindi quando abbiamo delle precipitazioni, queste sono davvero violente. Un’altra conseguenza evidente è il cambiamento dell’ecosistema da parte di molti animali, che è particolarmente tangibile nel Mediterraneo dove stanno venendo sempre più specie provenienti dai mari tropicali.

Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per combattere il surriscaldamento globale?

Anche se non siamo certi che incida, dobbiamo cercare di ridurre le emissioni di CO2, limitando l’uso delle automobili, degli aerei ecc., purtroppo al giorno d’oggi abbiamo la situazione opposta, c’è un abuso anziché una limitazione, se tutti a livello globale ci impegnassimo maggiormente avremmo solo delle conseguenze positive.

A fine 2015 c’è stata la COP21, secondo lei è stata una riunione produttiva oppure è stata solo una trovata mediatica?

Guardando a quanto successo in passato sono molto scettico, nei precedenti incontri ad esempio si era detto che entro il 2020 la concentrazione di CO2 avrebbe dovuto subire una riduzione del 20%, ma questo non si è verificato.

Molti paesi poi hanno già detto che non riusciranno ad attuare tutte le proposte, staremo a vedere, non voglio fare il profeta cattivo ma ho paura che quelle sentite alla COP21 siano solo delle belle parole che in uno scenario come questo non verranno attuate mai.

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