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Gli Dei a concilio: pronto un piano per devastare la terra.

“Zeus dichiara ‘Ora Basta! Gli uomini hanno fatto peggio di noi’ – Vulcano è l’anima della rivolta, minaccia eruzioni e terremoti“. Questo l’occhiello e il sommario dell’articolo di Gemma Costa, 13 anni, di Roma, già vincitrice di Giornalisti Nell’Erba 4 e di una medaglia dell’Ordine dei Giornalisti.

Cliccare qui per aprire il pdf dell’articolo impaginato da Gemma CostaConcilio degli Dei

Qui sotto, il testo dell’articolo.

Monte Olimpo – Una grande minaccia incombe sul nostro pianeta. L’inquinamento dell’aria, la contaminazione delle acque, lo sfruttamento selvaggio della terra sono le cause della collera degli Dei. Il  Concilio degli Dei si è riunito ieri per discutere del comportamento insensato degli uomini e per trovare una giusta soluzione al problema.

All’interno del  Concilio si sono formati due partiti. Il primo, guidato Da Venere, con Giunone e Apollo. Il secondo partito, più nutrito, guidato da Vulcano, comprende Marte, Mercurio, Nettuno e Diana. Venere, dea dell’amore, vuole proteggere gli uomini e dare loro un’altra possibilità. Marte, dio della guerra, non vuole venire a patti con coloro che distruggendo il pianeta hanno recato offesa agli dei. Secondo Apollo, dio del sole,gli uomini hanno fatte anche tante cose buone e ne possono fare di migliori. Inoltre crede sia sbagliato ripagare con la stessa moneta gli errori umani. Nettuno, dio del mare, non vuole ascoltare né accettare nessun compromesso. Ha preso la parola e ha detto : “Non avete idea di che danno enorme mi hanno combinato in Messico. Una marea di petrolio sparso nel mio mare. Mi occorreranno secoli per rimediare a ciò che hanno fatto. Per me questi uomini meritano un giusto castigo e farò di tutto pur di farglielo avere. Un’offesa così grande non si dimentica”. Read the rest of this entry »


I pericoli del pianeta vivente

Articolo di Elena Carraro,13 anni di Roma.

Oggi l’uomo troppo spesso antepone il profitto, il successo ed una serie di altre cose all’ambiente, al rispetto della natura e del suo equilibrio. E’ terribile infatti pensare che, prima o poi, anche la nostra specie si potrebbe estinguere.

Questo non tanto grazie a teorie e superstizioni come l’apocalisse o la fine del mondo, quanto ad un’accelerazione del processo naturale di “consumazione” che riguarda ogni pianeta ed ogni stella seppur dopo miliardi e miliardi di anni.

La terra continuando così si e ci distruggerà, prima del suo tempo naturale, semplicemente perché noi non la rispettiamo ma molto probabilmente non sarà lei la prima ad esser distrutta, perché il nostro pianeta si adegua quasi sempre ai cambiamenti, come è accaduto anche con la caduta di meteoriti in diverse occasioni che hanno, dicono gli studiosi, causato l’estinzione dei dinosauri e le ere glaciali, anche in quei casi comunque, alla fine, la terra è sopravvissuta !

E non è vero solo che dobbiamo salvarla per non distruggerla, il problema al momento più urgente ed attuale è che dobbiamo salvarla altrimenti ci distruggeremo noi da soli, con le nostre mani.

Tutti i cambiamenti di clima, gli uragani, le eruzioni vulcaniche ed i terremoti, ci sono da sempre e sempre ci saranno, pare certo però ormai che l’aumento delle frequenze e della violenza di questi episodi si verifichino ed aumentino anche a causa del nostro modo di violentare la natura sia nel depredarne ormai senza controllo le risorse naturali, sia nel non studiare tutti i modi possibili per rimediare ai danni già fatti e prevenirne ulteriori, comprese le catastrofi naturali. Read the rest of this entry »


“Parola Nostra” sui pericoli del Pianeta Vivente

Dossier inserto speciale dedicato ai temi del concorso realizzato dai redattori del giornale “Parola Nostra” (32 pagine in carta patinata), ovvero 41 giornalisti nell’erba foggiani che hanno lavorato alle pagine della superinchiesta dalle classi dei plessi di Bovino e Castelluccio dei Sauri, con il contributo dei “colleghi” di Panni che hanno inviato alcuni articoli.  Tutor, Anna Maria Gesualdi e Maria Antonietta Colaianni. Cliccare qui per vedere il pdf delle 16 pagine di dossier: Dossier




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Il paradiso non può attendere, cerchiamo il nostro Cielo qui sulla terra

Inchiesta di Rebecca Vitelli,16 anni, di Carpineto Romano, già vincitrice di alcune edizioni di Giornalisti Nell’Erba.

Sono milioni di anni che abitiamo questo pianeta, ma negli ultimi decenni la convivenza è diventata molto più difficile. Siamo giunti ad un momento cruciale per la  nostra storia. La Terra è in pericolo, noi la mettiamo in pericolo! Senza badare alle conseguenze abbiamo immesso nel sottile strato dell’atmosfera ingenti quantità di anidrite carbonica, tali da alterare l’equilibrio della Terra stessa. Le concentrazioni di anidride carbonica, che non erano mai salite oltre il livello di 300 parti per milione (ppm) quest’anno sono cresciute fino a 383 ppm. Negli ultimi mesi, nuovi studi hanno dimostrato che la calotta glaciale artica, che aiuta il pianeta a raffreddarsi, si sta sciogliendo a ritmi quasi tre volte più veloci di quanto previsto dagli studi più pessimistici degli scienziati. Dobbiamo fare qualcosa, e in fretta. La scelta deve essere presa dai vertici, ma non deve avere semplicemente  rilevanza politica, di destra o sinistra, ma anche una rilevanza morale, per assicurare un futuro alle generazioni successive. Il pianeta si sta “ribellando” alle nostre cattive abitudine, e ne abbiamo la conferma ogni giorno: uragani, terremoti, alluvioni, eruzioni. Questi fenomeni di carattere straordinario, per potenza, distruzione e numero di vittime che si lasciano alle spalle sono aumentati, lo scorso anno è stato un susseguirsi di catastrofi naturali, ben 950, costate circa 295.000 vite. Il pianeta ha cominciato da subito a farci intendere chi avrà la meglio, con un terremoto di magnitudo 7 ad Haiti, il 12 gennaio, 200.000 vittime. Il 27 febbraio è stato il “turno” del Cile, con un sisma di magnitudo 8.8, il 14 aprile della Cina con un terremoto di magnitudo 6.9. Nel 2010 non solo le scosse hanno mietuto vittime, ma si sono aggiunte anche numerose inondazioni nel corso dei mesi estivi, le più catastrofiche hanno colpito la Cina, il Pakistan e l’Australia. Si sono anche verificate micidiali ondate di caldo in Russia e piogge di intensità inusuale in tutta Europa. La stagione degli uragani nell’Atlantico avrebbe dovuta  essere “tranquilla” , ma non è stato così, ci sono stati 19 cicloni tropicali, il più potente è stato Igor, i cui venti  hanno difatti raggiunto i 250 km/h in mare aperto, ma fortunatamente ha toccato la costa di Bermuda con potenza più debole. Read the rest of this entry »


I pericoli del pianeta vivente – eruzioni, inondazioni…

Inchiesta di Sveva Vitelli, 13 anni, di Carpineto Romano (Roma).

La giornalista ha impaginato la sua inchiesta inserendo anche immagini e grafici. Cliccare qui per vedere il pdf: I PERICOLI DEL PIANETA VIVENTE – eurzioni inondazioni

Qui sotto, il testo dell’inchiesta.

La Terra è l’unico tra i sette pianeti della nostra galassia in cui si trovano gli elementi indispensabili alla vita come l’acqua e l’ossigeno. Il nostro pianeta è sempre stato generoso con l’uomo sin dai tempi della sua comparsa ,ha cominciato però a “ribellarsi “ solo quando si è sentito minacciato. Ora ai telegiornali si sente continuamente parlare di terremoti,inondazioni ed eruzioni vulcaniche, così ci rendiamo conto che la Terra non fa altro che attuare la legge del contrappasso.

 

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S.O.S: ULTIMATUM DAL PIANETA TERRA

Inchiesta dei redattori della II media A dell’Istituto Elio Vittorini di Messina, insegnante Rosa Martelli.

Crescita demografica, progresso tecnologico e sviluppo economico stanno alla base dei principali cambiamenti ambientali. Nella società odierna assistiamo ad un’alterazione degli equilibri del nostro ecosistema. La logica del consumismo ha il sopravvento e l’atavico equilibrio, che i nostri avi sembrano aver gelosamente custodito e mantenuto, è ormai inesistente. Qualsiasi attività umana si muove in direzione diametralmente opposta ai bisogni del nostro pianeta. Basta “tuffarsi nel passato” per rendersi conto, come l’agricoltura, da sempre considerata un’attività rispettosa della natura, ultimamente ha favorito processi erosivi che inquinano il nostro ambiente. Arature del suolo troppo profonde, tecniche intensive di coltivazione, prelievo delle acque dei fiumi o, dalle falde freatiche, determinano gravi dissesti ambientali. Il fenomeno della “subsidenza” causato dalla deviazione di corsi d’acqua, correlata all’innalzamento del livello del mare, provocherà in un futuro, non molto lontano, la scomparsa di alcune città costiere, mentre a tutt’oggi assistiamo al processo di salinizzazione, che interessa alcune zone costiere dell’India, della Cina, ma anche, com’è facilmente riscontrabile, nella zona mediterranea. Particolarmente devastanti sono le alterazioni ambientali provocate dalla costruzione di laghi artificiali. Si calcola che nella superficie terrestre ne esistano oltre 10.000 mila, per non parlare di quelli di piccole dimensioni a servizio di micro aziende. La costruzione di un bacino artificiale, se da un lato arreca indubbi vantaggi all’economia di una regione, dall’altro può provocare modificazioni ambientali negative e calamità quali la sommersione di lunghi tratti vallivi col conseguente abbandono dei centri situati sul fondovalle. La realizzazione del lago Bratsk in Russia, ad esempio, ha comportato la delocalizzazione di 250 villaggi con 700.000 persone; la diga di Assuan sul Nilo ha richiesto il trasferimento di oltre 100.000 indigeni ed ha sommerso una delle regioni archeologiche più interessanti dell’Africa; il lago Tucurui, in Brasile, ha coperto 2.430 km. quadrati di lussureggiante foresta vergine. Un secondo inconveniente risiede nel fatto che gli invasi sono causa indiretta dell’erosione costiera. La natura si ribella a tutte queste forme di violenza, diventando lei stessa pericolo per l’umanità. Inondazione, esondazioni, eruzioni e frane sono i “doni” della natura, stanca di tanto scempio. Il Delta del Nilo, ad esempio, dopo la costruzione della diga di Assuan (1974) si ritira di circa 40 m. all’anno e in Italia i tratti costieri della Basilicata, situati presso le foci dei fiumi Agri e Sinni, che prima della costruzione avanzavano di cinque m. l’anno, ora si assottigliano di oltre un metro l’anno. Immediata è la risposta della natura. Read the rest of this entry »