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L’Uomo, figlio ingrato di Madre Terra

Editoriale di Gaia Zol, 19 anni, di Camino Al Tagliamento (Udine)

Il mondo nasconde arcobaleni, quegli archi colorati che uniscono due punti lontani. Tra le onde del mare, nasconde una musica soave, piena di diverse note che si incontrano in un’unica orchestra.

Le fronde degli alberi danzano al vento profumato dai petali dei fiori. Gli animali giocano liberi, rincorsi dal polline dei cipressi.

Il mondo è felice, variopinto e incantevole.

Il nostro pianeta è bello, siamo noi uomini a essere sbagliati.

Non ci fermiamo mai a guardare le farfalle, ad ammirare l’alba e non ascoltiamo il cinguettio dei pettirossi. Non sappiamo apprezzarlo, questo mondo, che ci dà frutti e stelle. Calpestiamo la terra che ci offre, non la veneriamo più come una Madre che da un giorno all’altro potrebbe lasciarci orfani. Strappiamo le radici agli alberi che ci portano respiro nuovo, rubiamo spazio e vita a un mare che ci porta sogni di isole lontane, soffochiamo il cielo.

Sembra che tutto si possa vendere, che tutto abbia una sua etichetta e un suo prezzo, ma non certo un valore che vada oltre il profumo del profitto. Read the rest of this entry »


Il pianeta Gaia

Giornale di 15 pagine ideato e realizzato dai ragazzi della Quarta B della Scuola Elementare Mazzini, 2° Circolo Didattico di Erice, insegnanti Anna Maria Gabriele e Angela Gammicchia, impaginazione testo e grafica dell’insegnante Maria Pia Peralta.

Cliccare qui per scaricare il pdf: IL PIANETA GAIA






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Un racconto sulla Terra ancora senza titolo

Racconto di Francesco Toscani, 14 anni, del IV ginnazio A. Volta di Como, già vincitore di Giornalisti Nell’Erba 5 con il racconto “Il testamento del Lago di Como”.


Ho passato le ultime tre settimane a chiedermi cosa scrivere per la nuova edizione dei Giornalisti nell’Erba.

Anche perché bisognava parlare della Terra; e questa è una di quelle tracce che mi mettono in difficoltà. Sono stato seriamente tentato di scrivere l’Autobiografia della Terra, o qualcosa di simile. Perché non l’ho fatto?

Per due ottimi motivi:

  • perché sarei stato ripetitivo (l’anno scorso ho partecipato a questo stesso Concorso, con uno scritto intitolato Il testamento del Lago di Como)
  • e perché non mi andava.

Alla fine ho deciso di mettermi a scrivere, e basta. Scrivere senza uno scopo predefinito, senza un obiettivo. E limitarmi a parlare della Terra come la conosco io.

Ho incontrato la Terra la prima volta quando avevo tre anni. È stato un piacere.

Io – Francesco Toscani – ero in vacanza a Fiera di Primiero, un paesino del Trentino.

Io ero in giro fra le montagne coi miei genitori (ora che ci penso, forse erano loro a essere in giro con me … questione di punti di vista).

Eravamo arrivati a un prato e, mentre i miei genitori mangiavano, io mi facevo un giro. Era una bella mattina di ottobre, l’aria profumava di pino, il cielo era limpido, brillante – come se qualcuno l’avesse pulito –, il Sole era splendente (so che il Sole è sempre splendente … ma a volte è più splendente, capite?) … insomma, era una bella giornata. Io stavo camminando, quando sono caduto.

Stranamente non mi sono fatto male. Per nulla. Forse perché sono caduto sull’erba. Ricordo di avere guardato in basso, e di avere visto – per la prima volta – la Terra.

«Ciao», mi ha detto la Terra.

«Ciao», ho detto io. «Come ti chiami?». Non chi sei. Come ti chiami.

«Mi chiamo … » (e qui ha esitato) «Gaia».

«Gaia», ripetei. «Chi sei?».

E lei me lo disse. Read the rest of this entry »


Il paradiso non può attendere, cerchiamo il nostro Cielo qui sulla terra

Inchiesta di Rebecca Vitelli,16 anni, di Carpineto Romano, già vincitrice di alcune edizioni di Giornalisti Nell’Erba.

Sono milioni di anni che abitiamo questo pianeta, ma negli ultimi decenni la convivenza è diventata molto più difficile. Siamo giunti ad un momento cruciale per la  nostra storia. La Terra è in pericolo, noi la mettiamo in pericolo! Senza badare alle conseguenze abbiamo immesso nel sottile strato dell’atmosfera ingenti quantità di anidrite carbonica, tali da alterare l’equilibrio della Terra stessa. Le concentrazioni di anidride carbonica, che non erano mai salite oltre il livello di 300 parti per milione (ppm) quest’anno sono cresciute fino a 383 ppm. Negli ultimi mesi, nuovi studi hanno dimostrato che la calotta glaciale artica, che aiuta il pianeta a raffreddarsi, si sta sciogliendo a ritmi quasi tre volte più veloci di quanto previsto dagli studi più pessimistici degli scienziati. Dobbiamo fare qualcosa, e in fretta. La scelta deve essere presa dai vertici, ma non deve avere semplicemente  rilevanza politica, di destra o sinistra, ma anche una rilevanza morale, per assicurare un futuro alle generazioni successive. Il pianeta si sta “ribellando” alle nostre cattive abitudine, e ne abbiamo la conferma ogni giorno: uragani, terremoti, alluvioni, eruzioni. Questi fenomeni di carattere straordinario, per potenza, distruzione e numero di vittime che si lasciano alle spalle sono aumentati, lo scorso anno è stato un susseguirsi di catastrofi naturali, ben 950, costate circa 295.000 vite. Il pianeta ha cominciato da subito a farci intendere chi avrà la meglio, con un terremoto di magnitudo 7 ad Haiti, il 12 gennaio, 200.000 vittime. Il 27 febbraio è stato il “turno” del Cile, con un sisma di magnitudo 8.8, il 14 aprile della Cina con un terremoto di magnitudo 6.9. Nel 2010 non solo le scosse hanno mietuto vittime, ma si sono aggiunte anche numerose inondazioni nel corso dei mesi estivi, le più catastrofiche hanno colpito la Cina, il Pakistan e l’Australia. Si sono anche verificate micidiali ondate di caldo in Russia e piogge di intensità inusuale in tutta Europa. La stagione degli uragani nell’Atlantico avrebbe dovuta  essere “tranquilla” , ma non è stato così, ci sono stati 19 cicloni tropicali, il più potente è stato Igor, i cui venti  hanno difatti raggiunto i 250 km/h in mare aperto, ma fortunatamente ha toccato la costa di Bermuda con potenza più debole. Read the rest of this entry »


I pericoli del pianeta vivente – eruzioni, inondazioni…

Inchiesta di Sveva Vitelli, 13 anni, di Carpineto Romano (Roma).

La giornalista ha impaginato la sua inchiesta inserendo anche immagini e grafici. Cliccare qui per vedere il pdf: I PERICOLI DEL PIANETA VIVENTE – eurzioni inondazioni

Qui sotto, il testo dell’inchiesta.

La Terra è l’unico tra i sette pianeti della nostra galassia in cui si trovano gli elementi indispensabili alla vita come l’acqua e l’ossigeno. Il nostro pianeta è sempre stato generoso con l’uomo sin dai tempi della sua comparsa ,ha cominciato però a “ribellarsi “ solo quando si è sentito minacciato. Ora ai telegiornali si sente continuamente parlare di terremoti,inondazioni ed eruzioni vulcaniche, così ci rendiamo conto che la Terra non fa altro che attuare la legge del contrappasso.

 

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Pericoli del pianeta vivente

Articolo-inchiesta di Sebastiano Alesci, 12 anni, della II Media E,  Vittorini di Messina.

Ogni giorno i mezzi di informazione ci comunicano catastrofi naturali, più o meno prevedibili, che sembra diano la sensazione di una profonda ribellione della nostra vecchia madre terra. In effetti, gli scienziati da sempre ci hanno messo in guardia sugli effetti devastanti che si producono ogni giorno sul nostro pianeta, ma sono sempre visti come dei catastrofisti che vogliono ostacolare il progresso e lo sviluppo del genere umano. Nè si vuole considerare il fatto che il pianeta non è un astratto corpo che vaga nel sistema solare e in generale nell’universo, ma un astro vivente che risponde ad una delle leggi più naturale ovvero ha una reazione al dissesto climatico, geologico e di inquinamento e tende a stabilire un equilibrio. Per avere, una visione più comprensibile e visiva degli effetti che l’abitante principe del pianeta infligge, cioè l’uomo causa della maggiore parte dei danni, si potrebbe immaginare la terra come un essere che al caldo, riscaldamento globale da inquinamento ed effetto serra, oppone aria in movimento (tempeste tropicali, cicloni, ecc.). In pratica, come noi che se sentiamo caldo ci ventiliamo per raffreddarci, se siamo sporchi ci laviamo, la terra allo stesso modo si lava ed inonda e lo fa con grande sofferenza perché piange molto con la pioggia scrosciante, e così via per tutte le manifestazioni di vitalità che vengono manifestate come terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc. Queste cose non possiamo dire che non si conoscono, gli studiosi del sistema globale di tanto in tanto lo ricordano a tutti, ma fino ad oggi si è voluto sempre pensare che in effetti tutto possa essere sopportato e assimilato. Se nell’universo si è creata la meraviglia delle meraviglie, il pianeta azzurro, e su di esso è nata la vita, cosa così strabiliante tanto da essere attribuita a Dio, non può essere distrutta da meschinità ovvero quello che produce l’uomo. Si è sempre detto che “nulla si crea e nulla si distrugge tutto si trasforma” ed è pur vero, ma continue immissioni di effetti distruttivi finiscono per non essere più trasformati e resi innocui. Read the rest of this entry »


Tg Scienze Umane

Telegiornale dei redattori del 1° Liceo Scienze Umane dell’Istituto San Giuseppe di Vigevano (Pavia), insegnante Maria Elisa Tessarin


cod. conc. 2810092004

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I pericoli del pianeta vivente

Articolo di Martina Filecci, 16 anni, di Monte Compatri (Roma)

Case, alberi, foreste che oscillano per delle scosse or più intense, or più lievi; un’ombra scura, potente che inghiotte intere spiagge e che con la sua violenta ira, lascia il silenzio dietro di sé; scoppi di lava incandescente, fatale che ricopre e distrugge tutto ciò che incontra sul suo cammino.

L’ambiente è una fiera indomabile: è tutto ciò che ci circonda , tutto ciò in cui viviamo.

Il nostro ambiente è una cosa meravigliosa, e come tutte le cose meravigliose, non può essere controllato.

Sulla terra, vivono miliardi di esseri viventi, tra cui l’uomo che, spesso può essere danneggiato dai fenomeni naturali che prevalgono sul pianeta.

Ma in che modo la terra nuoce all’uomo?

Naturalmente la causa di alcune calamità naturali è, spesso e volentieri, l’effetto che le azioni degli uomini hanno sull’ambiente, ma alle volte l’uomo non ha niente a che vedere con l’avvenire di questi “eventi”.

Infatti il nostro pianeta è in continuo movimento ed evoluzione e questo causa terremoti, inondazioni ed eruzioni vulcaniche. Read the rest of this entry »


Quel puzzle chiamato mondo

Articolo di Veronica Francomacaro, 17 anni, di Gallarate (Varese).

«I giovani sono il futuro»: è vero. E io mi sento parte di questo futuro. Un giorno spetterà a me e a tutti i ragazzi che riempiono i miei stessi banchi di scuola, che trascorrono le serate con gli amici nei miei stessi locali, prendere decisioni più importanti del “cosa mi metto stasera?” o del “come convinco mamma e papà a mandarmi alla festa?”. Dovremo scegliere per il bene del paese, votare, esprimere  un’opinione e avere la forza di volontà e la costanza di lottare per essa.  Molto spesso non ci facciamo sfiorare dai problemi che ci circondano. Il nostro mondo ha il perimetro della scuola, della casa in cui viviamo, del bar che abitualmente frequentiamo: tutto quello che è al di fuori di questi pochi metri e chilometri non sembra preoccuparci.                                                                 
Piuttosto che camminare per le strade, sotto un cielo bagnato dalla luce del sole o dalle prime gocce di pioggia, preferiamo sfrecciare sull’asfalto con la macchina dei nostri genitori e la nostra esuberanza di neo patentati. Piuttosto che aspettare di trovare un cestino, appiccichiamo le gomme da masticare sotto i banchi, buttiamo le cartacce per terra, i rifiuti nei boschi o nei laghi e ci crediamo grandi nel fare questo, ci sentiamo potenti e indistruttibili. Crediamo di fare del male all’ambiente ma non capiamo che il danno maggiore lo procuriamo a noi stessi.               
Sono sicura che se il mondo potesse guardarci riderebbe per il nostro comportamento, ci guarderebbe con fare maligno e forse anche con un po’ di compassione perché pretendiamo di andare avanti, di scoprire e capire quello che ancora ignoriamo, ma siamo i primi a rovinare ciò che già qualcuno ha deciso di donarci. Siamo incontentabili, lo siamo fin dalle origini: Adamo ed Eva vivevano in un Paradiso Terrestre, eppure sono riusciti a violare anche quell’ambiente idilliaco messo a loro disposizione. Noi non siamo diversi; ripetiamo lo stesso “peccato” ogni volta che lasciamo che una carta bianca, un sacchetto di plastica si posino sul verde di un prato, rovinando quel grande e meraviglioso dipinto che è la natura.  Read the rest of this entry »


S.O.S: ULTIMATUM DAL PIANETA TERRA

Inchiesta dei redattori della II media A dell’Istituto Elio Vittorini di Messina, insegnante Rosa Martelli.

Crescita demografica, progresso tecnologico e sviluppo economico stanno alla base dei principali cambiamenti ambientali. Nella società odierna assistiamo ad un’alterazione degli equilibri del nostro ecosistema. La logica del consumismo ha il sopravvento e l’atavico equilibrio, che i nostri avi sembrano aver gelosamente custodito e mantenuto, è ormai inesistente. Qualsiasi attività umana si muove in direzione diametralmente opposta ai bisogni del nostro pianeta. Basta “tuffarsi nel passato” per rendersi conto, come l’agricoltura, da sempre considerata un’attività rispettosa della natura, ultimamente ha favorito processi erosivi che inquinano il nostro ambiente. Arature del suolo troppo profonde, tecniche intensive di coltivazione, prelievo delle acque dei fiumi o, dalle falde freatiche, determinano gravi dissesti ambientali. Il fenomeno della “subsidenza” causato dalla deviazione di corsi d’acqua, correlata all’innalzamento del livello del mare, provocherà in un futuro, non molto lontano, la scomparsa di alcune città costiere, mentre a tutt’oggi assistiamo al processo di salinizzazione, che interessa alcune zone costiere dell’India, della Cina, ma anche, com’è facilmente riscontrabile, nella zona mediterranea. Particolarmente devastanti sono le alterazioni ambientali provocate dalla costruzione di laghi artificiali. Si calcola che nella superficie terrestre ne esistano oltre 10.000 mila, per non parlare di quelli di piccole dimensioni a servizio di micro aziende. La costruzione di un bacino artificiale, se da un lato arreca indubbi vantaggi all’economia di una regione, dall’altro può provocare modificazioni ambientali negative e calamità quali la sommersione di lunghi tratti vallivi col conseguente abbandono dei centri situati sul fondovalle. La realizzazione del lago Bratsk in Russia, ad esempio, ha comportato la delocalizzazione di 250 villaggi con 700.000 persone; la diga di Assuan sul Nilo ha richiesto il trasferimento di oltre 100.000 indigeni ed ha sommerso una delle regioni archeologiche più interessanti dell’Africa; il lago Tucurui, in Brasile, ha coperto 2.430 km. quadrati di lussureggiante foresta vergine. Un secondo inconveniente risiede nel fatto che gli invasi sono causa indiretta dell’erosione costiera. La natura si ribella a tutte queste forme di violenza, diventando lei stessa pericolo per l’umanità. Inondazione, esondazioni, eruzioni e frane sono i “doni” della natura, stanca di tanto scempio. Il Delta del Nilo, ad esempio, dopo la costruzione della diga di Assuan (1974) si ritira di circa 40 m. all’anno e in Italia i tratti costieri della Basilicata, situati presso le foci dei fiumi Agri e Sinni, che prima della costruzione avanzavano di cinque m. l’anno, ora si assottigliano di oltre un metro l’anno. Immediata è la risposta della natura. Read the rest of this entry »