Calliope

Racconto di Marco Zuaro, 18 anni, di Monte Porzio Catone (Rm)

Parte 1

Matteo stava camminando verso la stazione. Il calore ristagnava nelle strade, e l’asfalto sembrava vibrare nell’accecante luce d’Agosto. L’aria era ferma, ma i suoi capelli biondi galleggiavano ritmicamente nell’aria, conferendogli una buffa area puerile che male si sposava con le lunghe gambe coperte dalla altrettanto bionda peluria adolescenziale. Nonostante il sudore impregnasse la t-shirt di cotone e la gola fosse secca per la sete, queste gambe procedevano a tamburo battente, senza dare alcun segno di volersi fermare. Con un area estremamente rilassata Matteo proseguiva la sua celere marcia, incitato dal peso del piccolo zaino che portava alle spalle, che ad ogni passo sobbalzava leggermente, ricordandogli il contenuto. Ogni volta che pensava di rallentare o fermarsi sotto l’ombra di uno dei grandi alberi del vialone, per far calmare i giramenti di testa che lo assalivano in fitte intermittenti, bastava un colpetto dello zainetto per ricordargli la sua missione e che doveva concluderla al più presto. Solo per una cosa si fermò: un vecchio sudato e grinzoso era seduto vicino ad una fontanella e chiedeva l’elemosina. Il cappello a terra era vuoto e il poverino sembrava molto sofferente nell’arsura. La vuotezza di quel cappello fece molta pena a Matteo, che senza esitazione infilò la mano nella tasca dei pantaloncini, estraendone una banconota da cinque euro tutta stropicciata che depose nel cappello a terra. La smorfia di dolore del vecchio si convertì in un sorriso di gratitudine che gli riempì il cuore di sincera e disinteressata gioia, e lo incoraggiò a proseguire lungo il suo percorso con nuovo entusiasmo. Appena il vecchio stabilì che il ragazzino era sufficientemente lontano, arraffò la banconota e la nascose in tasca, per poi riprendere la pantomima. (…)

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