Falsi miti sul “caso latte”

di Sofia Stopponi, del II P del liceo G. Alessi di Perugia, coordinamento di Annalisa Persichetti e Chiara Fardella

img_6833-1I falsi miti sul “caso latte” – intervista all’azienda umbra d’eccellenza: “Grifo Latte”

Latte sì o latte no? Considerato da sempre un alimento importantissimo per il nutrimento e la salute di grandi e piccini, il latte è diventato da circa una quindicina di anni oggetto di aspre critiche. C’è chi dice che sia la causa di molte patologie, intolleranze, allergie e addirittura di tumori.

Intanto gli allevatori sardi gettano in una drammatica protesta fiumi di latte in piazza….

Abbiamo quindi pensato di rivolgere qualche domanda proprio a chi lo produce   sul nostro territorio ovvero alla GRIFOLATTE gruppo Agroalimentare Umbro, che ha come slogan “PRODUTTORI di BENESSERE QUOTIDIANO PER LA QUALITA’ della VITA”.

Risponde alla Siringa il Dottor Leonardo Cardoni, Direttore Amministrativo dell’azienda umbra.

Ci può spiegare perché c’è stata in febbraio una protesta così drammatica dei produttori di latte in Sardegna? Qual è la situazione nazionale

Il consumo di latte e prodotti caseari sta diminuendo purtroppo in Italia. Questa è la premessa! Il settore del latte vaccino italiano produce principalmente per due tipi di prodotti: il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. La produzione di latte ovino invece viene in gran parte utilizzata per farne il pecorino Romano.

Dato che ci sono delle oscillazioni cicliche delle vendite di questi prodotti che causano improvvise disponibilità di materie prime, il latte difficilmente trova una diversa collocazione. Tutto il latte non utilizzato per fare questi formaggi resta disponibile sul mercato e quindi i prezzi precipitano. In Sardegna si è protestato proprio per questo. In genere, possiamo affermare che la remunerazione del latte non è adeguata alle esigenze delle aziende e dei produttori. Inoltre, spesso, il prezzo del prodotto finito è schiacciato verso il basso dalla concorrenza del latte estero o di prodotti fatti con latte estero che spesso è latte in polvere. Quindi bisogna leggere attentamente le etichette per capire da dove viene la materia prima dei prodotti caseari e come sono stati fatti questo prodotto. Noi siamo spesso inconsapevoli consumatori di alimenti .

Qual è la situazione nella nostra regione?

Per quanto riguarda l’Umbria, la nostra regione, possiamo dire che  consuma quasi esclusivamente  latte locale! E questo grazie proprio alla nostra azienda, la Grifo, cooperativa fondata nel  lontano settembre 1962 con l’impegno di alcuni produttori locali e l’aiuto della amministrazione comunale di Perugia. Nacque così la “Centrale del latte”, per l’approvvigionamento e la distribuzione di latte che, fino ad allora, veniva distribuito a domicilio dal lattaio, con tutto quello che ne poteva comportare dal punto di vista dell’igienicità e della disponibilità quotidiana del prodotto. Da allora, oltre allo stabilimento di ponte San Giovanni gli stabilimenti sono aumentati Terni , Norcia, Fossato di Vico. La nostra azienda ancora oggi si propone di valorizzare le produzioni casearie tipiche del nostro territorio. Si impegna a lavorare il latte nel più breve tempo possibile per dare un prodotto qualitativamente impeccabile, a dare la giusta remunerazione ai soci e agli allevatori. In confronto con la Toscana e le Marche dove alcune aziende hanno purtroppo chiuso, noi siamo ancora in espansione questo ci dice la Grifo svolge abbastanza bene il compito di tutelare i suoi produttori, non le sembra?

Ci sono probabilità che bevendo latte di origine non Europea si ingeriscano sostanze inquinanti?

In Italia il latte non Europeo arriva in limitata quantità e la maggior parte sotto forma di latte in polvere.

In generale non si può dire che il latte estero sia “a rischio”, ma come ho detto la qualità dei prodotti italiani è sicuramente molto controllata a differenza di quella estera. Inoltre, meglio evitare il latte che ha fatto molta strada, perché il trasporto di un prodotto delicato come il latte di certo non ne migliora la qualità.

fb_img_1551952283384-1Secondo lei, perché è tanto aumentata l’intolleranza ai latticini? È un mito o una verità?

Secondo me ci sono tutte e due le componenti: ultimamente la medicina ha chiarito la provenienza di alcuni disturbi che prima non erano conosciuti o associati al problema alimentare, però anche le leggende alimentari degli ultimi anni hanno sicuramente assunto un’importanza notevole, purtroppo anche nel mondo medico a volte c’è scorrettezza di informazione.

Cosa ne pensa dei prodotti senza lattosio? Sono prodotti che andranno a sostituire nel tempo il latte intero?

Io penso che i prodotti senza lattosio non andranno   mai a sostituire il latte. Sicuramente andranno ad integrare e a differenziare l’offerta come già fanno le bevande vegetali, come la bevanda a base di soia o di riso, ma non potranno sostituirlo.

Qual è il latte più venduto dalla Grifo Latte e perché?

Il latte più venduto è il latte parzialmente scremato a lunga conservazione; questo non solo per quanto riguarda la Grifo, ma anche per quanto riguarda il mercato italiano e quello mondiale. Questo è dovuto sia a questioni di comodità, perché ha una durata molto lunga rispetto al latte fresco, sia al fatto che il latte parzialmente scremato è più leggero e meno grasso rispetto a quello intero. Inoltre, chi vuole il latte intero preferisce prendere quello fresco, il cui consumo è limitato ad una nicchia di consumatori.

Quali sono i trattamenti più importati che servono a rendere il latte più sicuro e sano rispetto alla proposta meno controllata di latti non trattati?

La pastorizzazione è un trattamento termico di breve durata che rende sicuro il latte e non ne altera le qualità né nutrizionali, né organolettiche.

Ci sa dire quali sono le più recenti truffe a proposito del latte?

Di truffe emerse da produttori caseari del nostro territorio non ho notizia; questo non vuol dire che in realtà piccoli casi specifici possono esserci, di tanto in tanto. In generale il problema più importante è quello legato alla poca trasparenza dell’etichettatura degli alimenti prodotti. Grazie alla nuova normativa abbiamo una maggiore trasparenza da un anno a questa parte.

Vi risultano scandali emersi da controlli sanitari in altre aziende a voi concorrenti?

Non mi risultano scandali a questo proposito anche perché la filiera del latte in Italia è molto controllata, ci sono molti enti che fanno verifiche sul campo sia agli allevatori che sull’industria del settore caseario del e anche i consumatori italiani sono molto attenti.

Le faccio una domanda scomoda: è vero che eliminare i latticini in una dieta fa stare meglio?

“Le rispondo con franchezza: se la persona non ha problemi specifici legati a intolleranza  al lattosio e ai suoi allergeni, il latte è un alimento che, come dice il nostro slogan, contribuisce al benessere quotidiano. Infatti ha valori nutrizionali importanti e è un buon alleato della dieta perché apporta poche calorie.

È vero che i latticini fanno ingrassare? *È vero che il latte veicola grassi   animali che possono causare patologie cardiovascolari?

Premetto che non sono un medico, ma ritengo che una dieta equilibrata debba contenere tutti gli alimenti e che l’assunzione delle giuste quantità di grassi animali non generi di per sé patologie. La  componente di grassi presenti nel latte e suoi derivati sono previsti in una dieta equilibrata.

Sta quindi a ognuno di noi bilanciare in modo corretto tutti i tipi e le quantità degli alimenti .

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