Quando si scopre che la tua camicia bianca inquina… (7358)

“Da orecchini con foglie essiccate all’intimo di bambù: i regali della natura che l’uomo inizia ad apprezzare. Gli stilisti sempre più vicini all’Eden. Il look di tutti i giorni diventa sostenibile”.

Inchiesta di Alessia Bruna Aloi, Giovanni Ambrogi, Sofia Bartocci, Claudia Battistelli, Giulia Benedetti, Chiara Cavallini, Federica Cicci, Adalouise Donnarumma, Mattia Filippini, Cathy Fiorucci, Giulia Fiorucci, Andrea Gaggiotti, Serena Mangoni, Valeria Masillo, Elisabetta Maria Minelli, Marco Montanari, Caterina Panfili, Federico Parboni, Lorenzo Peccini, Martina Pierotti, Letizia Rossi, Laura Sarli, del IV B Liceo Classico G. Mazzatinti di Gubbio, coordinati dalla professoressa Matilde Pinna.

 

Andare all’appuntamento con l’uomo della tua vita, indossando un meraviglioso vestito in ortica abbinato a gioielli in plexiglas e per completare l’opera un make-up di cera d’api e polline. Sembra che la fata Smemorina abbia confuso gli incantesimi e abbia mandato Cenerentola ad un ballo in maschera. In realtà, oggi, l’eleganza risiede anche nell’uso di questi materiali. Li hanno fatti propri pure molti stilisti di fama mondiale come Armani, Gucci e Vivianne Westwood, e marche internazionali come Puma, Replay e Adidas. La moda eco-friendly ha proposto numerose soluzioni ed idee bizzarre per grandi e bambini, che hanno fatto la loro comparsa non solo sulle passerelle, ma anche nei negozi a prezzi modici.
Chi avrebbe mai creduto di poter vestirsi con piante e rifiuti? La necessità di un ambiente più pulito ha portato all’utilizzo di cotone, canapa, juta, ortica, plastica, carta e jacrocki (materiale che nasce dalla lavorazione di scarti e rifiuti). La moda, infatti, è una delle maggiori cause dell’inquinamento terrestre: basti pensare che una semplice camicia bianca è responsabile dell’emissione di 10,75 chilogrammi di CO2 e altri gas ad effetto serra.
Per questo motivo è importante anche il contributo fornito dall’uso del bambù: questa pianta di origine antichissima è sempre stata molto importante per le popolazioni delle regioni umide tropicali e subtropicali dell’Asia, e perfino Confucio ne esaltava le qualità: riteneva, infatti, fosse un modello di virtù per gli uomini grazie alla sua capacità di crescere ben dritto, ma pronto anche a piegarsi se necessario e quindi un esempio di umiltà, modestia, eterna giovinezza, gioia. Non si può però dimenticare l’importanza di questa pianta nel nostro ecosistema: alcune specie di bambù riescono infatti a produrre il 35% di ossigeno in più rispetto ad altri tipi di piante e alberi. Oggi è usato in quasi tutti i campi e anche nell’alta moda; si è infatti recentemente scoperto che la fibra ricavata dalla pianta da cui deriva il tessuto in bambù non è soltanto leggera e resistente, ma ha anche delle proprietà antibatteriche e disinfettanti. Ciò ha permesso la realizzazione di indumenti sportivi, asciugamani, coperte, calzini e per le serate più piccanti anche di linee d’ intimo raffinate e sexy.
Immaginate, poi, di fare jogging a Central Park e vedere le vostre scarpe scomparire: può sembrare un brutto sogno, ma oggi accade pure questo. La nota marca Adidas, infatti, ha addirittura ideato scarpe biodegradabili al 100%, che dopo un anno e mezzo svaniscono completamente e che possono essere anche utilizzate come concime per i vostri fiori. Non è ancora tutto: settori come gioielleria e cosmetica non possono essere ritenuti meno all’avanguardia.
La cosmetica di Lush è, ad esempio, una delle aziende che ha fatto dell’eco sostenibilità la sua carta vincente. Entrando in una delle sue tante botteghe, si rimarrà sicuramente colpiti dalla molteplicità degli odori e dall’originalità dei prodotti inventati ed esposti. Inizialmente si potrebbe dubitare di essere entrati in una cioccolateria, ma attenzione a non assaggiare: i confetti, le praline e le gelatine coloratissime e sfuggenti che vedrete sono shampoo, dentifrici e bagnoschiuma. Infatti, a differenza di tutti gli altri comuni prodotti da bagno, quelli della Lush sono solidi e possono essere disciolti in acqua per formare un arcobaleno di schiuma colorata che aiuterà ad immergersi in un mondo di fantasia. Ma per chi vuole rilassarsi restando con i piedi ben saldi a terra, ci sono le ballistiche, ovvero dei sali da bagno a forma di pallina grande quanto un pugno che sprigionano nell’acqua gli aromi e le sostanze che contengono al proprio interno. Un’occasione da cogliere al volo soprattutto in questo periodo di crisi: la convenienza per il consumatore è notevole in quanto un confetto di shampoo solido può durare anche più di sei mesi, periodo nel quale si consumerebbero almeno tre-quattro flaconi di un altro comune prodotto per capelli. E anche il risparmio per il confezionamento risulta lampante. Infatti quasi tutti i prodotti sono impacchettati con carta e plastica riciclata per ridurre il packaging al minimo.
Un’altra grande e originale innovazione, che sicuramente renderà felici i vegetariani, è che vengono utilizzati frutta e verdura fresca abbinati ad oli essenziali e a burri vegetali, evitando l’utilizzo di ingredienti sintetici e non completamente naturali. Sicuramente sono presenti anche alcuni componenti chimici, ma Lush si impegna ad utilizzare solo quelli sicuri e non testati sugli animali, bensì su volontari umani ben contenti di aiutare l’ambiente.
Le fragranze disponibili sono vastissime. Per la recente invenzione, le pasticche lava denti sono già presenti al sapore di menta, gelsomino, wasabi e, per i più coraggiosi, pepe nero. Anche le maschere per il viso sono realizzate con frutta e verdura fresca, tra i tanti ingredienti troviamo infatti le alghe, l’avena, l’argilla verde, la banana, i mirtilli, il cioccolato, il frumento e la papaia. Ma per questo vanno utilizzate entro un mese dal confezionamento. Non mancano poi i detergenti, i saponi, i tonici, le creme per il corpo e la rasatura e le idratanti per le mani. Quella della Lush è inoltre un’ attività in costante rinnovamento, che pensionando i prodotti più vecchi rinnova sempre il suo catalogo di prodotti.
Per completare il nuovo look eco- friendly, vi proponiamo alcuni accessori come gli orologi in legno naturale, ideati da WeWood, completamente privi di materiali tossici o artificiali. Se state rinnovando la vostra casa e non sapete cosa farvene degli scarti del vostro vecchio parquet, WeWood ha la soluzione: riuscirà ad assemblare questi materiali in modo da creare degli orologi eleganti e chic adatti ad ogni occasione. L’azienda rassicura anche coloro che sono alle prese con allergie: non hanno di che preoccuparsi perché questi accessori sono completamente ipoallergenici e delicati anche sulle pelli più sensibili. Difficile non trovarne nessuno che rapisca la curiosità di ogni cliente; i modelli sono infatti vari ed originali perché creati con quattro differenti tipi di legno come l’ebano e l’acero, per i più sofisticati e amanti della natura. WeWood si propone di aiutare ulteriormente il pianeta e per ogni orologio venduto si impegna a piantare un albero.
Per gli amanti del legno le novità non finiscono qui. Valerio Cometti ha da poco messo sul mercato anche una collezione di occhiali da vista e da sole con colori sgargianti e vivaci. Hanno già riscosso un grandissimo successo che li ha proiettati sul mercato mondiale con numerosissime richieste nei cinque continenti. La loro altissima qualità, l’innovazione, la cura maniacale dei particolari e la vestibilità hanno suscitato sorpresa, stupore ed ammirazione. Con accessori di questo tipo perché non abbinare, per una serata all’insegna del look ecocompatibile, qualche gioiello ecologico di perle, plexiglas, bambù riciclato o plastica e resti di lattine? Per essere eco- friendly al 100% non può certamente mancare il gioiello biodegradabile realizzato con foglie essiccate e materiali naturali. Questi accessori green realizzati dall’artista bulgara Ceca Georgieva cambiano colore essiccandosi. Se creati in estate rimangono verdi fino all’autunno quando assumono colori caldi che vanno dall’arancio al marrone.
Infine, ecologiche, colorate e simpatiche sono anche le borse artigianali Nimit, realizzate a mano, una per una, valide alternative a sacchetti usa e getta o di plastica per la spesa. Le Ecobag riducono al minimo i consumi della filiera produttiva e sceglierle significa avere cura dell’ambiente nella quotidianità. Uscendo di casa, ricordatevi le cinture di sicurezza, anche se la loro nuova forma può ingannare: non tutte sono usate come protezione salvavita. Paolo Ferrari ha infatti ideato borse vere e proprie, adatte anche alle serate più eleganti, interamente fabbricate con bottiglie di platica, poliestere e cinture di sicurezza. Sembrerà strano ma sarete “al sicuro” anche camminando a piedi. Dalle passerelle in versione paradiso terrestre, alle modelle con accessori in stile “Adamo ed Eva”, fino ad arrivare alla quotidianità all’insegna del riciclo, sta forse nascendo una nuova amicizia tra ecologia e moda? Sicuramente questo è un promettente inizio.

Aloi Alessia Bruna

Ambrogi Giovanni

Bartocci Sofia
Battistelli Claudia
Benedetti Giulia
Brunetti Giulia
Cavallini Chiara
Cicci Federica
Donnarumma Adalouise
Filippini Mattia
Fiorucci Cathy
Fiorucci Giulia
Gaggiotti Andrea
Mangoni Serena
Masillo Valeria
Minelli Elisabetta Maria
Montanari Marco
Panfili Caterina
Parboni Federico
Peccini Lorenzo
Pierotti Martina
Rossi Letizia
Sarli Laura

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8 Comments

  1. Comment by Alberto Saccavini:

    Bell’articolo! Grazie per le vostre parole e per la visione che date. In fondo è più semplice e fattibile di quanto non si creda. Vero?
    Mi permetto una considerazione relativamente al Bambù. È ormai stato confermato da diversi studi che la quasi totalità dei tessuti e forse il 100% dei prodotti presenti sul mercato sono realizzati con una viscosa a sua volta prodotta artificialmente a partire dal Bambù. Le viscose purtroppo sono da considerarsi tra le fibre più inquinanti soprattutto a causa dell’ingente quantità di sostanze chimiche necessarie alla loro produzione. Ci sono degli studi per cercare di realizzare dei filati di bambù attraverso un processo meccanico e non chimico, che per ora non hanno dato risultanti commercialmente interessanti.
    Ciò non toglie che la moda sostenibile sia una realtà e che sia effettivamente MODA, basta guardare ad esempio gli ultimi Oscar dove sono stati diversi i vestiti etici che hanno sfilato sui Red Carpet, il tutto grazie a Livia Giugguili (moglie di Colin Firth) e del suo Green Carpet Challenge.
    Ringraziandovi ancora per il vostro articolo, vi invito a un’ulteriore riflessione spostando l’attenzione dall’aspetto ambientale a quello sociale, cioè “chi li fa i vestiti che avete addosso?”
    ciao
    Alberto

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