Buste al bando in California(12052)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12052)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Antonio Fragola – 17 anni, Roma

Quel che l’Italia ha deciso già da tempo, lo Stato della California sta faticosamente mettendo a punto oggi. Non sempre, dunque, il nostro paese è fanalino di coda. Nel caso della messa al bando delle buste di plastica per la spesa, infatti, l’Italia ha preso la decisione nel 2011. E’ di questi giorni (l’Ansa la riporta il 26 febbraio 2014) la notizia che 100 comuni californiani hanno deciso di vietarle e le autorità statali – secondo il New York Times – stanno pensando di fare una legge per proibirle in tutto lo Stato: la California diverrebbe così uno dei primi stati americani a vietare lebuste di plastica. (altro…)


Fitotecnologia per il pianeta(11934)

venerdì, aprile 4th, 2014 (11934)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green

Laura Morgagni, 16 anni, Roma

Green sin dall’inizio è un concetto che dovrebbe applicarsi ovunque e comunque, per la sopravvivenza del pianeta e per quella dell’umanità. La professoressa Cinzia Forni, biologa ed esperta in biotecnologie all’Università di Roma Tor Vergata, ci ha dato qualche numero su cui riflettere: la popolazione globale, ha detto, continuerà a crescere ed è probabile che per la metà del secolo sarà di 9 miliardi di persone; sarà necessario produrre dal 70 al 100% di cibo in più. Ma il pianeta è già ora sfruttato molto di più di quanto possa dare. Bisogna cambiare qualche cosa, altrimenti si scateneranno guerre per l’acqua, per la terra, per l’energia, per il cibo. (altro…)


Costruire sostenibile: “una sfera sconfinata”(11927)

venerdì, aprile 4th, 2014 (11927)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green
Rosa Clementi, 17 anni, Roma

Costruire sostenibile è “una sfera sconfinata”, dice Mauro Spagnolo, direttore di Rinnovabili.it, al workshop “Green sin dall’inizio”, il primo degli incontri sulla “greenicità” organizzati da Giornalisti Nell’Erba all’Università di Roma Tor Vergata. La progettazione sostenibile in edilizia è una necessità, visto che l’europeo medio passa il 90% della sua esistenza in ambienti costruiti e che quindi la qualità della nostra vita è molto influenzata da quella degli edifici in cui abitiamo, lavoriamo, studiamo. Progettare costruzioni più verdi è un dovere soprattutto perché gli edifici partecipano attivamente e massicciamente al fenomeno del cambiamento climatico. In Europa l’edilizia è responsabile del 41% del consumo energetico e delle emissioni di CO2 globali. Anche in Italia si sta facendo strada la consapevolezza che nel rapporto tra edifici ed energia si gioca gran parte del futuro del pianeta e che quindi è importante progettare green, un po’ anche grazie alle direttive europee che ci hanno “imposto” di fare più attenzione a questi aspetti. Le soluzioni possibili sono tante, tali da consentire di pensare a una strategia di progettazione sostenibile a 360 gradi. SI va dalle soluzioni per il risparmio energetico al solare attivo (fotovoltaico e termico) e passivo (bioclimatica e tecniche costruttive per …..), all’uso delle biomasse di origine vegetale, ai materiali “attenti” come riciclati e legno, alle tecniche innovative come la cogenerazione e l’uso dell’idrogeno come vettore energetico che può consentire di utilizzare in un secondo momento l’energia prodotta dalle rinnovabili. Il risparmio energetico degli edifici sta insomma diventando un tema di discussione anche da parte di politici e amministratori. Restano da affrontare però due aspetti critici di cui i media parlano poco. Il primo: nel nostro paese manca ancora una politica unitaria e nazionale di riferimento e le regioni hanno cercato di supplire con iniziative autonome. Questo potrebbe portare alla situazione paradossale in cui potremmo avere, su questo stesso tema, 20 normative regionali diverse una dall’altra. L’altro aspetto critico è che, a fronte delle tante soluzioni possibili per l’efficientamento energetico degli edifici, mancano indicazioni certe su come integrarle in uno stesso edificio per ottenere risultati armonici col tessuto urbano circostante. Per Spagnolo “la grande scommessa del risparmio e dell’efficientazione energetica nell’edilizia può essere vinta”, ma occorre coltivare la capacità di integrare e far dialogare tra loro l’insieme delle tecnologie disponibili e delle metodiche progettuali “che costituiscono la sconfinata sfera del costruire sostenibile”.
cod. conc. 1604105424


Architettura green e made in Italy(11920)

venerdì, aprile 4th, 2014 (11920)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green
Raffaella Spizzichino, 25 anni, neolaureata in architettra a Roma, Valle Giulia

L’Italia per quanto riguarda l’architettura sostenibile non si tira indietro. Che siano case davvero piccole, immaginate come una tana da portare con sé, o grandi interventi che ospitano 65 imprese hi-tech, la parola d’ordine è greenicità. Renzo Piano, a Weil amRhein in Germania, si è voluto cimentare nella progettazione della casa minima, che nel 2013 è stata inaugurata con il nome Diogene. In soli 2,5 per 3 metri – ci spiegano dal suo studio RPBW di Genova-contiene tutto il necessario per essere utilizzata come riparo, adattabile alle esigenze e facilmente trasportabile. Si compone di tre ambienti: una stanza trasformabile per uso diurno e notturno, una piccola cucina ed un bagno. Quest’unità abitativa è energeticamente autosufficiente; pannelli solari e fotovoltaici la dotano di acqua calda ed elettricità, serbatoi raccolgono l’acqua piovana che viene filtrata e pompata all’interno per essere utilizzata in cucina e per la doccia, uno speciale tipo di sistema compost fa sì che la toilette non abbia bisogno di acqua. Mario Cucinella, invece, nel 2010 ha concluso il progetto del Polo Tecnologico di Navacchio a Pisa. Cinquemila metri quadri tra uffici e laboratori che consumano solamente 16 kg di anidride carbonica al metro quadro l’anno, circa il 55% in meno di un edificio tradizionale. Interpellato lo studio MCA di Bologna di Cucinella, scopriamo che la piazza tra i tre edifici, paralleli e poco ruotati rispetto all’asse est-ovest, è riparata da una copertura schermante, che alterna pannelli tondi fotovoltaici e frangisole che favoriscono la ventilazione naturale della corte interna, le acque piovane sono raccolte e riutilizzate. Gli spazi di lavoro sono organizzati con una struttura semplice e modulare, blocchi da 100 metri quadri aggregabili senza limite, orientati in maniera razionale per ottimizzare gli apporti termici estivi ed invernali. Tutto ciò fa sì che l’edificio sia collocato nella classe A, in quanto i fabbisogni energetici sono davvero sorprendenti per un intervento di queste dimensioni.
cod. conc. 1604101732


Bijoux per la terra(11747)

giovedì, aprile 3rd, 2014 (11747)

Video di presentazione delle creazioni artigianali con materiale di riciclo delle classi I A, II A moda e I B Soc. San. dell’IPSS Morea De Lilla di Conversano (Bari)

cod. conc. 0603163939


In alto mare: alla ricerca della speranza perduta.(12066)

giovedì, aprile 3rd, 2014 (12066)

di Martina Minniti, 17 anni, Prato

 

La ciurma stava annaspando, ogni singola mente era alla deriva; bisognava immergersi nella situazione e trovare un’intesa, l’intesa vincente.

Ogni giorno i marinai del reggimento “usa e getta” avevano bisogno di un’infinità di risorse. Il possesso e il consumo li rendeva sazi e felici, liberi da ogni turbamento. Risparmiare non era contemplato perché tutto pareva senza fine, così si erano abituati a vivere in un bagno di cianfrusaglie. Quando, in un momento di lucidità, scoprirono che il nostro vascello Terra è colmo di ricchezze limitate e che l’unico soccorso è inserire nel vocabolario quotidiano i verbi riciclare e rinnovare, uscirono dalla sala di comando e si diressero verso il ponte di prua. Il grigiore della tempesta stava trapassando anche nei loro animi e si resero conto che in quell’ambiente tetro mancava un colore: tutto ciò che occorreva era ritrovare la lucentezza del verde speranza. Con una semplice occhiata capirono che tutti insieme avrebbero dovuto cercare un cambiamento e solo con l’energia e il lavoro avrebbero potuto ribaltare la situazione.

Non è logicamente possibile uno sviluppo infinito con risorse finite; l’ambiente aveva bisogno di tutto l’amore dei suoi inquilini per rinvigorire. (altro…)


Un “equipaggio” per l’ospedale di Jenin(12063)

giovedì, aprile 3rd, 2014 (12063)

di Alice Attiani, 17 anni, Roma

La striscia di Gaza vive in uno stato di perenne carenza energetica. Sunshine4Palestine vuole installare un impianto fotovoltaico da 41kW sul tetto di un ospedale nella striscia di Gaza e un insieme di componenti di accumulazione energetica in grado di fornire energia sufficiente per 24 ore al giorno e per tutto l’anno, in modo da dare piena operatività all’Ospedale di Jenin che offre servizi sanitari a 200 mila persone. (altro…)


My Future 2014(11733)

giovedì, aprile 3rd, 2014 (11733)

Ecco, come di consueto, il giornale ricco di approfondimenti e news dal mondo, ad opera della direttrice Francesca Zanobbi (14 anni) da Grottaferrata (Roma).

cod. conc. 703161200


Classe Futuro(11918)

giovedì, aprile 3rd, 2014 (11918)

La redazione del 4°BL del Liceo “Da Vinci” di Alba, presenta il numero speciale di “Classe Futuro” realizzato per il concorso gNe 8. Insegnante referente Stefano Musso.

cod. conc. 804082719


Heliouge(11694)

lunedì, marzo 17th, 2014 (11694)

Aureliana La Pusata, 16 anni, Barrafranca (Enna)

Il cantore si esibiva di fronte a mille occhi inespressivi di androidi senz’anima:

“Cantami, Musa, del mondo i colori
quando la stella splendeva di giallo,
canta del tempo in cui c’erano i fiori
per questo mondo di ferro e cristallo…”

Qualcuno tra il pubblico sorrise mostrando un ghigno di metallo e il cantore, in cuor suo, si rallegrò di non essere uno di loro. Si rallegrò di non essere tanto forte come quelle macchine che governavano il mondo, si rallegrò di non avere la prontezza di un calcolatore nell’elaborare dati. Si rallegrò, semplicemente, del suo essere uomo e un lampo d’orgoglio balenò nei suoi occhi vivi. Le parole uscivano dalle sue labbra con dolcezza e passione per una realtà avvolta dalla leggenda:

“… Canta, Memoria, la terra del Sole,
rammendaci il verde manto del mondo,
azzurro era il cielo, grigie le gole,
il mare blu, tempestoso e profondo.

Terra ch’è rossa, ch’è nera, ch’è d’oro
per la fucina di Efesto infuocata,
terra che porta nel cuore un tesoro
la cui esistenza da tempo è celata…”

Gli androidi tacevano, forse ascoltavano; il cantore li osservava smarrito, era finito lì per caso, o forse per merito, era stato un professore, e come tutti gli umani subordinato da tempo alle macchine.
Gran conoscitore di mitologia, il suo compito era ormai diventato quello di allietare le serate di quelle macchine così simili a lui:

“…non perle, rubini, smeraldi o diamanti,
ma molti preziosi ancor più importanti.”

(altro…)