Infinite Volt(e) riutilizzabile

Alessandro Cascianelli, del liceo G. Alessi di Perugia, va alla scoperta di Agugliano, dove i rifiuti elettrici diventano opportunità.

Italian Recycling center (Raee)1,5 milioni di tonnellate sono i rifiuti di natura elettronica o RAEE prodotti ogni anno in Italia, ma sono recuperabili? Ho intervistato, per saperne di più, Bruno Brunetti, responsabile dell’impianto di riciclo RAEE di Agugliano, piccola realtà che costituisce un ottimo esempio per l’economia circolare.

Che cosa si intende con il termine RAEE?
RAEE è una sigla che significa rifiuto elettrico ed elettronico, in questa categoria sono inclusi tutti quei rifiuti che vanno da 0 a 1500 Volt, quindi il termine include allo stesso tempo sia un semplice telefonino che una lavatrice.

Di che cosa vi occupate nell’impianto di Agugliano?
Il nostro lavoro è quello di ricondizionare i vecchi elettrodomestici che vengono sostituiti dai cittadini. Una volta preso il rifiuto dalla casa del cittadino, lo portiamo nel nostro luogo di raggruppamento (LDR) e valutiamo le sue condizioni, ci soffermiamo particolarmente sullo stato dei pezzi di ricambio, che spesso sono riutilizzabili. Una volta completati tutti i test decidiamo se possiamo recuperare la lavatrice o la lavastoviglie di turno, se invece le condizioni sono pessime e riteniamo che vada buttata, la consegnamo ad un punto di raccolta adibito allo smaltimento.

Quanto tempo si impiega per ricondizionare un RAEE?
Dipende dal tipo di oggetto, generalmente in mezz’ora riusciamo a mettere a nuovo qualsiasi tipo di RAEE. Ricondizionare per noi non significa solo sostituire qualche pezzo difettoso, ma anche lavorare sull’aspetto estetico del prodotto; sistematicamente togliamo la ruggine e riverniciamo ogni pezzo. Il lavoro si conclude con le prove di continuità, in cui verifichiamo che dal punto di vista elettrico tutto funzioni bene. Generalmente riusciamo a recuperare il 50% dei RAEE che ci vengono consegnati, considerando anche quelli in cui recuperiamo solo alcuni pezzi.

Quanto siete stati sostenuti nella realizzazione del vostro progetto da enti statali?
Purtroppo lo stato e i suoi enti non ci hanno sostenuto in nessun modo.

Lega Ambiente invece vi ha aiutato?
Rispetto agli enti statali Lega Ambiente c’è stata molto vicina, anche se il loro aiuto non è stato di tipo economico, ci hanno aiutato però a far conoscere la nostra attività e a valorizzarla.

Cosa possiamo fare noi cittadini per far crescere impianti come il vostro?
In primis dovete scartare bene, purtroppo quando un prodotto non funziona si tende a maltrattarlo, rendendo così il recupero veramente difficile. Se si iniziasse ad avere una cura maggiore di ciò che non funziona, si potrebbe recuperare sicuramente di più.

In media quanti anni hanno i RAEE che vendete ricondizionati?
E’ difficile dare un età media, riusciamo a ricondizionare oggetti che vanno dai 2 anni di vita, cioè che ci vengono portati appena finisce la garanzia, ad altri che hanno addirittura 10 anni. Al cittadino che vuole spendere poco, ma allo stesso tempo vuole avere un buon elettrodomestico, conviene acquistare un RAEE ricondizionato. Ti faccio un esempio: le lavatrici che ricondizioniamo le vendiamo ad 1/3 del prezzo originale, avendole riverniciate sono belle da vedere e funzionano bene poiché per essere rimesse in vendita hanno superato molti test.

In Italia esistono realtà come quella di Agugliano?
Che io sappia ce ne sono pochissime, ma molte aziende stanno lavorando per fare strutture simili alla nostra. Il problema principale è l’autorizzazione provinciale al riuso, si ottiene molto difficilmente e questo blocca la creazione di impianti di riciclo. So che recentemente ne è stata assegnata una a Torino ad Astelav, una realtà molto interessante nel panorama dell’economia circolare. Stanno lavorando per avere una struttura come la nostra, alcuni RAEE tra l’altro glieli daremo noi.

Quali sono solitamente i motivi per cui non concedono l’autorizzazione al riuso?
Il problema fondamentale sta nel ruolo di chi se ne occupa, sono quasi sempre funzionari con poco potere e per paura di eccedere non la concedono. Il loro timore principale è quello di avere dei problemi con le aziende che praticano un’economia di tipo lineare e che guadagnano nello smaltimento dei RAEE, si deve assolutamente cambiare mentalità.

Ritiene che in futuro l’economia circolare riuscirà a prevalere su quella lineare?
Ne sono sicuro; in tutta Europa si sta puntando molto sull’economia circolare, all’estero ormai un punto vendita apprezzabile ha un piano per gli elettrodomestici nuovi e uno per i ricondizionati. In Italia sotto questo punto di vista c’è ancora molto da fare, ma realtà come quella di Agugliano, non possono che farci essere fiduciosi.

 

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