della redazione composta da 5 classi della primaria (dalla 1° alla 5°) e dai bambini di 5 anni della scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo Via G. Messina di Roma, coordinamento di Annalisa Frezza
Categoria: A articoli ed inchieste
articoli ed inchieste della 1° fascia
Il segreto di voi adulti che noi bambini conosciamo
di Emanuele D’Antoni Di Carlo e Valerio Scolari, 11 anni, della Ve della scuola primaria De Filippo di Roma, coordinamento Erica Chirco
Voi adulti state cercando di nasconderci un segreto che noi già conosciamo: il segreto del clima.
La terra ci vuole bene, talmente tanto bene che sta sacrificando se stessa, sta sacrificando ghiacciai, orsi polari, mari, foreste, prima di sacrificare noi, che ogni giorno inquiniamo di più non accorgendoci dei segnali che ci sta mandando.
Il riscaldamento globale è il tema più importante di questi anni, di cui tutti parlano. Ed è a dir poco imbarazzante che a dominare questo tema sui social e nella vita reale sia una ragazza di diciassette anni appena compiuti e non i grandi, che dovrebbero parlare di questo tema e affrontarlo più di ogni altra cosa, per trovare soluzioni e per darci risposte, soprattutto a noi bambini.
Tra qualche anno toccherà a noi, ma adesso è il vostro turno e non potete continuare a dirci parole bianche e a sprecare una quantità pari a 16.5 miliardi di litri di petrolio al giorno. Sembrate dei bambini che giocano col petrolio, ma ora questo petrolio sta diventando fuoco nelle foreste. Non potete continuare a voler andare in macchina piuttosto che fare una passeggiata tenendoci per mano, producendo 18.5 miliardi di CO2 al giorno. Quelle macchinine con cui giocavate da piccoli si sono ingrandite.
È veramente questo il vostro obiettivo? Inquinare senza fine? Io non ci credo, perché so che voi genitori ci volete bene. Ma dovete ammettere che qualche volta sbagliate e che qualche volta noi bambini ci comportiamo da adulti, ma non quelli che sbagliano. Greta è una ragazzina matura, ha una forma di autismo che le ha permesso di capire nel profondo quello che stiamo facendo al clima. Spesso voi grandi avete più difetti di noi piccoli. E quello che state facendo al clima lo dimostra.
Tra 12 anni il mare sarà così inquinato che non potremo fare più il bagno. Voi però l’avete fatto. Ma se la legge è uguale per tutti, anche noi tra 12 anni avremo il diritto di fare il bagno in un mare pulito.
Noi ci siamo svegliati, ora tocca a voi. Avete poco tempo: se non aprite gli occhi ora, sputerete sul nostro futuro, che sarà peggiore del passato.
Resilienza è Resistenza!
della III E primaria dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento Pina Antonucci
Qui il pdf del lavoro completo Resilienza è Resistenza
SCHEDA PROGETTUALE
PREMESSA. Il progetto concorso Giornalisti Nell’Erba ha come tema la “Resilienza. Non abbocco 2”. La resilienza è la capacità di una persona di affrontare i problemi, superare gli ostacoli e saper resistere alla pressione di una situazione avversa. In sintesi, la resilienza è il mezzo per affrontare le sfide e le difficoltà in maniera vitale, facendole diventare opportunità di crescita.
Il tema resilienza, soprattutto in questo periodo in cui il nostro Pianeta è martoriato da profondi cambiamenti, mai come ora è necessario applicarlo anche all’emergenza climatica, ambientale, economica e sociale per garantire prospettive di sostenibilità.
“Sostenibilità”, un obiettivo di tutti i Paesi, senza distinzione tra paesi sviluppati, in via di sviluppo, che racchiude il principio di corresponsabilità sui problemi globali da parte dei singoli Stati e di ogni persona. Occorre resilienza dinanzi all’emergenza! Resilienza dinanzi agli stravolgimenti climatici, all’inquinamento ambientale, a quello economico e sociale che vede aumentare vertiginosamente la fame e la miseria di molti Paesi, alla comunicazione difettosa e tossica .
Resilienza è la sfida che Giornalisti Nell’Erba propone ai giovani reporter chiamati a scovare, analizzare ed elaborare contenuti per prendere parte alla 14a edizione di GNE. Inoltre, è necessario rendere i giovani protagonisti di sostenibilità per lo sviluppo della coscienza critica e della resilienza, un’abilità di adattamento e resistenza che si apprende .
OBIETTIVI
Sviluppare il pensiero positivo;
Potenziare punti di forza e potenzialità;
Sviluppare l’autodeterminazione;
Confrontarsi utilizzando buone capacità di comunicazione;
Costruire relazioni sociali positive;
Trasformare le sfide in opportunità;
Collaborare e condividere;
Coltivare la fiducia e l’amicizia;
Impegnarsi in modo costruttivo e responsabile nel mondo odierno;
Riconoscere la propria identità e quella altrui nell’esercizio della cittadinanza;
Promuovere, consolidare e sviluppare le competenze chiave per un’educazione alla sostenibilità;
Valorizzazione delle diversità e realizzazione di una educazione inclusiva;
ATTIVITA’
Ascolto di semplici brani relativi alle tematiche affrontate Conversazioni in circle-time su quanto ascoltato
Creazione di cartelloni e plastici
Produzione e rielaborazione motoria di brani di quanto ascoltato Rielaborazione iconografica con varie tecniche
METODOLOGIA
Brainstorming.
Attività di ascolto in modalità circle-time
Attività laboratoriale: approccio induttivo e deduttivo Cooperative learning e peer tutoring
Role play
Drammatizzazione.
STRUMENTI
Materiali di facile consumo; Agenda 2030; schede strutturate e non; Lim; Internet; PC
VALUTAZIONE
Valutazione del processo di osservazione degli alunni durante il lavoro mediante griglie di osservazione.
Valutazione del prodotto: chiarezza, completezza, coerenza, originalità grafica del prodotto.
Autovalutazione attraverso l’uso di emoticons.
cod. 1574704676495
Quarantena mentale e infodemia
di Emma Conforte, 10 anni, della IV primaria dell’ICS “da Feltre – Zingarelli”, plesso San Lorenzo, di Foggia, docente referente Maria Semeraro
Beh … oggi si sta mettendo a dura prova la capacità dell’uomo di assorbire un grosso urto senza rompersi!
La paura corre lungo tutto lo stivale. Si sta verificando un contagio emotivo ed un delirio di informazioni, una infodemia. La circolazione eccessiva di informazioni contraddittorie, non vagliate, che non possono essere verificate, che rendono difficile orientarsi, mescolate a valanghe di “bufale” ci rende tutti più fragili e poco resilienti.
Medici, virologhi, esperti della salute, giornalisti, politici divulgano, a tutte le ore e su tutti i mezzi di comunicazione, informazioni contradditorie tra di loro sul Coronavirus.
Non è come l’influenza … è come l’influenza; stare in quarantena ma stando tranquilli … sembra tutto un paradosso ed è difficile essere come il pesce che rimbalza e “NON ABBOCCA” perché si ha sete di notizie e fame di verità.
Sono tutte fake news quelle che circolano perché questa epidemia è “nuova” e nessuno sa come comportarsi … sono tutte ipotesi, comportamenti per prove ed errori, siamo circondati da una comunicazione difettosa e tossica che inquina le nostre menti, il nostro cuore e il nostro comportamento!
Io che ho sempre vissuto circondata da ulivi e querce secolari pugliesi, simbolo di grandezza, forza, longevità, perseveranza ora a causa di emergenze sono costretta a rimettere tutto in discussione e non potendo contare su pilastri rassicuranti devo allenare la resilienza senza lasciarmi abbattere. E chi, meglio dell’ambiente, della natura, può indicarmi la strada giusta? Come “La ginestra” di Leopardi che nonostante il Vesuvio rinasce dalle ceneri…anche io attraverso la mia connotazione positiva e la conoscenza critica della realtà oscillerò col vento ma non mi spezzerò!
S.O.S tenibilità
Report sulla sostenibilità in agricoltura, frutto dell’opera degli alunni di due V della primaria e una classe I della secondaria dell’Istituto Don Milani di Monte Porzio Catone, frutto di lavoro durato mesi. Oltre al valore del documento, le novità in tema di metodo gNe: docenti delle varie aree hanno dato un contributo (dalla matematica in poi..) e il lavoro in verticale tra ragazzi della Primaria e i ragazzi delle Medie. Coordinamento di Barbara Forti, Alessandra Massimi, Ornella Silo, Teresa Biancone, Franca Rapolla, Pietro Ilari, Carla Carletti.
Figurine sostenibili… un’indagine a scuola
interviste e inchieste della redazione del club dell’Albatros della V A della scuola primaria “A. Manzoni” a Marlia-Capannori (LU), con il coordinamento dei maestri Aida Mariotti e Rossano Ercolini
Panta Rei… in bici con Bartali
Speciale bicicletta anti cambiamenti climatici e anti tante altre cose, ma anche pro. Dall’ambiente al rispetto per gli altri, alla cultura, all’antirazzismo, un’inchiesta a due ruote della 4a e 4c dell’Istituto Giuliotti di Greve in Chianti, coordinamento di Agata Maddoli.
Tutto scorre (podcast)
Cosa significa Panta rei per alunni della scuola primaria in contesto di educazione ambientale? Gli alunni della 3 D del Plesso Via Fadda dell’I.C. via G. Messina di Roma, con l’aiuto di Antonietta Bardoscia, ci comunicano la loro idea, chiara, in modo allegro in una trasmissione radio di cui potete ascolta qui sotto il podcast
TG3D, focus sui depuratori di Corigliano
Telegiornale dedicato alle problematiche dei depuratori di Corigliano Calabro della III D dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Carla Minisci
PANTA REI… tutto scorre
Lavoro della giovanissima redazione della classe 2B della Scuola Primaria Beata Vergine di Lourdes -Zola Predosa (Bologna) coordinata da Valentina Tarozzi
“ Non si può discendere due volte nel medesimo fiume. A chi discenda negli stessi fiumi, sopraggiungono sempre altre e altre acque. E non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. ( Sulla natura– Eraclito).
Abbiamo parlato molto, in classe, di Eraclito, questo pensatore, noi lo chiamiamo così, della Grecia antica. Abbiamo letto che gli piaceva vivere a contatto con la natura e che, addirittura, per diversi anni, aveva vissuto da solo sui monti, mangiando solo piante e stando lontano anche dalle persone, con cui, molto spesso, non andava d’accordo. Mentre viveva sui monti, però, si ammalò di idropisia, una malattia che porta il corpo a gonfiarsi, in alcune parti, a causa di un aumento di liquidi. Così fu costretto, dai monti, a far ritorno in città per farsi curare. Nel frattempo chiese ai medici se “fossero capaci di far sì che dall’inondazione venisse la siccità” e siccome i medici non capivano cosa volesse dire, si seppellì in una stalla sotto il calore dello sterco animale, sperando che questo evaporasse. Che ridere!!! Strano tipo… questo Eraclito!!! Alcuni studiosi dicono sia morto in questa posizione, altri che sia morto dopo tanti anni. Quale sia stata la morte vera non si sa. Ma veniamo a quello che pensava lui, questo “panta rei”. All’inizio, quando la maestra, le prime volte, pronunciava “panta rei”, c’era chi di noi capiva solo “rei”, “pallarei”, “pannarei”. Difficile la sua pronuncia e difficile, da capire, il pensiero di Eraclito, per noi che siamo in seconda elementare. Poi…ecco!!! Abbiamo capito!!! E’come aprire i rubinetti dei lavandini della nostra scuola e lasciare SCORRERE l’acqua e….PANTA REI!!!!