Andrea Sorrentino, vicedirettore del nostro giornale, a 17 anni Alfiere della Repubblica

Ieri al Quirinale la cerimonia di consegna dell’Attestato d’onore ai nove Alfieri della Repubblica Italiana. Il Presidente Napolitano ha attribuito il titolo ad Andrea Sorrentino, 17 anni, nostro vicedirettore, “per aver affiancato ad un eccellente profitto scolastico una lunga e intensa attività giornalistica, in particolare su temi di natura etica, culminata nella vittoria del concorso nazionale «Giornalisti nell’erba».  Fierissimi, orgogliosissimi tutti noi. Da tutta Italia, un grandissimo applauso ad Andrea!

Qui il testo dell’intervista rilasciata da Sorrentino al Messaggero.

Andrea, il liceale ambientalista
che vuole cambiare il mondo
Giovane reporter a 18 anni è lo studente più bravo di Roma
di VERONICA CURSI

A diciotto anni appena compiuti è già vicedirettore di un giornale on-line dedicato all’ambiente. Vanta inchieste sulle ecomafie, l’inquinamento delle acque da arsenico, i biocarburanti e la qualità dell’alimentazione. Non proprio roba da ragazzi. E’ convinto che «per cambiare le cose, per diventare un cittadino responsabile, bisogna essere informati, farsi una propria idea del mondo perché solo così si può sperare di migliorarlo». Cosa vorrei fare da grande? «La differenza».
Capelli mossi, sguardo sicuro e idee chiare sul proprio futuro, Andrea Sorrentino, classe 1994, IV anno del liceo classico Manara, è lo studente più bravo di Roma. Il suo curriculum da giovane reporter gli ha già portato diversi premi. E ieri, con altri 8 compagni arrivati da tutta Italia, ha ricevuto al Quirinale il titolo di «Alfiere della Repubblica»: l’onorificenza destinata a quei ragazzi, tra gli 11 e i 17 anni, che si sono particolarmente distinti negli studi, nelle attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive o del volontariato.
Media dei voti a scuola? 8,40. Insufficienze prese? «Qualcuna, ma ho sempre cercato di recuperare». Materie preferite? «Filosofia, italiano e storia dell’arte». Bestie nere? «Inglese e matematica». Sogno nel cassetto? «Non lo nego, un giorno mi piacerebbe diventare un giornalista professionista». Ed è sulla buona strada.
Come è facile intuire, Andrea è il fiore all’occhiello del suo liceo. Ma non chiamatelo secchione. «Per me ricevere questa onorificenza è stato il completamento di una passione, quella del giornalismo, che è nata con il tempo: mi piace scavare nelle storie, cercare il perché delle cose e occuparmi di temi, come quelli ambientali, che sono importanti nella vita di tutti quanti, ma ancora troppo poco noti soprattutto ai ragazzi».
D’altronde nell’educazione all’ambiente, Andrea ci è cresciuto: figlio unico, papà impiegato in ambito portuale, mamma docente di biotecnologia: «Mi hanno sempre insegnato a rispettare il mondo che ci circonda. Perché rispettare l’ambiente, vuol dire in fondo rispettare noi stessi».
Bravo e con i piedi per terra. Ogni giorno legge almeno 2-3 giornali per tenersi informato. E bacchetta i suoi coetanei: «Dovrebbe essere la normalità invece oggi c’è troppa disinformazione tra i ragazzi. Ad eccezione dei miei compagni di scuola, infatti, molti tra quelli della mia età se ne fregano di quello che succede attorno a noi. Invece è solo facendosi una propria idea sulle cose che possiamo cercare di cambiare ciò che non ci piace». Lui almeno ci prova. Ci prova con i suoi reportage che gli hanno permesso quest’anno di diventare vicedirettore di «Giornalisti nell’erba», un giornale on line di settore dedicato all’ambiente che organizza concorsi rivolti a giovani giornalisti ambientalisti dai 5 ai 21 anni che abbiano voglia di far pratica con interviste e articoli.
Quando l’hanno chiamato per dirgli che era stato scelto come uno dei ragazzi migliori d’Italia non ci voleva credere. «Che emozione entrare al Quirinale! Il presidente Napolitano mi ha stretto la mano e si è complimentato con tutti noi. «Non dovete aspettare di essere anziani o pienamente adulti per fare cose belle», ha detto rivolgendosi ai ragazzi premiati. Che onore. «Ma anche che responsabilità». E i compagni? «Sono stato fortunato: non ho mai avuto problemi, né invidie – racconta – I miei amici sono stati contenti per me e mi hanno fatto mille complimenti». Progetti per il futuro? «Mi iscriverò alla facoltà di economia a Tor Vergata. E continuerò a scrivere».
A parlarci Andrea non sembra lo studente che si macera sui banchi di scuola. Brillante, sa gestirsi alla grande. Tante passioni: «Il nuoto, uno sport che amo. E soprattutto lo scoutismo. Da otto anni faccio parte del gruppo Roma 64-Regina Pacis e sto crescendo all’interno della struttura». E c’è da scommetterci: di questo ragazzo pieno di sogni ne risentiremo parlare.

 

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