QUELLO CHE NON C’E’ PIU’ (6064)

Inchiesta dei giornalisti nell’erba della II media B di Prati di Vezzano Ligure, ccordinati dall’insegnante Valemtina Sermi.

Il 23 dicembre 2010, nell’area compresa tra Lerici, Arcola e Vezzano Ligure, in provincia della Spezia, si è verificato un evento atmosferico anomalo, che ha “scaricato” su questo territorio, in meno di un’ora, una quantità immensa di acqua piovana. Alcuni esperti hanno definito il fenomeno BOMBA D’ACQUA e possiamo affermare, come testimoni presenti in quest’occasione, che tali parole rispecchiano in pieno la qualità e la violenza dell’evento cui abbiamo assistito.

Le conseguenze sono state disastrose sul territorio ed i danni ingenti. Le colline si sono letteralmente “sciolte” e fiumi di acqua e fango si sono riversati sulle strade, nei campi coltivati, all’interno di edifici pubblici e privati. Solo per puro caso non ci sono state vittime. Ancora oggi si scava e lavora per ripristinare la viabilità, ricollegare paesi isolati, recuperare auto ed altri oggetti sommersi, ripulire dal fango.

 

Qualcuno chiede risposte alle autorità sulle ragioni dell’accaduto, ma in fondo ciascuno conosce già alla perfezione ogni perchè. Ormai anche le persone di “mezza età” sono in grado di rendersi conto della ciclicità annuale di fenomeni atmosferici violenti, mai registrati in precedenza, che sono la prova sotto gli occhi di tutti dei cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta, dovuti perlopiù agli squilibri ambientali provocati dall’intervento umano. Forse, parecchi anni fa, il terreno avrebbe resistito meglio alla violenza delle piogge, ma da almeno tre generazioni si disbosca senza criterio, si coprono o deviano corsi d’acqua che risultano così dimenticati e trascurati e si costruisce senza tenere conto di rischi e pericoli a cui andrà incontro chi abiterà le case, inseguendo più il profitto che il buon senso. Le responsabilità sono ben distribuite e diffuse. Noi queste spiegazioni le abbiamo apprese studiando con i nostri insegnanti, parlando con genitori ed anziani, guardando la tv, ma le conseguenze le abbiamo vissute sulla nostra pelle e qui vorremmo elencare tutto quello che oggi non abbiamo più e ci manca già, anche se lo abbiamo perso da poco.

 

Su Tellaro.

 

Tellaro, antico e grazioso borgo di origine etrusca, sorge sulla costa ligure di levante e ad est di Lerici.

 

E’ arroccato su una scogliera a picco sul mare ed è visitato da molti turisti in cerca di “relax” ed emozioni sensazionali.

 

Arrivando nella piazza principale del paese, dopo una lunga passeggiata immersi nel verde, si percorre una scalinata per raggiungere lo splendido e limpido mare.

 

Il cuore del paese è sicuramente la suggestiva e meravigliosa chiesa di colore rosa, con un imponente campanile che richiama l’attenzione dei fedeli.

 

Questa descrizione non rispecchia la situazione attuale; infatti gli eventi del dicembre 2010 hanno provocato frane, una in particolare di dimensioni impressionanti, e un danno così grave, che il piccolo paese non è più quello di prima.

 

Adesso Tellaro è isolato e lo si può raggiungere soltanto a piedi o via mare.

 

Quel borgo, che prima era una delle mete turistiche più visitate dello spezzino, adesso è isolato e raggiunto soltanto dai residenti, che fanno fatica ad abitare in un paese “fantasma”, ad essere fieri del proprio “paradiso”.

 

Noi abbiamo “perso” meno: NON CI SONO PIU’ le passeggiate domenicali ad ammirare le mareggiate spettacolari, l’odore delle piante mediterranee che accompagna a primavera la discesa al mare, qualcuno dice anche le spiagge, la prossima estate… Peccato!

 

Arcola: “Le tre fontane”

 

Nel comune di Arcola si sono verificati moltissimi allagamenti e frane, una delle quali ha lambito il centro storico. Arcola è abbarbicato sulla roccia a dominare come Vezzano Ligure la Valdimagra, quindi è rimasto illeso. La storia del paese è antica e diversi siti di interesse storico lo ricordano. Il più amato e visitato è il sito storico delle “Tre Fontane”, sorgente naturale ricca fin dai tempi antichi, che ha visto transitare in questa stretta valle mercanti e pellegrini, nonchè turisti ed abitanti, che ancora oggi trovano sollievo dal caldo estivo nel piccolo parco ombroso che ospita giochi per bimbi, panche e tavoli per il relax e gli spuntini.

 

Le “Tre Fontane” hanno rappresentato una parte importante della storia di questo piccolo paese. La frana di dicembre ha, però, cancellato questo meraviglioso sito e adesso “Le Tre Fontane” NON CI SONO PIU’, rimane solo un cumulo di fango e alberi sradicati.

 

VEZZANO LIGURE

 

La più impressionante delle frane che si sono verificate a dicembre è quella che si è abbattuta a Fornola, frazione di Vezzano Ligure, non lontano dalla nostra scuola. Avremmo voluto vederla da vicino, ma la strada che la frana ha interrotto è considerata ancora “a rischio” e allora dobbiamo “accontentarci” di osservarla dall’autostrada che conduce verso Santo Stefano Magra. E’ impressionante: una vera e propria ferita verticale che dalle prime case del paese di Vezzano, in collina, ha raggiunto il letto del fiume. La strada, chiamata da tutti “La Ripa”, che rappresentava un importante collegamento, anche commerciale e industriale per questa parte della provincia spezzina, resterà chiusa a tempo indeterminato, congestionando il traffico e causando danni economici difficili da prevedere. Una persona ha perso la vita durante un sopralluogo per la verifica dei danni, colpita da un albero che le si è abbattutto addosso. Molti si chiedono come possano ancora restare in piedi le prime case del paese e quanto ci costerà ancora, in tutti i sensi La Ripa che NON C’E’ PIU’.

 

LA NOSTRA SERENITA’

 

Altre zone sono state duramente colpite: Romito Magra, il cui parroco ha rilasciato un’intervista ad Anna, descrivendole le sue reazioni e sensazioni da protagonista, la frazione di Ressora, il paese di Trebiano e l’elenco sarebbe ancora lungo. Ma quello che per tutti gli spettatori e protagonisti di questi eventi è più difficile da dimenticare è la paura. Chi di noi vive in collina teme per le frane, chi nelle vicinanze del fiume o di un corso d’acqua controlla le allerte meteo e tiene proni i sacchi di sabbia, anche transitare sulle strade ai piedi dei monti è una preoccupazione. La nostra serenità NON C’E’ PIU’.

 

Allegri Angelica, Barile Chiara, Buratti Daria, Capolla Tommaso, Dadà Lorenzo, Dadà Matteo, De Giorgi Lisa, Finotti Giada, Galano Matteo, Galati Sarah, Ginepro Anna, Laminetti Alessia, Leonardi Asia, Lombardi Simone, Musso Andrea, Paladini Francesca, Squatrito Christian, Venturini Irene.

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