Cucine solari per Haiti: il Sole può salvare la vita

Expo Milano 2015, 29 giugno (dalla nostra inviata Sara Leone) – “Noi vogliamo utilizzare l’energia del Sole, un’energia che non si consuma mai”. Queste le parole di Andrea Turatti, presidente dell’ AFN (Azione per Famiglie Nuove) onlus, all’apertura dell’incontro di presentazione del progetto cucine solari tenutosi oggi ad Expo Milano 2015, a Cascina Triulza.
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L’AFN onlus è un’associazione che si occupa principalmente di sostegno ai ragazzi e ai bambini di tutto il mondo, assicurando loro istruzione, alimentazione e cure mediche. Aiutare una popolazione non vuol dire solo offrire aiuti umanitari, come possono essere le risorse di cibo, ma insegnare loro come essere autosufficienti senza dipendere da altri paesi. Per questo motivo l’AFN ha deciso di presentare il progetto Cucine solari per Haiti, paese in cui non c’è elettricità, non c’è acqua corrente, e l’unico mezzo utile per cucinare è la legna. A causa dell’alto tasso di disboscamento, in un luogo che ha solo il 2% del proprio terreno ricoperto di vegetazione forestale, oggi la legna si sta esaurendo, e le popolazioni di Haiti stanno ricorrendo sempre più spesso alla legna degli alberi da frutta. Tagliare questi alberi comporta ovviamente un’ulteriore assenza di cibo, perché anche la frutta andrà scomparendo, e non essendo comunque sufficiente ricorrono anche all’utilizzo della legna verde, che sprigiona fumi tossici quando viene bruciata. Lo scopo è quindi trovare una soluzione non solo per l’ambiente, ma anche per salvare le persone.
Con cucine solari l’AFN, in collaborazione con PACNE (Action contre la Pauvreté du Nord Est), l’Ente Nazionale per il Microcredito, il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli e Tesla l.A. s.r.l. – che si è occupata della realizzazione tecnica del progetto – , si vuole in una prima fase portare queste cucine nelle scuole, in modo da educare gli insegnanti, quindi gli studenti, e infine le loro famiglie, per poi consegnare loro delle cucine solari familiari. Attraverso la possibilità di fare micro finanziamenti, le persone potranno avere la propria cucina solare allo stesso prezzo con cui comprerebbero quotidianamente la legna. La seconda fase del progetto consiste invece nella trasformazione e nella conservazione dei cibi. Infatti “il problema – sostiene il professor Paolo Masi, Direttore Dipartimento Agraria Università degli Studi di Napoli – è avere una sorgente di calore. Se io ho una sorgente di calore che si prolunga nel tempo, posso generare del vapore e quindi creare, dopo le cucine, anche dei sistemi di conservazione del cibo a energia solare”.

Quindi creare cucine di facile utilizzo e realizzazione, in modo da essere utilizzate da tutti senza bisogno di esperti, che non abbiano impatto sull’ambiente e non siano nocive per le persone, ma soprattutto che sfruttino materiali comunissimi e facilmente reperibili nei paesi in cui verranno installate, in modo da fornire un aiuto concreto a queste popolazioni, tenendo sempre presente le loro culture locali e le loro esigenze. Cucine solari per Haiti è tutto questo, con la speranza di poter estendere il progetto a tutti i paesi in via di sviluppo.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Esposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

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