QUANDO FAR DEL BENE ALL’AMBIENTE FA BENE ANCHE A CHI HA BISOGNO (6910)

di Eric Barbizzi

Probabilmente sapete già che il vostro vecchio computer, che volete sostituire, contiene diverse sostanze tossiche come mercurio, cadmio e piombo; quello che forse non sapete è che c’è qualcuno che può trasformarlo da  inquinante e pericoloso rifiuto da smaltire in un dono prezioso.

La pericolosità del riciclaggio di apparecchi elettronici è stata recentemente riconfermata da una ricerca fatta in Cina: l’università di Zhejiang ha pubblicato uno studio sugli effetti dell’aria inquinata a Taizhou, un sito industriale cinese che ricicla 2.000.000 di tonnellate di apparecchiature elettroniche  l’anno e che dà lavoro a 60.000 persone. Questo studio ha dimostrato  che l’aria di quella zona può causare danni al DNA, infiammazioni e cancro. (http://environmentalresearchweb.org/cws/article/news/46112). Possiamo ridurre un riciclaggio così pericoloso?


L’e-waste, ovvero apparecchi elettronici  come PC, cellulari ecc., può essere riutilizzata in modo diverso nello stesso luogo in cui si vive: il famoso sito americano di aste online eBay, dal 2005, suggerisce la ‘RethinkInitiative’ (http://pages.ebay.com/rethink/) che consiste nel dare  informazioni e strumenti per trovare una destinazione a PC o telefonini non più usati. Sul sito c’è una guida che spiega come rimuovere i dati e una lista di organizzazioni benefiche e di organizzazioni che riciclano responsabilmente.


E in Italia? C’è il Banco Informatico Tecnologico e Biomedico, o BITeB (www.biteb.org): un’organizzazione no profit che dal 2003 raccoglie computer, stampanti, software e altre attrezzature elettroniche funzionanti ma non più usate da aziende grandi e da singole persone e li offre a scuole, università, opere sociali, istituti di formazione in paesi in via di sviluppo o in Italia.

In una recente intervista telefonica, il Presidente del BITeB, Stefano Sala, mi ha detto che la regione che contribuisce di più è la Lombardia, perché lì il BITeB è più conosciuto: il 70% dei computer viene distribuito in Italia (50% al nord e 50% al centro-sud) mentre il 30% in Africa, America Latina e Asia.

Le associazioni che hanno bisogno di PC possono fare richiesta sul sito internet del BITeB. Per donare un computer bisogna compilare ilmodulo online e dichiarare che il computer funziona, poi  saranno dei volontari che passeranno a prenderlo: in Lombardia il ritiro è rapido, mentre nelle altre regioni occorre aspettare qualche giorno.

Tra i molti momenti che lo hanno reso felice, Sala ne ricorda due: la prima donazione in Perù ad un’università fondata da un sacerdote e una lettera di ringraziamento di un uomo anziano che grazie ad un computer del BITeB, avuto da un associazione, ha scoperto un nuovo mondo e vinto la solitudine.

Non inquinare con PC vecchi ma funzionanti può non essere un problema, ma un modo per donare un sorriso e sentirsi felici.

Eric Barbizzi

coordinatore gNe Marche



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