Scoperto un nuovo fertilizzante

di Francesco Luzzi, 13 anni, della III A dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Vita Minisci

Durante dei lavori presso un sito archeologico norvegese, un gruppo di archeologi scavando nelle profondità ha ritrovato, ai piedi di un ghiacciaio situato al di sotto della crosta terrestre, i resti fossili di uno dei più enormi cittadini risieduti sulla terra: il famoso trinceratopo, un dinosauro erbivoro. Analizzando i resti di tale animale, rimasti sorprendentemente intatti dati il tempo trascorso, grazie probabilmente all’ azione ibernante del ghiaccio, è stato ritrovato all’interno del suo stomaco una traccia che ricondurrebbe molto probabilmente ad un genoma tipico di alcune piante primitive. Studiando questo genoma si è arrivati alla conclusione che nell’era mesozoica oltre alla dimensione mastodontica della fauna come ben si sa, anche la flora aveva dei tratti ben diversi da quelli di oggi. La fauna era molto sviluppata anche nell’era mesozoica, anche se gli animali non erano gli stessi dei giorni nostri, c’erano diversi dinosauri, tra cui carnivori ed erbivori, ormai estinti. Esistevano migliaia di specie, ad esempio razze marine, volatili, dinosauri che camminavano su 2 o 4 zampe. Molte specie avevano un collo al quanto lungo. La flora non era molto sviluppata, dato che all’inizio dell’era c’erano solo delle piante chiamate cicadine, per poi aggiungersi abeti, cipressi e tassi. Questo genoma molto probabilmente appartenuto alla famiglia della sequoia caratterizzava la specie proprio per l’altezza smisurata che arrivavano ad avere queste piante: si presume che ogni albero possa essere cresciuto ben oltre il chilometro. Questo giustificherebbe la lunghezza del collo di tali animali preistorici in quanto nel corso del tempo avrebbero dovuto sviluppare necessariamente questa caratteristica al fine di cibarsi. Da questo genoma in laboratorio sono riusciti a ricavarne un potente fertilizzante usato su un campo di ricerca in California al fine di sperimentare una coltivazione di sequoie che potesse essere molto simile alle dimensioni dei loro antenati. Dopo alcuni mesi i ricercatori però si sono trovati davanti a “grosse” difficoltà: l’uomo non è in grado di gestire alberi di queste dimensioni, non ha ancora inventato i mezzi necessari per effettuare la manutenzione ad un kilometro di altezza. Ed ecco allora che è diventato un corri corri da parte di tutti per trovare una soluzione nel poter gestire questi mostri che sono stati creati. Probabilmente i nonni ad oggi sarebbero stupiti nello scoprire quanto di vero ci possa essere nella favola del fagiolo magico dove veniva raccontato di una pianta di fagioli alta fino alle nuvole.

Ultim’ora: clacson abolito per sempre

di Fabiana Orefice, 13 anni, di Corigliano Calabro – IIIA Ist. Erodoto, coordinamento Vita Minisci

Ultim’ora: pare che dal primo maggio sarà assolutamente vietato utilizzare il clacson

Secondo alcuni studi recenti il tasso di inquinamento acustico è aumentato di circa l’80% in soli 6 anni e la causa pare essere proprio il suono dei clacson. Due studiosi americani, Peter e Adam Jackson, 5 anni fa si sono accorti di quanto questo suono sia distruttivo per l’udito delle persone e pertanto hanno avviato una ricerca durata circa 3 anni. Ora sono più che convinti della loro teoria. Proprio per questo hanno diffuso la notizia sul web permettendo ai capi di Stato di molti paesi di venirne a conoscenza. Il Governo italiano dopo aver verificato la veridicità della notizia ha deciso di emanare una legge che vieta l’uso dei clacson. Per fortuna i cittadini italiani possono tenere le proprie auto, ma saranno tutti chiamati ad andare a Roma per far bloccare il clacson. Inoltre il Governo italiano ha imposto una sanzione di 150 euro a chiunque utilizzi il clacson.

L’acqua frizzante: le mille bolle blu

di Valentina Giubboni, Melissa Cerezo Garcia, Lucia Giglioni, Diego Vescovi, Uesli Vishkulli, 13 anni – III E dell’Istituto Compr. Perugia 9, coordinamento di Federico Panduri

1550874229387-acqua-e-bollicineSono molti gli italiani che preferiscono l’acqua gassata a quella liscia, altri invece intimoriti dalle voci che la prima faccia male preferiscono la seconda.

Questa idea è legata a fake-news del web che, come dice la parola stessa, sono falsi miti, perché non c’è nulla di scientifico che dimostri il danno provocato all’organismo umano dall’acqua frizzante.

La prima leggenda metropolitana è che l’acqua frizzante ha più calorie dell’acqua naturale: falso. Le due tipologie di acqua hanno le stesse caratteristiche tranne per l’anidride carbonica che si trova nell’acqua gassata per crearne le bollicine caratteristiche.

Il secondo mito, invece, è che l’acqua frizzante causi il gonfiore dell’addome ma è anche questo falso perché l’effetto è temporaneo e anch’esso è causato dall’anidride carbonica. Una causa del gonfiore potrebbe essere il fatto di mangiare e bere molto velocemente causando pesantezza, una soluzione sarebbe quella di consumare i pasti lentamente bevendo l’acqua che si preferisce, soltanto per chi soffre di gastrite e meteorismo le acque gassate andrebbero bevute con moderazione.

Terza bufala è quella che l’acqua frizzante rovina lo smalto dei denti; anche questo è falso perché il pH della saliva varia durante i pasti, a seconda di quello che mangiamo e beviamo, ma in brevissimo tempo vengono ripristinati i valori normalmente compresi tra pH 6.5 e 7.5. Quindi, nonostante l’anidride carbonica in acqua generi acido carbonico, responsabile dell’abbassamento del pH, le acque gassate non hanno alcun potere corrosivo nei confronti dello smalto, che può essere invece compromesso da diverse cause di origine alimentare come i disturbi all’apparato digerente e soprattutto dall’effetto dei batteri cariogeni che proliferano in condizioni di scarsa igiene orale.

Andiamo avanti con le varie leggende, la quarta è che le acque gassate sono ricche di sali, in particolare sodio che può causare ritenzione idrica. Anche questa affermazione è priva di fondamento perché l’anidride carbonica presente nell’acqua mantiene inalterate le sue caratteristiche saline, inoltre il gas ingerito con l’acqua viene espulso tramite la digestione e non interviene in alcun modo nella salute umana.

Ultima e quinta bufala, forse quella più famosa, afferma che l’acqua frizzante non disseta: al contrario l’acqua gassata ha un potere dissetante “immediato”, una sensazione di appagamento che si avverte più velocemente rispetto alle acque lisce a causa dell’effetto che l’anidride carbonica ha sulle papille gustative.

Dunque la scelta dei vari tipi di acqua può essere guidata solo dai nostri gusti personali, se preferiamo acqua con le bollicine o senza, e non dalla prevenzione a vari mali inesistenti che leggiamo in internet o in base alle leggende tramandate per tradizione.

Magari avete sentito parlare de “l’acqua fa male e il vino fa cantare”, canzone popolare dell’Emilia-Romagna, beh… l’acqua non fa sicuramente male, il vino forse fa proprio cantare, ma di certo non fa bene alla salute e non è una bevanda miracolosa come quella degli Dei dell’Olimpo, ma questa è un’altra lunga storia e per oggi niente alcool, solo acqua frizzante.

In commercio la macchina del futuro

di Francesco Pio De Gaetano, 12 anni, di Corigliano Calabro – IIC Istituto Erodoto, coordinamento Vita Minisci

Nella città di Torino giorno 5 gennaio 2019 è stata presentata la nuova macchina elettrica del futuro capace di non inquinare.

I vantaggi ambientali del veicolo elettrico sono quindi legati alla non emissione di sostanze gassose, questo potrebbe influire sulla riduzione del buco dell’ozono. Il prezzo è decisivamente più basso e le emissioni 2-3 volte inferiori a quelle dei veicoli a benzina e a diesel. Avere un veicolo elettrico diventa ancora più vantaggioso grazie ai benefici fiscali, oltre che per i costi inferiori di gestione. I principali obbiettivi di tutti gli stati del mondo sono:

  • Diritto delle sovvenzioni e agli sgravi fiscali auto elettrica dello stato;
  • Sconti sui pedaggi d’ingresso nelle città e molto altro.

Tutte le nazioni del mondo diranno addio alle auto a benzina e diesel entro il 2025. L’annuncio arriva dal forum dell’industria automobilistica che si è svolto lo scorso fine settimana, decisione prese dopo lo scandalo del diesel-inquinante, l’agenzia per la protezione dell’ ambiente, ha infatti riscontrato su tutti i veicoli la presenza di un software in grado di aggirare le normative ambientali sulle emissioni di nox e di inquinamento da gasolio. Grazie a questo dispositivo era così possibile superare agevolmente i test sulle emissioni, mentre nelle normali condizioni di percorrenza stradale le vetture avrebbero superato fino a 40 volte il limite consentito dalla legge questo ha annunciato l’abolizione del diesel proprio nel 2025. Tutte le nazioni del mondo hanno introdotto nel mese di gennaio un regolamento per obbligare i costruttori di auto a produrre veicoli a motore elettrico entro il 2025 e vieteranno le vendite di auto e furgoni a diesel e benzina, inoltre verranno installati anche punti di ricarica.

Il vecchio contadino: “Adesso si sta meglio”

La redazione della II F della Scuola Secondaria di Primo Grado Giuseppe Capua di Melicuccà (R.C.) coordinata da Natale Todaro indaga sulle coltivazioni e sui cibi di qualche tempo fa…

Al giorno d’oggi sono molte le false notizie riguardanti l’alimentazione.

Spesso queste false notizie danno consigli nocivi per il nostro organismo, consigliando diete assurde che prevedono l’eliminazione di cibi che, in realtà, sono fondamentali per la nostra alimentazione.

Per paragonare l’alimentazione del giorno d’oggi a quella dei loro tempi abbiamo intervistato delle persone anziane chiedendo loro da cos’era costituita la loro alimentazione, come e cosa coltivavano e cosa pensano del cibo di oggi.

Loro lasciavano la scuola molto presto per andare a lavorare nei campi.

Coltivavano soprattutto legumi(fagioli, lenticchie ,piselli e fave), ma anche patate e grano.

Chi aveva abbastanza denaro poteva permettersi anche la carne.

Il pane, invece, veniva preparato in casa.

Una volta c’era poco cibo, quindi noi adesso siamo fortunati.

Il cibo di una volta ,inoltre, secondo gli anziani, era molto più genuino rispetto al nostro.

Un’ anziana ci ha detto che è meglio oggi perché prima c’era  poco da mangiare.

Una volta si concimava con poco concime e con tanto escremento di animale.

Per l’inquinamento una maestra ci ha detto che una volta non c’erano le macchine quindi c’era meno fumo e c’erano più alberi.

Ora invece ci sono molte macchine e le petrolifere.

Questa maestra ci ha detto che un anno fa hanno aperto la pancia  di un pesce spada e all’interno hanno trovato una scarpa e della plastica, che purtroppo ogni giorno vengono buttate nel mare e nel terreno.

Il terreno non riesce a degradare la plastica, quindi è molto  pericoloso.

INTERVISTA AL SIGNOR GIUSEPPE

          

D. Come era il cibo di una volta e come veniva coltivato?

R. Il cibo di una volta era più  genuino.

A colazione chi possedeva una mucca poteva bere una tazza di latte aggiungendo un pò di caffè. Molti mangiavano la minestra riscaldata oppure la zuppa fatta col pane giallo, acqua calda e un po’ di burro.

A pranzo  si cucinava la minestra o la pasta asciutta condita con un sugo molto semplice cucinato velocemente, si mangiavano  anche le patate , i fagiolini, questi ultimi venivano coltivati in campagna.

A cena si mangiava della minestra o del riso con le verze oppure la polenta con il latte.

Altre volte si cenava con pane e fichi, pane e castagne.

Per coloro che potevano permetterselo, potevano una volta a settimana mangiare la carne, c’erano delle persone che compravano maialini, li crescevano e quando erano grandi li macellavano per poter ricavare la carne e i salumi.

D. Signor Giuseppe cosa ne pensa del cibo di oggi?

R. Io i cibi di oggi non li apprezzo perché non sono genuini come un tempo, vengono usati i disserbanti che avvelenano la bontà e le proprietà dei cibi stessi.

Anche oggi come un tempo io nella mia campagna coltivo: fave, priseia (piselli), fasola (fagioli), e altri legumi.

Un tempo non c’era l’abitudine di andare a mangiare la pizza in pizzeria o a mangiare al ristorante, ma c’era solo  un campo di terra e fiori.

Intervista al Signor Rocco

D. Come si preparava il terreno da coltivare a quei tempi? E adesso?

R. Una volta il terreno si zappava a mano e si concimava con lo steppo degli animali.

Adesso si zappa coni trattori e si mette il concime industriale.

D. Cosa si coltivava?

R. Si coltivava, il grano per il pane che allora si faceva in casa, fagioli, ceci, lenticchia, fave, piselli, patate, peperoni, melanzane, pomodori, lattughe, cetrioli ecc.

D. Con il raccolto che cosa si faceva?

R. Con il raccolto parte si mangiava in famiglia, l’altra parte avanzante si vendeva e si prendevano i soldi.

D. Come si raccoglievano le olive? E adesso che cosa è cambiato? E come si trasportavano e si pulivano?

R. Le olive si raccoglievano a mano con il bel tempo ed il brutto tempo.

Adesso invece ci sono le reti ed il lavoro procede più velocemente.

Si trasportavano con l’asino sulle spalle, se l’asino in alcuni viottoli non poteva camminarci.

Si pulivano con le pietre girandole manualmente, adesso ci sono i frantoi industriali.

Girandole manualmente adesso ci sono i frantoi industriali

D. Il grano come lo coltivavate?

E come lo macinavate? E ora?

R. Il grano si seminava, poi quando il grano era maturo si trebbiava con la trebbia poi si portava al mulino e si faceva la farina.

D. Il pane come veniva fatto?

R. Il pane mia madre lo impastava con il lievito madre che allora si passava l’un l’altro, da parenti e vicini.

D. Come si annaffiava? E ora?

R. Si annaffiava sia con i solchi nella terra sia trasportando l’acqua. Adesso invece io annaffio tirando l’acqua dal pozzo con il motore elettrico.

D. Di quei tempi che cosa ti piaceva?

E adesso che cosa ti piace?

R. Mi piacevano tutti, gli ortaggi che coltivavamo perché a quei tempi non c’erano altre cose.

Adesso si sta meglio e nelle famiglie non manca nulla. 

Meglio la farina bianca o l’integrale?

di Giulia Burioli, 13 anni, di Perugia – III E, Istituto comprensivo Perugia 9, coordinamento di Federico Panduri

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Molte persone sono convinte che la farina integrale sia più naturale e leggera rispetto a quella bianca.

Secondo alcuni nutrizionisti la farina integrale è la migliore sul campo perché a differenza delle altre non subisce processi di raffinazione come ad esempio la farina di tipo 00. Ecco che i salutisti ricorrono subito all’integrale perché non è raffinata e dunque più ricca di elementi nutritivi fondamentali per l’organismo. In realtà la maggior parte della farina integrale che consumiamo abitualmente non è altro che la farina raffinata a cui viene aggiunto in un secondo momento della crusca rimacinata, quindi possiamo considerarla una farina doppiamente raffinata e quindi, se vogliamo, più “dannosa” rispetto a quella di tipo 0.

Ovviamente come tutte le sostanze anche le farine integrali hanno dei vantaggi e dei svantaggi. Tra i vantaggi ricordiamo che aumenta il senso di sazietà, riduce lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, riduce l’assorbimento delle sostanze cancerogene. Mentre uno dei principali svantaggi è dato dal consumo eccessivo di fibra che ostacola l’assorbimento di alcuni minerali tra cui il calcio e lo zinco.   Medici e nutrizionisti, non hanno dubbi nel dire che tra i due tipi, la farina integrale e farina bianca, la prima è più sicura, igienicamente sana, quella che fa meglio alla salute. Maurizio Monti, per 8 anni presidente dell’ANTIM (Associazione Nazionale Tecnici Industria Molitoria) invece dichiara di non avere dubbi: sceglie la farina bianca. “Solo chi non ha la più pallida idea del fatto che il grano è una pianta che nasce e vive a cielo aperto, soggetta a intemperie e malattie varie soprattutto ora che il clima sta cambiando a ritmi assurdi può avere dubbi in merito. La buccia del grano è la sua parte esterna, la crusca. Ha caratteristiche igienico sanitarie assolutamente peggiori del centro della cariosside. È rarissimo trovare tracce elevate di contaminanti nelle farine bianche macinate in Italia, è molto più facile trovarle nelle crusche. Gli ultimi studi fatti sulla tecnologia molitoria hanno dimostrato in maniera evidente come decorticando il chicco di grano si ottengano farine igienicamente molto più sane: la microbiologia va a zero, come i metalli pesanti e i residui di antiparassitari, le micotossine si eliminano quasi completamente. Ma decorticare vuol dire togliere parte della crusca prima che il chicco arrivi alle macine, non certo aggiungerla o macinare tutto assieme. Il primo strato di crusca, quello superficiale (circa il 5%) a contatto con l’ambiente è assolutamente il peggiore in assoluto dal punto di vista igienico sanitario, molto peggiore del centro del chicco”.

La farina bianca è un veleno” è un’affermazione che non dovrebbe essere nemmeno considerata né letta, mentre invece fa presa sulla gente e purtroppo influenza l’opinione pubblica dei consumatori, al punto che abbiamo la dieta mediterranea patrimonio dell’umanità, siamo un’eccellenza nel mondo per pane, pasta, pizza, biscotti, dolci, panettoni ecc, e facciamo il possibile per demonizzarli e ostacolarli.

Il Mondo finirà

di Ugo Serra, 13 anni, di Corigliano-Rossano (CS) – IIIA Istituto Erodoto

Sabato 17 Gennaio è stato annunciato in TV che il clima in tutto il mondo sta cambiando. Questo fenomeno è causato dall’atteggiamento delle persone che vivono sul pianeta Terra. Gli scienziati hanno scoperto tramite ricerche scientifiche e rivelazioni da parte degli alieni, che il clima cambia diventando nuvoloso e piovigginoso perché le persone arrabbiate superano il 51%. Di solito la percentuale degli arrabbiati previsti per far cambiare il clima da soleggiato a piovigginoso supera quella prevista, quindi ogni giorno piove. Ci si è resi conto che ormai la popolazione non cambierà mai il suo atteggiamento negativo, quindi si deduce che una delle cause per cui l’uomo si arrabbia è l’uso di materiale rinnovabile, visto che esso  inquina l’ambiente. Infatti, è stato fatto un referendum per impedire l’uso di materiale rinnovabile. Dopo il referendum molte persone hanno iniziato a usare le materie non rinnovabili. Due anni dopo il referendum è stato annunciato in TV che il mondo finirà a causa del clima e alla mancanza di materie rinnovabili e non rinnovabili.

finimondo

Intervistiamo le bufale…

La redazione della I F della Scuola Secondaria di Primo Grado Giuseppe Capua di Melicuccà (R.C.) coordinata da Natale Todaro, propone una serie di bizzarre interviste…

Non bisogna credere alle bufale, bufale non nel senso animale cioè quelle che ci danno il latte o le mozzarelle ma le bufale nel senso di bugie…
Ci possono essere diversi tipi di bufale per esempio quelle sull’alimentazione.
Le bufale sull’alimentazione sono delle bugie sul cibo…
Alcune persone fanno proprio questo: dicono bugie sul cibo e altre persone ci credono.
Quindi non bisogna credere proprio a tutto nella vita ma si deve credere solo a quello che noi riteniamo giusto.
Le bufale in poche parole sono bugie e non bisogna cascarci.
Noi non abbocchiamo dunque alle fake news, se dicono che un alimento fa dimagrire, è assolutamente falso, perché non c’è nessun alimento che faccia dimagrire e ne ingrassare, ma tutti gli alimenti, ci danno proteine, carboidrati ecc.
Tutte componenti essenziali e dunque utili per la vita.
Nella vita bisogna mangiare dei cibi sani che fanno bene alla salute non mangiare quello che dicono le fake news.
Per sottolineare questa nostra posizione, abbiamo immaginato che fossero gli alimenti che danno la possibilità a noi ragazzi di crescere sani e robusti a parlare, per questo abbiamo provato ad intervistare alcuni di loro, le cui risposte le abbiamo riportate qui di seguito.
Siamo qui con due mele: una bianca e una rossa, ma, attenzione, non è questo che le differenzia perché le mele sono frutti entrambe, sono buone entrambe e fanno bene entrambe.
Comunque tornando a noi… direi che possiamo cominciare quest’intervista.
(Domanda) Molte persone dicono che una mela al giorno, toglie il medico di torno. Secondo voi quest’affermazione è giusta?
(Mela bianca) Certo secondo me quest’affermazione è giusta, ma non perché io sono una mela e mi ritengo indispensabile, ma perché le mele fanno bene veramente.
(Giornalista) E tu mela rossa cosa ne pensi?
(Mela rossa) Be in effetti concordo pienamente con la mela bianca.
(Giornalista) Non pensate pure voi che a volte sull’alimentazione si dicono delle bufale?
(Mela bianca) Ma bufale nel senso di animali?
(Mela rossa) Ma no, il giornalista sta dicendo bufale nel senso di bugie.
(Mela bianca) Aaaah ok.
(Mela bianca) Si, penso che molte bufale si dicano sul cibo e penso che se ne dicano molte anche sulle mele.
(Giornalista) Mela rossa me ne sai dire qualcuna?
(Mela rossa) Si, certo, per esempio quando qualcuno dice che le mele facciano molto bene, alcuni rispondono in modo negativo, cioè dicono che non è vero che le mele facciano bene.
(Giornalista) Mela bianca, tu concordi con la mela rossa?
(Mela bianca) Si ovviamente, concordo al 100%.
(Giornalista) Ok ho capito ma vorrei intervistarvi ancora un altro po’. Cosa mi dite dell’uso dei medicinali sul cibo?
(Mela bianca) Io penso che i medicinali vengono utilizzati anche quando non ce ne sia bisogno.
(Mela rossa) Si infatti, i medicinali vengono utilizzati per esempio quando i frutti, la verdura o qualsiasi altra cosa sono buoni e genuini. A volte pure su di noi vengono buttati i medicinali e altre volte le persone buttano le cose a terra e si inquina l’ambiente e quindi anche noi frutti siamo inquinati.
(Giornalista) Ok direi che per oggi abbiamo finito. Grazie per l’intervista e alla prossima.
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-Eccoci qua con il signor potatoe
-Cosa ne pensa sulle fake news?
-Guarda la gente certe volte dice delle cose non vere.
-Ma la gente che dice che certi alimenti fanno male al nostro corpo cosa ne pensate voi?
-Guarda, secondo me tutti gli alimenti fanno bene al nostro corpo, certo bisogna vedere come sono curati questi alimenti se sono fatti con dei medicinali, io vi consiglio di comprare alimenti biologici.
-Mi sorge una curiosità ma tu quando ancora dovevi diventare frutto come sei stata curata? Hanno usato dei medicinali?
-Guarda se devo essere sincero io sono un frutto biologico perché mi ha curato un contadino molto bravo a curare i frutti.-
Grazie per questa interessante intervista. Ritorniamo la linea a nostro carissimo collega.
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Siamo qui con un’altra mela rossa e procediamo con l’intervista.
– Ciao mela, se è possibile vorrei farti qualche domanda sulle bufale dell’alimentazione. Che cosa pensi su queste bufale?
– Ciao, io delle bufale non mi sono mai fidata perché ho visto che molte persone hanno seguito queste cose e si sono creati dei problemi.
– Ma tu, come vorresti vivere?
– Io vorrei vivere in un mondo dove Internet portasse delle notizie vere e non delle falsità in modo che le persone prendessero ogni tanto delle decisioni giuste.
– Hai ragione cara mela! Anche io penso la stessa cosa. Ok abbiamo finito ora vado, grazie tanto spero di rivederci
-Anche io! Ciao!
– Ciao!
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Siamo qui a parlare con una bufala per chiederle cosa pensa dell’altro significato sulla parola bufala.
Immagino di intervistare una bufala…
(D1) -“Salve signora bufala, volevo solo chiederle come ci si sente a essere scambiate per una bugia?”
( R1) -“Allora, prima di tutto ci si sente molto in imbarazzo al sapere che alcune persone pensano che il mio stesso nome sia una menzogna!”
(D2) -“Che vita fa lei per darci degli alimenti così buoni ?”
(R2) -“La mia vita va molto bene, ma quando sento queste cose non riesco a produrre latte!”
(D3) -“Quindi è un po’ come se la ferissero, vero?”
(R3) -“Si, è un vero attacco al cuore!”
(D4) -“Va bene, la ringrazio per questa intervista di oggi; la saluto.”
(R4) -“Ringrazio anche lei per questa intervista nella speranza che le false notizie non ci siano più!”
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Buongiorno a tutti, siamo qui ad intervistare una bufala per dirci cosa ne pensa sulle fake news.
Allora signora bufala cosa pensa delle fake news?
(bufala): penso che non ci si dovrebbe credere a queste notizie.
Ok. Non vi ho visto arrabbiata quando vi ho detto la domanda.
(bufala) perché?
Forse non sapete che queste notizie li chiamano con il nome bufale. La signora bufala arrabbiata dice: ma come si permettono queste persone a dare il nostro nome a delle notizie false… SONO DAVVERO ARRABBIATA!
Va bene signora bufala, allora ci potreste dire qualcosa sul vostro allevamento?
(bufala): va bene, allora noi mangiamo erba, per produrre latte buono a tutte le persone, forse non sapete che con il nostro latte si fanno anche delle buonissime mozzarelle.
Si, lo sappiamo, se voi mangiate dell’erba vuol dire che se non si cura l’ambiente si fa del male anche agli animali.
Si, si, avete perfettamente ragione.
Grazie mille signora bufala per la sua intervista ai nostri microfoni. Comunque, noi alle menzogne non abbocchiamo Buona giornata.
Grazie anche a voi … sperando che queste notizie false vengano eliminate.
In conclusione, il nostro desiderio è quello di vivere in un ambiente sempre più sano in cui non vi siano persone senza scrupoli che attraverso false notizie per loschi scopi tentano di persuadere la gente, facendo credere che tutto vada bene così come sta andando.