Mola di Bari, un transistor monitora le “pattumelle” di ogni famiglia (14835)
Intervista all’assessore all’ambiente del comune di Mola di Bari, Michele Palazzo, e articolo sulla discarica Martucci, realizzati dalla redazione della I A indirizzo sociosanitario dell’ISS Morea de Lilla di Conversano (Bari), coordinata da Loredana Brunetti
Gli alunni della 1^A O. S.S. chiedono: “CHIUDIAMO LA DISCARICA MARTUCCI”
Il problema della discarica è partita circa 40 anni fa. Le informazioni di questo problema sono arrivate da persone che frequentavano la zona a partire dagli agricoltori, ma soprattutto da un traffico accentuato di tir che passavano di lì, ma anche da delle confessioni di operatori che lavoravano all’interno della discarica.
Il 15 Gennaio 2015 c’è stata un’udienza preliminare dove si sarà deciso se questo deve essere riconosciuto come “disastro ambientale”.
Da esiti di uno studio epidemiologico condotto da alcuni medici di base nei territori di Mola Di Bari, Monopoli, Rutigliano, Turi, Castellana Grotte e Noci, provincia di Bari si nota un’incidenza discretamente più alta di individui con tumori all’apparato respiratorio nei comuni di Monopoli con 38,1%, Mola Di Bari con 34,2%, Rutigliano con 33,7% rispetto al dato nazionale che si attesta sul 31,2%. Anche per individui con tumori al sistema nervoso si sono notate discrepanze a Castellana Grotte con 18,5%, Turi 18,1%, Conversano con 14,4%, Noci con 13,9% e Monopoli con 12,6% rispetto al dato regionale che si attesta al 10%.
Per avere un quadro della situazione ambientale bisognerà attendere l’esito della perizia disposta dal giudice. Sarebbe stata rilevata dall’Arpa la presenza di ferro, magnese e piombo nella falda acquifera. Sarebbero presenti anche nitriti e ammoniaca. È stata riscontrata anche un elevato presenza di nitrirti non dipendenti dall’agricoltura, ma dall’ossidazione dell’elevate concentrazioni di ammoniaca provenienti dalla discarica. I metalli pesanti sono finiti sui campi. I carabinieri hanno sequestrato i pozzi, in prossimità delle vasche di soccorso, in contrada Martucci in Conversano. Nonostante i vari tentativi di bonifica dei vasconi e l’allestimento di nuove due vasche, l’impearmeabilizzazione non sarebbe stata fatta in modo adegua tanto da causare ancora perdite. L’argilla avrebbe dovuto isolare la struttura, ma questa praticamente non esiste e quella che c’era, vista la natura della zona, è stata lavorata in modo sbagliato. A sostenere la tesi questa volto non sono fanatici ambientalisti, né i Carabinieri del Noè e né la procura.
Lo dicono i periti nominati dal GIP di Bari, Annachiara Mastrorilli, che dal 9 al 26 settembre hanno realizzato nella la struttura undici campionamenti alla presenza anche dai periti di parte.
In attesa della relazione finale, i report depositati dai periti lasciano poco spazio ai dubbi: LA DISCARICA NON E’ STATA REALIZZATA COME AVREBBE DOVUTO e soprattutto la situazione nella quale si trova, non sarebbe assolutamente compatibile con l’esercizio.
Le vasche perdono tutte e le conseguenze possiamo immaginarle. Dovevano essere definitivamente chiuse, ma questo non accade mai, nostante il pm Baldo Pisani avesse chiesto l’ennesimo sequestro dell’nell’aprile del 2014.
Continuano ad essere predisposti dei controlli che vedono comunque indagati 11 responsabili.
L’impianto fu costruito dalla ditta Lombardi utilizzando in buona parte con fondi pubblici. Certo ad oggi la discarica continua a funzionare. Ogni giorno camion blindati arrivano uno dopo l’altro. Arrivano da tutte le parti d’Italia scaricando di tutto ai danni dell’intera popolazione locale e dei paesi limitrofi.
Quale potrebbe essere una soluzione al problema?
Come sostenuto dal Presidente di Lega Ambiente di Mola di Bari (vedi intervista) la soluzione sarebbe di RICONVERTIRE una parte dell’impianto in un IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO. Cioè trasformare l’umido in COMPOST cioè fertilizzante. Quando, come e quali saranno i tempi di tale realizzazione non è possibile saperlo.
Ultima domanda: Sogno o realtà vivere in un mondo dove c’è il rispetto della natura e dell’uomo?
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