Il rumore del mare

di Francesco Morrone e Christian Francesco Feraco della II media E dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Ermanno Lanzillotti

Le coste del Mediterraneo non da sempre interamente popolate.

Nel secondo secolo A.C. i romani chiamavano il mar Mediterraneo “Madre Natura” ma, nei secoli, le attività umane hanno man mano trasformato il mare in un mondo chiassoso che soffoca i suoni naturali e portano fonte di stress a molti animali marini.

Le navi, difatti, provocano deflagrazioni forzatamente accompagnate da frastuono. Sono molto numerose le navi militari che emettono, con i loro sonar, onde sonore molto potenti per individuare la presenza di sommergibili. 

Gli animali marini, per comunicare tra loro, si servono del suono, e i rumori legati alle attività dell’uomo possono renderli sordi e, persino, ucciderli. Tutta la vita sottomarina è minacciata dall’inquinamento sonoro quindi, per ridurre il rumore nei mari, si potrebbero costruire navi più silenziose e realizzare tecniche meno invasive e rumorose.

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