Goccia a goccia, in verticale

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

Whateverwater Verticale Nel padiglione di Israele si scoprono tecnologie, anche esportabili, per l’agricoltura in un paese arido, dove il suolo fertile per coltivare non è molto disponibile e l’acqua è da “inventare”…

 

Il progetto WHATEVER WATER #cmqacqua è realizzato in partnership con Nestlé Italia e Carlsberg Italia.

Mazen Alansari: “Il Kuwait ha l’acqua grazie al petrolio”

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

Whateverwater Verticale La risposta alla scarsità d’acqua nel proprio territorio il Kuwait la porta ad Expo: il desalinizzatore. Con questa tecnologia, ci racconta Mazen Alansari (direttore del padiglione), il Kuwait è auto-sufficiente per il fabbisogno di acqua della sua popolazione. Ma se non c’era il petrolio…

 

Il progetto WHATEVER WATER #cmqacqua è realizzato in partnership con Nestlé Italia e Carlsberg Italia.

Jellyfish Barge, una serra galleggiante a impatto zero

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

Whateverwater VerticaleTra i progetti vincitori del bando “Idee innovative e tecnologie per l’agribusiness”, organizzato da UNIDO Italy e CNR ad Expo, vi è anche la startup Jellyfish Barge, progetto di serra galleggiante che non non consuma acqua, energia, suolo. La presenta la dottoressa Camilla Pandolfi.

Il progetto WHATEVER WATER #cmqacqua è realizzato in partnership con Nestlé Italia e Carlsberg Italia.

AWA, acqua dall’aria

Whateverwater Verticale EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

di Giuseppe Toninelli

L’idea di trasformare l’aria in acqua potabile è diventata ormai sempre più concreta. Già “Water Gen”, una start – up israeliana ha presentato nei mesi scorsi “Genius” , un generatore di acqua dall’atmosfera, in grado di produrre da 250 a 800 litri di acqua al giorno.

Un nuovo macchinario per trasformare l’aria in acqua potabile senza inquinare è stata progettata anche da Seas, società di Riva San Vitale (Svizzera), che a fine agosto ha presentato ad Expo la nuova invenzione nell’ambito della giornata ticinese dedicata all’acqua. Il sistema si chiama Awa Modula (Air to Water to Air) ed è in grado di catturare l’umidità presente nell’atmosfera e trasformarla in acqua potabile di alta qualità. L’innovazione è stata sperimentata su grandi numeri: in un albergo e una società petrolifera in Messico, e in una fabbrica di formaggio in Perù. Numeri notevoli quelli che riferisce la società svizzera: si parla infatti di ottenere fino a 10.000 litri di acqua al giorno. Una risposta concreta di fronte alla crisi globale dell’acqua. Anche le prestazioni della macchina, così come raccontate, sembrano altrettanto notevoli: sarebbe in grado di funzionare ovunque, anche in zone aride come il deserto, perché viene alimentata a elettricità, e quindi consente l’uso di fonti rinnovabili come il solare o l’eolico. Awa Modula restituisce inoltre al contempo aria fredda per la climatizzazione e calore per il riscaldamento di acqua sanitaria.

Genius & Spring, per “fare” acqua ovunque

Whateverwater VerticaleEXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

di Giuseppe Toninelli

Che Israele da sempre combatta contro la scarsità d’acqua del proprio territorio è risaputo e proprio le condizioni aride dello Stato israeliano hanno spinto i suoi abitanti ad innovare e trovare soluzioni, poi esportate in tutto il mondo, per combattere il problema della mancanza di risorse idriche. L’ultima trovata israeliana è stata sviluppata negli ultimi anni e a presentarla è la start-up Water Gen, fondata da Arye Kochavi, inserito, tra l’altro, da “Foreign Policy” e “Fast Company” nella classifica dei più importanti innovatori del 2014. La Water Gen, ha infatti creato due sistemi innovativi che potrebbero dare l’acqua a chi ne ha bisogno trasformando l’aria in acqua potabile. Proprio per questi obiettivi raggiunti la start-up israeliana sarà una delle eccellenze della Start Up Nation che il Padiglione di Israele presenta all’Expo di Milano durante i sei mesi di esposizione. 

Pesticidi russi… ad acqua

Whateverwater VerticaleEXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

di Giuseppe Toninelli

Pesticidi. Se ne parla ad Expo. Ad affrontare questo tema è, ad esempio, il padiglione della Russia che propone nuove soluzioni, sviluppate negli ultimi anni dagli scienziati russi, che riducono la presenza di tossine nocive derivanti dai pesticidi nei cibi e purificano i terreni ripristinando il loro equilibrio. Terrabakterin e Aquabakterin per la pulizia di acqua e suolo da pesticidi persistenti sono dei preparati biologici che un gruppo di giovani ricercatori russi ha sviluppato, brevettato e di cui ha ottenuto la certificazione. Aleksandr Getman – executive director del Padiglione – spiega: “Questi bio-preparati si basano su ceppi batterici che utilizzano i pesticidi come loro unica fonte di alimentazione. I batteri consumano le sostanze tossiche e le decompongono in acqua, anidride carbonica ed altri composti non pericolosi per gli esseri umani, animali e altri organismi viventi. Terrabacterin aiuta a ripristinare l’equilibrio del suolo stimolandone un rapido recupero in modo simile all’azione dei bifidobatteri umani dopo l’assunzione di antibiotici”. Aquabakterin purifica l’acqua di canali, laghi, stagni e corsi d’acqua in genere. Terrabacterin, invece, “ è un progetto multi-settoriale ai confini tra biotecnologia e nuova economia volto alla creazione e alla diffusione di un consumo responsabile”.

WHATEVER WATER – COMUNQUEACQUA

Whateverwater VerticaleProgetto formativo in collaborazione con Nestlé e Carlsberg Italia., #cmqacqua – settembre/ottobre 2015 – coinvolge un piccolo gruppo di gNe over 18 nell’indagine sulle declinazioni dell’argomento Acqua ad Expo.  Acqua e cambiamenti climatici. Acqua e idratazione, salute, nutrizione. Acqua e le innovazioni, le tecnologie di ultimissima generazione, le scoperte scientifiche e le soluzioni per il risparmio idrico, per la gestione sostenibile della risorsa più preziosa. Questi i temi che un giovane team di inviati trattano nei i loro servizi da Expo. Il punto di partenza è l’azzeramento dei pregiudizi. L’arrivo è una raccolta multimediale delle tante declinazioni di acqua intercettate lungo il cammino. E il cammino prevede innanzi tutto tappe formative.

Sono quattro i giovani gNe selezionati per l’impresa: Carolina Colucci. Giada Di Passa, Matteo Isidori, Giuseppe Toninelli. Sono loro i “rabdomanti” prescelti, che, prima di cimentarsi nella ricerca d’acqua, incontrano Enrica Battifoglia, giornalista scientifico, responsabile del canale Scienza & Tecnica dell’agenzia ANSA, Sergio Ferraris (direttore di QualEnergia e referente FIMA, Federazione Italiana Media Ambientali, all’informazione scientifica e all’innovazione, Roberto Giovannini, giornalista de La Stampa e ideatore dell’approfondimento dedicato alla sostenibilità, Tuttogreen, fornendo strumenti teorici di base necessari per costruire un’inchiesta.

Per la formazione più scientifica, Daniela Romanazzo, chimico e ricercatore presso l’Università di Roma Tor Vergata, ideatrice di Ludis, progetto di didattica e divulgazione scientifica, Laura Rossi, ricercatrice del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT),delegata italiana del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il consiglio FAO.

Alla redazione centrale gNe (Paola Bolaffio, direttore di gNe, Giorgia Burzachechi, vicedirettore, David De Angelis, direttore artistico,Ilaria Romano, social media manager e responsabile formazione docenti e scuole, Ernesto Stacchiola, responsabile organizzativo) il compito di coordinare, tutorare ed organizzare il lavoro dei giovani gNe.