Workshop di giornalismo per tutti per imparare come funziona il green (12135)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green

di Filippo Maria Mazara, 27 anni, Roma

Nel febbraio scorso, si è svolta a Milano la seconda edizione del WiGreen, un Forum sulla Sostenibilità ambientale, promosso dalla Srpim Italia (azienda di consulenza strategica nel campo della Salute dell’Uomo e dell’Ambiente. Il leit motiv dell’evento è stata la salvaguardia dell’ambiente e lo spreco alimentare, ambientale ed economico. Ad aggiudicarsi il premio quest’anno è stata la Curtiriso, che ha introdotto un sistema ed un processo moderno di tecnologia industriale. In pratica, l’azienda, sfrutta una centrale termica a biomassa che genera e rigenera energia, riducendo a zero l’emissione di anidride carbonica.

La promessa di Curtiriso, afferma Valentina Lugano, responsabile ambientale dell’azienda, è quella di “far conoscere ai propri consumatori la quantità di CO2 emessa da ogni singolo prodotto, in base alla scadenza e punto di acquisto, mediante un codice riportato sulla scatola”. Questo codice, spiega ancora Lugano, “dovrà essere inserito sul sito aziendale, e oltre alla verifica dell’emissione anidride carbonica del prodotto, si potranno ricevere consigli utili per evitare l’ammontare di co2 nell’ambiente”.

L’importanza di salvaguardare l’ambiente è un argomento da insegnare a tutti i consumatori e i cittadini, grandi e piccoli. L’educazionedeve partire dall’inizio; ne è d’esempio il workshop di Giornalisti Nell’Erba che si è svolto il 20 marzo presso l’Università di Tor Vergata nell’Aula Magna Macroarea di Scienze. Il workshop ha avuto come parola chiave, “greenicità”, che racchiude sia un concetto glocale, come direbbe Bauman, ma anche globale. Si è preso in esame il caso della Carlsberg Italia, che è stata la prima azienda birraia ad avere la certificazione EPD ( Environmental Product Declaration), un’etichettatura di conferma requisiti del prodotto al Programma Internazionale. Per la Carlsberg è intervenuta Laura Marchini, responsabile Comunicazione di Carlsberg Italia, che ha illustrato il percorso industriale dell’azienda, sino ad arrivare alla soluzione vincente di confezionare la birra sull’impiego di un nuovo fusto in PET. La fase di spillatura, processo per confezionare la birra, viene fatta esterna al fusto, e non più tramite bombole cariche di co2. In questo modo, oltre a rispettar l’ambiente, il prodotto si mantiene più a lungo e con più qualità. Ad aprire l’evento è stata Paola Bolaffio, direttore e organizzatrice di “Giornalisti Nell’Erba”, che ha mostrato di cosa si occupa il progetto “Si fa presto a dire green”. Sono quattro incontri con tema il rispetto dell’ambiente, dove i ragazzi possono interagire e apprendere i primi passi nel mondo dell’informazione mediante interviste agli interessati, articoli di giornale e tre  mini contest inerenti al tema. A seguire il direttore di QualEnergia, Sergio Ferraris, ha stupito gli astanti, quando ha introdotto il concetto di obsolescenza programmata. Ossia, alcune aziende programmano il ciclo vitale di un determinato prodotto, al fine di venderne uno nuovo, tenendo conto della fiducia che il cliente nutre per quell’azienda dopo che per il lasso di tempo che intercorre tra uso e usura, si sia affezionato al marchio. Hanno preso parte anche Tullio Berlenghi, giurista esperto di diritto ambientale; Fabio Iraldo, professore associato di Management ambientale e direttore della Ricerca IEFE (Centro di ricerca politiche, economiche, energetiche ed ambientali presso la Bocconi); ed il linguista della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Tor Vergata, Diego Scipioni che ha parlato di ambiguità semantica e di altri escamotage che usano alcune aziende, celandosi dietro al concetto di essere green. Moderatore dell’evento è stato l’inviato speciale Mediaset, Alfredo Macchi.

 

cod. conc. 0505145950


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