L’avventura di Tradate (768)

Articolo/intervista al vicesindaco sui grandi passi avanti di un piccolo comune verso il solare, di Martina Cavallaro, 18 anni, di Tradate (Va)

Tradate: comune di 17.560 abitanti a venti kilometri da Varese. Non proprio la città più assolata d’Italia, ma che comunque sta investendo molte energie -sia come amministrazione, sia come privati- nell’utilizzo di energia solare come alternativa a quella elettrica. Non è la scelta più facile; bisogna andare contro lo scetticismo che accompagna sempre le decisioni importanti e contro l’abitudine maturata in sessanta e più anni di energia elettrica nelle case italiane. Ma qualcosa si muove e con risultati incoraggianti.

Tutto comincia nel Febbraio 2008, quando cominciano i lavori di rimozione dell’eternit dal tetto della scuola media Galileo Galilei: proprio in quell’occasione, dice il vicesindaco Vito Pipolo, «Abbiamo preso due piccioni con una fava» integrando al nuovo tetto un sistema di pannelli fotovoltaici da 10 kw che da solo riesce a far fronte al fabbisogno di energia della scuola facendo risparmiare all’amministrazione un bel po’ di soldi. Certamente i costi iniziali sono stati molto alti (400.000 euro tra il rifacimento del tetto e i pannelli) ma si conta di ammortizzarli entro 8 anni, dopo di che la scuola comincerà a guadagnare.

Da allora altri passi avanti sono stati fatti sul fronte della “solarizzazione”di Tradate con soluzioni nuove e moderne, come l’impianto integrato realizzato nella scuola materna di Abbiate Guazzone che prevede l’utilizzo di vere e proprie “tegole fotovoltaiche”, nere e lisce,  e non dei comuni pannelli. L’obiettivo è quello di arrivare in pochi anni  a dotare tutte le strutture pubbliche della città -scuole, biblioteca, lo stesso edificio del Comune- di impianti appositamente studiati per essere autonomi e con una cogestione termica ed energetica.

Alla domanda: quali sono i motivi di questa scelta, Pipolo risponde semplicemente: “i costi eccessivi” che l’amministrazione deve sostenere ogni anno per pagare le bollette della luce; inoltre: «vogliamo essere virtuosi anche sul fotovoltaico. Siamo uno dei comuni in Italia che su questa tecnologia dà grandi possibilità di accesso anche ai privati, promuovendo la possibilità di finanziamenti speciali attraverso le banche»; sono sempre di più, infatti,le banche che destinano delle linee di credito specifiche per  chi vuole investire su queste nuove fonti di energia.

Altro ente che da sempre si batte per la diffusione di politiche ecologiche e sostenitrice storica del fotovoltaico nella città è la Legambiente Tradate, che da anni assiste i cittadini rispondendo ai dubbi e alle perplessità in materia di energia solare (e non solo) e che svolge attivamente una vera e propria campagna di propaganda cittadina.

Membro insostituibile di questa associazione, nonché docente e possessore di un impianto fotovoltaico, il signor Maurizio Alberti ha gentilmente risposto ad alcune domande:

  • Come membro di Legambiente:  quali sono le vostre “vittorie” in materia di fotovoltaico?

Abbiamo creato prima un gruppo di acquisto tra famiglie interessate, abbiamo studiato il problema a fondo, contattato le ditte e le banche e siamo partiti con i primi 6 impianti. Poi abbiamo proposto la stessa operazione al comune, con lo scopo di diffondere al massimo queste scelte. Il comune,nella figura di Seprio Servizi, (braccio operativo del comune in materia di ecologia), ha accettato e abbiamo lanciato l’iniziativa a livello comunale, con prezzi molto bassi (5000 euro a kw installato)

  • Quali incentivi o agevolazioni offre il comune a chi decide di impiantare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa?

Tutto è regolato da una legge dello stato, che riconosce tariffe molto alte a chi produce energia elettrica dal sole. Con questi soldi ti paghi il prestito della banca e in più ci guadagni. E’ la prima volta in cui scelte ecologiche vengono premiate dalla propria coscienza e dal borsellino.

  • Quanti tradatesi hanno scelto di portare avanti questo tipo di politica ecologica?

Circa 20 famiglie più scuole private ecc, è notevole la potenza installata..piu di 200 kw e continua a salire!

  • Quali sono i lati negativi che vi vengono maggiormente fatti presente?

C’è uno scetticismo di fondo, oppure qualcuno dice che sono brutti sul tetto, in realtà si studiano soluzioni sempre più estetiche e comunque rispetto ad una centrale nucleare…

  • Sono molte le persone che si rivolgono a voi per saperne di più?

Funziona molto il passa parola, chi mette un impianto dopo un pò ci chiama e dice ,….”c’è un amico che vorrebbe”…

  • Come possessore di un impianto fotovoltaico: quali sono le maggiori difficoltà che ha incontrato quando ha installato i pannelli fotovoltaici?

La paura di aver azzeccato la scelta e….cosa diranno i miei vicini…

  • Ho letto in un suo articolo che il suo impianto non solo le fa risparmiare sulla bolletta ma addirittura le ha fatto guadagnare quasi 850 euro lo scorso anno! Secondo lei basterebbe questo a convincere le famiglie ad investire in questa nuova fonte di energia?

La cosa più importante è che la tua casa vive con il sole e chiude con l’elettricità da fonti fossili quindi solo energia pulita.. ma quanto costa?  Niente, è gratis! (grazie alle banche,  e in più ricavi qualche centinaia di euro all’anno)

  • Come professore:  so che con la sua classe costruite pannelli fotovoltaici: esattamente che tipo di scuola è?

ITIS di Saronno ma non li facciamo noi, noi studiamo le applicazioni ed i progetti.

  • I ragazzi che escono dalla scuola con queste capacità riescono facilmente a trovare lavoro sempre nel campo del fotovoltaico?

Già tre miei ex lavorano nel fotovoltaico ed uno ha fatto la tesi sulle pale eoliche.

  • Quali novità tecnologiche nascono tra i banchi di scuola?

Noi abbiamo proposto il mezzo del futuro, un triciclo chiuso per città che si ricarica col sole!

 

Bisogna ricordare che il caso di Tradate non è isolato; sono sempre di più i comuni e i singoli cittadini che decidono di abbandonare l’energia fossile per quella più pulita del sole o di altre fonti alternative. Loro dimostrano a tutta la nazione che cambiare si può ed è utile per tutti e conveniente per le proprie tasche. A tutti coloro che diffidano di queste nuove tecnologie e puntano sul nucleare perché convinti di poter risolvere il problema dell’energia facilmente e in poco tempo si può fare presente che “l’avventura di Tradate” è partita solo da due anni e è già ha prodotto grandi risultati; allo stesso modo le piccole-grandi menti degli studenti di oggi sono già all’opera nel progettare e creare nuove tecnologie in grado di collegarsi ai nostri bisogni senza necessariamente devastare l’ambiente.

Non ci sono scuse: bisogna solo cominciare.

 

Martina Cavallaro



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