#greenicità: Può una multinazionale essere green? 4° workshop, i materiali (11602)

I MATERIALI

APPROVVIGIONAMENTO E RIFIUTI di ROBERTA RAGNI

LE COSE CAMBIANOPAROLE CAMBIANO di DIEGO SCIPIONI

presentazione Unilever 3 aprile

numeri della sostenibilita Unilever

UNILEVER Comunicato Stampa – Zero Waste to Landfill

Unilever Sustainable Living Plan 2 Efficienza energetica

Unilever Sustainable Living Plan 2 Materie prime sostenibili

Unilever Sustainable Living Pla, trasporto sostenibile-comunicato stampa nazionale

Schede sui 4 prodotti Unilever per singoli filoni di indagine

Cartella stampa_UNILEVER SUSTAINABLE LIVING PLAN

Unilever Sustainable Living Plan 2_progress risultati 2012

Unilever Sustainable Living Plan, One year On – Cartella Stampa 2011

GLI APPUNTI

UNILEVER TRASPORTO E LOGISTICA

UNILEVER TRASPORTO E LOGISTICA versione word scaricabile

dati europei sui trasporti 

dati europei sui trasporti (versione word scaricabile)

Unilever dice: “cosa contengono i nostri prodotti (detergenti)”
Su Coccolino c’era questa etichetta

COMUNICATO STAMPA e PROGRAMMA

Dietro al grande marchio – è opinione comune – spesso si nascondono segreti inconfessabili.  E il grande marchio è, nell’immaginario collettivo, spesso associato a scarso interesse per l’ambiente e molto interesse per il profitto. Le multinazionali sono state colpite da boicottaggi feroci da parte di associazioni ambientaliste e da organizzazioni per la tutela dei diritti ed hanno collezionato campagne contro i loro prodotti. Sembra però, almeno in certi casi, che sia iniziato un “nuovo corso”: alcune multinazionali sono più attente, non solo perché sotto i riflettori di un pubblico più consapevole, ma anche perché la sostenibilità ambientale e sociale è anche sostenibilità economica.

Può una multinazionale essere green? Questo, il titolo del quarto workshop del ciclo SI FA PRESTO A DIRE GREEN, in corso alla Macroarea di Scienze dell’Università di Roma Tor Vergata. Il 3 aprile, dalle 9.15 alle 13.30, i partecipanti (iscritti a titolo gratuito tramite email a info@giornalistinellerba.org/passato/passato) ne discuteranno insieme a giornalisti ed esperti del settore ed indagheranno in particolare sul “caso Unilever“, multinazionale proprietaria di brand di successo come Algida, Lipton, Knorr, Dove, Svelto ecc, che racconterà la sua conversione green e si farà “analizzare” dai giovani reporter.

Il workshop, gratuito, vale 1 credito formativo per gli studenti di Scienze della Comunicazione dell’Università di Roma Tor Vergata.

Il progetto Si fa presto a dire green è organizzato dall’associazione Il Refuso con il sostegno della Regione Lazio (progetto premiato come “Fuoriclasse”) e in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, la FIMA (Federazione italiana media ambientali), l’Università di Roma Tor Vergata (Macroarea di Scienze e Scienze della Comunicazione), l’ANSA (in particolare il canale Scienza & Tecnica), QualEnergia, Rinnovabili.it, GreenMe, La Nuova Ecologia, Minimoimpatto.

Può una multinazionale essere green?

Workshop di giornalismo scientifico ambientale

programma

Ore 9.15 Benvenuto

    Paola Bolaffio  direttore di Giornalisti Nell’Erba, coordinatore Formazione, Ufficio di Presidenza FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali)

 

Ore 9.30 Dialogo/Intervista

   con Roberto Giovannini, responsabile Tuttogreen de La Stampa

   e Eric Barbizzi, 9 anni, responsabile pagine esteri Giornalisti Nell’Erba

La brutta fama delle holding su sostenibilità ambientale e sociale, storie di sfruttamenti e boicottaggi: da dove nasce l’idea che le multinazionali sono “cattive” e come quest’idea si può cambiare. Perché davvero qualcosa, in certi casi, sta cambiando…

 

Ore 10.00 Parla l’esperto

  Sergio Ferraris, direttore QualEnergia, referente qualità dell’informazione scientifica di FIMA, Federazione Italiana Media Ambientali

 

  Roberta Ragni, caporedattore di GreenBiz, ufficio di presidenza FIMA

 

#greenicità, i filoni d’indagine, obiettivi e strategie:  

Produzione e Trasporto (Ferraris), Approvvigionamento e Smaltimento (Ragni)

 

Ore 10.30 Parla l’esperto

   Ugo De Giovanni, Marketing director Unilever e Sustainability team leader di Unilever Italia

Il caso Unilever e il rapporto di sostenibilità.

Obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale nelle varie fasi (“filoni d’indagine”), risultati raggiunti ad oggi rispetto agli obiettivi, ed indagine tramite esempi di prodotti.

Approvigionamento: Lipton

Produzione: Coccolino

Trasporto: Cornetto

Smaltimento: Svelto

 

Ore 11 L’angolo delle parole

         Con i linguisti Francesca Dragotto, docente Linguistica Scienze della Comunicazione Università di Roma Tor Vergata, autrice di Non solo marketing. L’altro modo di comunicare la pubblicità, e Diego Scipioni

 

————————————————— PAUSA —————————————————-

II Parte.

LABORATORIO

Ore 11.30 Seconda parte: laboratorio di giornalismo scientifico GNE – ANSA SCIENZA LAB*

con i tutor Eleonora Cerulli, Paolo D’Angelo, Leonardo De Cosmo, Hélène Duval, Giacomo Matera Capicciuti, Ilaria Romano

Primo step.

I partecipanti vengono divisi in gruppi, a ciascuno dei quali viene assegnato un argomento/caso-esempio (prodotto) da analizzare ed un tutor per guidarli nella ricerca delle “domande”. Ogni gruppo avrà anche dei campioni del prodotto indagato da poter maneggiare e analizzare e una copia del rapporto di sostenibilità

I tutor AnsaScienzaLab cureranno la parte formativa giornalistica per tutti i gruppi. Si prepareranno dunque le “interviste” e si assegneranno i “pezzi” da preparare per l’inchiesta.

Secondo step. (dalle 12.15 alle 13.30)

Ciascun gruppo farà le sue interviste agli esperti prescelti a seconda dell’argomento/caso/esempio ed avrà la possibilità di porre eventuali ulteriori domande durante la settimana successiva al workshop. I partecipanti potranno contattare i tutor per qualsiasi problema, dubbio, informazione, necessità, nella fase di elaborazione dell’inchiesta (settimana successiva al workshop)

Saranno messi on line su giornalisti Nell’erba i materiali forniti dagli esperti, gli appunti e le schede.

Le inchieste (articoli, foto, grafici, immagini originali, interviste ecc) elaborate dai gruppi dovranno essere inviate per posta elettronica in formato digitale (word per gli scritti, jpg/pdf per foto) entro una settimana, in modo da poter essere corrette, valutate, impaginate.

I partecipanti senior (giovani colleghi, studenti e ricercatori universitari, singoli partecipanti da licei ecc) potranno concordare con i tutor l’argomento dei loro articoli/interviste/reportage, avere assistenza dei tutor nella settimana di elaborazione e raggiungere gli esperti.

Pezzi e inchiesta saranno pubblicati su Ansa Scienza e Tecnica Ragazzi e su Giornalisti Nell’Erba

ANSA SCIENZA LAB

Diventa giornalista scientifico per un giorno: scopriamo insieme come nasce una notizia scientifica e conosciamo da vicino gli strumenti per scrivere di scienza sui giornali e sul Web in modo chiaro e comprensibile.

Ansa Scienza Lab è una progetto di lavoro-laboratorio di giornalismo dove i ragazzi possono seguire tutte le fasi della lavorazione di una notizia scientifica, dal rapporto con le fonti all’elaborazione di un linguaggio semplice e accessibile, capace di rendere comprensibili anche i concetti più astratti.

Ansa Scienza Lab getta le basi per un laboratorio permanente, che potrà proseguire anche a distanza fra i ragazzi delle scuole, guidati dai loro insegnanti, e il canale Scienza e Tecnica dell’Agenzia ANSA. I ragazzi potranno seguire le regole apprese partecipando all’ Ansa Scienza Lab per raccogliere notizie, intervistare gli esperti e confezionare notizie, servizi fotografici o video da inviare al canale Scienza e Tecnica dell’ANSA, dove potranno essere pubblicati nella rubrica ‘I tuoi articoli’

 

Oltre al Premio nazionale gNe8, in corso  anche tre mini contest tra i partecipanti dei workshop. Uno per la selezione della migliore introduzione alle pubblicazioni che seguiranno e conterranno gli interventi dell’intero ciclo. Un altro per il miglior “tweet” che riassume ogni singolo workshop (#greenicità – indirizzato a @gNellerba). Infine un terzo, per la migliore definizione del termine “greenicità”, scritta immaginando di doverla introdurre in un vocabolario.


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