Ecobambino (7452)

Intervista con l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro di Serena Brescia, Francesca Carlucci, Francesca Misceo, Maria Teresa Piazzolla, Davide Schingaro del Liceo delle Scienze Umane “Bianchi Dottula” di Bari, coordinamento della professoressa Eugenia Vernole.

Leggendo le prime teorie rudimentali della psicologia dello sviluppo ci ricordano di come la controparte nel processo di apprendimento del bambino sia sempre stato l’ambiente. Piaget, nonostante abbia perso il primato di padre intellettuale dei ricercatori moderni poiché critici agguerriti hanno rivendicato i risultati di studi successivi convalidati da strumenti scientifici più sofisticati,non possiamo però negargli il merito di aver ricondotto lo sviluppo del pensiero infantile all’interazione fra individuo e ambiente. Si tratta di un processo circolare che presuppone un’influenza reciproca e determina cambiamenti strutturali nella psiche dell’individuo ma anche mutamenti ambientali. Forse Piaget non aveva considerato che intensificando il processo di antropizzazione nei confronti dell’interlocutore ambientale previsto dallo sviluppo cognitivo avrebbe stravolto la coerenza e la compattezza delle tappe fisse della crescita dell’intelligenza.
Dunque l’uomo stravolgendo gli equilibri ambientali ha reso inevitabile lo sconvolgimento di quei contenuti di apprendimento filtrati dall’esterno. L’importanza dell’approccio infantile per la manutenzione di un ambiente salutare è stata ribadita anche da un’intervista condotta da noi alunni del Liceo delle Scienze Umane Bianchi-Dottula, che vede protagonista l’assessore all’ambiente della Regione Puglia Dott. Lorenzo Nicastro, il quale si è offerto gentilmente nel rispondere a tutti i nostri dubbi in merito alla questione ambientale.
La prima domanda rivolta è stata quella riguardante la tipologia d’inquinamento prevalente in Puglia, a cui l’assessore regionale ha risposto affermando che il principale tipo d’inquinamento nella nostra regione sia soprattutto quello atmosferico anche se mantiene livelli piuttosto bassi rispetto alle graduatorie internazionali ed europee. Questo è giustificato dalla presenza dei venti che combinata all’azione del mare favorisce l’allontanamento delle nubi di gas inquinanti.
L’assessore ha espresso, inoltre, la sua preoccupazione rispetto alla presenza di infrastrutture a base d’amianto, infatti la Regione si sta attivando per stanziare circa 10.000 milioni di euro per la realizzazione di un ambizioso progetto. Quest’ultimo dovrà prevedere l’utilizzo di aerei attraverso i quali sarà possibile poter verificare la presenza residua di amianto nei tetti e in tale eventualità saranno sostituiti o ricoperti di una specie di collante che isolerebbe in maniera definitiva il materiale.
Per ridurre poi, quasi del tutto l’inquinamento dovuto all’amianto, l’assessore ci ha fornito informazioni sulla nascita di un’econovità: il biomattone ovvero, un biocomposito in calce e in legno di canapa che permetterà di realizzare edifici ad alta efficienza energetica, trattenere CO2, ma soprattutto ridurre l’impatto ambientale.
D’altronde però come tutti i progetti pretenziosi anche questo risulta essere molto costoso. A ciò però si aggiunge l’apprensioneper la mancata presa di coscienza del cittadino rispetto alle ripercussioni sull’ambente dovute al processo di antropizzazione da parte non solo dell’assessore pugliese ma anche di tutti gli altri assessori ambientali sul territorio italiano. È stato dimostrato che coloro i quali vivono in contesti urbanistici presentano disagi a livello fisico e psichico; chi ne risente maggiormente sono i bambini che non vivendo a contatto con spazi naturali sono più esposti al rischio di obesità, depressione e iperattività.
Attorno a tale questione verte anche al nostra intervista con l’assessore regionale. Per lui infatti, la sensibilizzazione nei confronti dei bambini è il passo fondamentale per salvaguardare l’ambiente in quanto questi ultimi sono simili a delle spugne che assorbono tutti gli insegnamenti e cercano di rendere partecipi anche i genitori.
La sensibilizzazione dovrebbe soprattutto partire dalla scuola e in virtù di tale compito è nata una nuova disciplina: ecopsicologia, dall’unione tra ecologia e psicologia. Queste due scienze si pongono l’obiettivo di diffondere una visione ecocentrica che vede l’essere umano legato al processo evolutivo della terra in quanto l’uomo non tesse la trama della vita, in essa è soltanto un filo.
All’ indifferenza dell’uomo si oppone un inconscio ecologico che rivendica,inevitabilmente, la consapevolezza dell’individuo di essere determinante per le sorti del mondo le quali a loro volta determinano il destino dell’uomo.

Serena Brescia, Francesca Carlucci, Francesca Misceo

Maria Teresa Piazzolla, Davide Schingaro

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