Cosa succede quando una multinazionale fa greenwashing? (12178)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green

di Zaninni Caroleo, II A della scuola media I. C. Don Milani, Monte Porzio Catone

Cosa succede quando una multinazionale fa il greenwashing? Ci viene da pensare che probabilmente nasconda qualcosa… qualcosa di poco green! Che nasconda degli operati non ecosostenibili o comunque voglia fingersi come ecosostenibile.

Il greenwashing consiste in campagne pubblicitarie o altre forme di comunicazione, quindi autodichiarazioni, attraverso cui un’azienda si dà “una mano di verde”, facendo sembrare prodotti o comportamenti più verdi di quanto realmente non sono. A volte il greenwashing serve a coprire dei fatti contro l’ambiente, dei fatti poco green, oppure serve a vendere di più in un momento in cui ci si sta più attenti, oppure ancora sbaglia la campagna di promozione.

D’altro canto molte aziende fanno qualcosa di veramente green ma non lo  comunicano. Ad esempio la Piaggio, pur usando da anni materiale riciclato, non se ne vanta nelle sue campagne promozionali. Forse è convinta che i suoi clienti pensino che il materiale riciclato sia di qualità inferiore.

Una soluzione può venire dalle certificazioni da parte di enti terzi: queste certificazioni offrono una “prova verificata” che la multinazionale le ha ottenute perché i suoi comportamenti rispettano i criteri necessari per ottenerle. Le certificazioni quindi sono utili ai consumatori, che in questo modo hanno uno strumento per capire meglio l’effettiva greenicità delle aziende. Le certificazioni sono anche utili alle aziende per comunicare meglio la propria greenicità: attraverso le certificazioni, infatti, le aziende possono mostrare le prove della propria greenicità, e dire così – attraverso dati e numeri certificati da un ente esterno all’azienda – che non fanno greenwashing, ma si impegnano davvero per essere più green.

Non esiste una certificazione che dica che una azienda è totalmente green: ogni certificazione infatti prende in esame alcuni particolari parametri. Quindi noi, come consumatori, dovremmo imparare a conoscere le certificazioni per capire cosa misurano e cosa testimoniano: in questo modo possiamo sapere di più sulle aziende che ce le hanno e su quanto sono effettivamente green.

Poi, non esiste un prodotto sostenibile se da parte dei consumatori c’è un cattivo utilizzo di esso. La  sostenibilità del prodotto dipende dall’approvvigionamento delle materie prime, dalla fabbricazione, dall’usufruire del prodotto (per esempio la Unilever, una multinazionale che pone molta attenzione sull’educazione dei consumatori al corretto utilizzo dei suoi prodotti, fa notare che circa il 69% della sostenibilità di un prodotto dipende dall’utilizzo che se ne fahttps://www.youtube.com/watch?v=VYxJXC1Hpfk) e dallo smaltimento.


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