Case passive contro il riscaldamento globale (9539)
Articolo di Antonio Piretti, 24 anni, Francesco Pizzi, 23 anni, e Loredana Ostieri, 22 anni, di Bergamo.
In un’epoca di grandi e crescenti timori energetici e per il riscaldamento globale, il risparmio energetico è argomento e soluzione primaria, anche se spesso non considerato come si dovrebbe. In questo contesto, la casa passiva, ossia la diffusione di uno standard passivo che possa garantire una qualità abitativa che si rifletta direttamente sull’ambiente ma anche sul comfort, è in pole position.
Con il termine “casa passiva” si intende un’abitazione che utilizza sistemi passivi per ottenere calore, freddo, luce e ricambio d’aria; per farlo controlla i flussi naturali di energia quali l’irraggiamento solare o il vento uniti ad una serie di tecniche spesso patrimonio della cultura popolare (come ad esempio dipingere di bianco le pareti per mantenere fresca l’abitazione durante i mesi caldi).
In Italia però la casa passiva non ha avuto ancora un grande successo. Sarà forse perché i costi iniziali sono più alti, ma forse anche perché tra il nord e il sud, le esigenze di riscaldamento/raffreddamento sono opposte.
Ma come si ottiene una casa passiva? Innanzi tutto tramite una progettazione che tenga conto in modo primario dell’esposizione: affaccio verso sud con uno scostamento massimo di 30° verso est o ovest. Anche l’azione dei venti può essere sfruttata per consentire la ventilazione, ed andrebbe ridotta al minimo, soprattutto per l’inverno, la zona di ombre create da oggetti ed elementi situati intorno all’edificio. Poi, importante è l’involucro, ossia un rivestimento compatto che riduca le dispersioni di calore. Finestre e poste dovrebbero essere posizionate ed avere dimensioni tali da permettere il rifornimento passivo e gratuito del sole inverno ed avere serramenti speciali per case ecologiche (tripli vetri a bassa emissione). L’isolamento termico, inoltre, deve essere applicato senza soluzione di continuità, eliminando i ponti termici.
Altra caratteristica fondamentale è la ventilazione meccanica controllata, che consente un ricambio di aria ossigenata fresca tutto il giorno. Infine, il verde. La casa dovrebbe esservi immersa, in modo da avere l’ombra necessaria al momento in cui serve (estate). Ma non è solo verde intorno, quel che serve. Le case passive dovrebbero avere dei tetti non cementificati, in modo da permettere l’assorbimento in parte delle acque della pioggia per miticare il calore delle strutture.
Per quanto riguarda la questione dei costi, questi potrebbero essere affrontati anche pensando ad una soluzione prefabbricata. Inoltre, per l’aspetto legato al riscaldamento, ci sono ditte produttrici che propongono soluzioni economicamente vantaggiose, in cui una piccola caldaia a gas viene combinata con un impianto di ventilazione controllato con recupero di calore. La potenza calorifera della caldaia è impostata esattamente rispetto al limitato fabbisogno della casa passiva. L’aria fresca dell’esterno viene pre-riscaldata attraverso un sistema geotermico (a collettori) separato e dal calore dell’aria viziata. Il rimanente limitato fabbisogno di calore viene coperto da una piccola pompa di calore, la quale trasmette il calore agli ambienti attraverso un impianto di riscaldamento a pavimento.
cod. concorrente 2903085250
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