Antibiotico per la terra

Giovani scienziati colonnesi scoprono farmaco contro la “febbre” terrestre

della classe IA Istituto Comprensivo Tiberio Gulluni di Colonna (Roma), coordinata dalla prof.ssa Luisella Pasquali

Gli alunni della 1A della scuola secondaria “Tiberio Gulluni” di Colonna, un piccolo paesino di campagna in provincia di Roma, hanno fatto una sensazionale scoperta.

Dopo aver intervistato gli anziani contadini locali, i piccoli scienziati hanno rielaborato un’antica pozione curativa composta da potature vegetali, raccolta differenziata, nonché parti di frutta, verdura biologica, aria pura di montagna e acqua di sorgente.

Questa pozione é stata chiamata “Earth care” cioè Cura della terra.

L’invenzione nasce dall’intuizione di creare una sorta di antibiotico naturale, non aggressivo, contro la febbre terrestre originata dal surriscaldamento.

Dopo numerosi esperimenti eseguiti su alcuni terreni agricoli del piccolo Comune sono stati rilevati dei sorprendenti risultati, messi in evidenzia da un attento esame biochimico del terriccio. La carica batterica nociva, originariamente presente prima del trattamento, è ridotta del 90%, ridando così ai terreni stessi la corretta naturalità produttiva.

La scoperta é stata accolta con evidente sorpresa dai più noti scienziati dopo aver letto la notizia pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica inglese “National Geographic”.

Il Comune di Colonna è ora meta di scienziati attirati dalla scoperta per poter esaminare di persona gli esiti del ritrovato che sta mettendo in subbuglio, tra l’altro, l’industria chimica per gli evidenti risvolti economici negativi che avrà sulla sua produzione.

Il Sindaco Augusto Cappellini ha ricevuto i piccoli scienziati in erba nella sala consigliare, ai quali ha conferito la cittadinanza onoraria salutandoli con grande orgoglio e affetto per aver reso famoso ed onorato il più piccolo Comune del Lazio.

Foglio illustrativo Che cosa è? “Earth care” é un inibitore dell’emissione dei gas serra in particolare dell’anidride carbonica.

Perché si usa?

Si usa per l’aumento della temperatura della Terra e del livello del mare.

É importante sapere che:

Il trattamento é raccomandato i presenza di sintomi di squilibrio climatico in particolar modo in presenza di effetto serra.

Come utilizzare questa cura?

Irrorazione della soluzione con acqua naturale di sorgente per cinque giorni consecutivi dopo il tramonto.

Composizione:

Frutta biologica, raccolta differenziata, rifiuti riciclati, acqua fresca di sorgente, erbe biologiche, alghe marine, semi.

Effetti collaterali:

Rispettare le dosi consigliate. In caso di sintomi anomali avvertire i piccoli scienziati colonnesi

Avvertenze:

Non usare in caso di equilibrio del clima terrestre

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Cambiamenti climatici alla TV dei Ragazzi

di Giuseppe Bellotti, Vittoria Bertozzo, Filippo Bon, Susanna Bozzetto, Giada Corrà, Eleonora Facin, Tommaso Favero, Monica Ferlazzo, Jacopo Fiorese, Sara Maria Fortunati, Alexandar Ivkovic, Francesco Lanzi, Brando Marzetto, Enresto Mocellin, Mattia Mocellin, Awa Passarini, Jacopo Signori, Riccardo Tirrito e Leonardo Turbian, della I e II Media, Fondazione Pirani Cremona di Bassano del Grappa (Vi), coordinati da Stefania Fabbro. Il tg è stato realizzato con la redazione della “Tv dei ragazzi” della Rete Veneta Nordest.tv La Veneta Notizie 24 – Bassabo TV – Treviso TV – Padova TV – Club TV

 

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I mezzi elettrici per salvare il pianeta

di Marco Fagiani e Graziano Irazza, della III B, Scuola media statale Tino Buazzelli, I.C. Frascati I, Frascati (Roma)

Per combattere l’inquinamento sempre più soffocante nelle grandi città, le amministrazioni comunali puntano sempre di più sui mezzi pubblici elettrici per far muovere i cittadini, perché meno inquinanti di quelli a motore. Ci sono tanti tipi di veicoli che utilizzano l’energia elettrica: dai più antichi ai più moderni.

Per le strade di metropoli come Roma o Milano si possono incontrare i tram, che sono tra i mezzi pubblici elettrici più vecchi, visti per la prima volta alla fine dell’ottocento, come pure i filobus, grossi autobus elettrici che prendono la corrente da fili elettrici aerei posti sopra la strada. A questi, negli ultimi anni si sono aggiunti i minibus elettrici, che funzionano a batteria, e non sono dunque vincolati da un percorso prestabilito come i filobus. Ultimamente sono comparse le auto elettriche del car sharing cioè auto che le persone possono affittare o condividere per muoversi in città.

Le amministrazioni comunali, da pochi anni, stanno puntando anche sulle bici elettriche, che si possono affittare o prendere in abbonamento sempre per i piccoli spostamenti cittadini. Anche a Frascati ci sono le bici elettriche.

Lasciando la superficie e scendendo sotto terra troviamo la metropolitana che sta diventando, nei grandi centri abitati, il mezzo pubblico per eccellenza, avendo la capacità di trasportare velocemente ogni giorno migliaia di persone, senza problemi di traffico, da un’estremità all’altra dell’area urbana.

Per i collegamenti tra una città e l’altra ha sempre avuto, e continua ad avere, un posto d’onore il treno che permette anche agli abitanti di Frascati, piccola cittadina dei Castelli Romani, con poche strade pianeggianti, di raggiungere rapidamente Roma.

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Le macchine elettriche

di Vincenzo Pigliapoco, Matteo Pullerà e Nicole Ranieri della II B, scuola media statale Tino Buazzelli, I.C. Frascati 1, Frascati (Roma)

Negli ultimi anni, la temperatura sta aumentando sempre di più, fenomeno con il nome di “surriscaldamento globale”. Gli effetti di esso sono ad esempio gli inverni caldi, quasi non nevica più nemmeno in montagna. La temperatura, nel 2052, salirà di ben 2 gradi Celsius, fino a compromettere la stessa esistenza della specie umana sulla Terra”: a rivelarlo è Jorgen Randers della Business School di Oslo.

Molte persone, soprattutto anziane, non possono più uscire di casa, durante l’estate, a causa dell’eccessivo calore. I ghiacciai si sciolgono, mentre in montagna la neve provoca valanghe che possono provocare la morte di sciatori. Un esempio degli effetti del surriscaldamento è quello dell’orologio di ghiaccio che si è sciolto e ha allagato Place du Pantheon a Parigi. Il 2015 è stato l’anno più caldo di sempre, con un aumento di temperatura di quasi 0,16 gradi.

La soluzione al problema è ridurre l’inquinamento, ma come si può fare? Gli scienziati hanno trovato delle risposte, già disponibili, e non troppo costose. Un metodo sarebbe acquistare macchine elettriche non inquinanti che trasformano l’energia elettrica in meccanica, e un altro sarebbe utilizzare solo fonti rinnovabili di energia. Tutto questo però deve partire da noi cercando, nel nostro piccolo, di ridurre le emissioni dannose per il clima, per esempio evitando di utilizzare in maniera scriteriata i riscaldamenti e gli impianti di condizionamento dell’aria.

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Frascati e i cambiamenti climatici, intervista con l’assessore Carboni

di Benedetta Sinti e Rebecca Prestifilippo, della II F, Scuola media Statale Tino Buazzelli, I.C. Frascati 1, Frascati (Roma)

Martedì 1 marzo scorso all’istituto Tino Buazzelli di Frascati si è svolta l’intervista all’Assessore per l’Ambiente del Comune Simone Carboni, per spiegare quali opzioni sta adottando l’Amministrazione per ridurre i cambiamenti climatici ambientali.

A Frascati ci sono delle iniziative per affrontare i cambiamenti climatici?

Frascati come tutte le realtà nazionali e internazionali si impegna per la diminuzione dei gas serra in particolare l’anidride carbonica che sta portando a cambiamenti climatici abbastanza sconvolgenti. Solo da qualche decennio vi è stata una nuova sensibilità. Per quanto riguarda Frascati stiamo operando, ovviamente sotto le normative europee, cercando di diminuire l’emissione di Co2; e lo facciamo mettendo i pannelli solari e cercando di incrementare i mezzi pubblici, lo facciamo anche con la gestione dei rifiuti e incentivando le politiche che promuovono il riciclaggio. Questo è quello che può fare il comune di Frascati non avendo grandi aziende.

Tra queste iniziative c’è la possibilità di piantare nuovi alberi?

La legge dice che quando viene abbattuto un albero ne deve essere piantato subito un altro. Abbiamo preso l’iniziativa che per ogni bambino nato a Frascati viene piantato un albero e gli viene assegnato il nome del neonato. Come comune singolo non abbiamo la possibilità di prevenire l’inquinamento.

Riferito alla scuola, se si regolizzassero i termosifoni non sarebbe meglio per rinnovare l’energia?

Per fare questo abbiamo pensato ad un progetto: quello che possiamo fare e stiamo facendo è avere delle caldaie “intelligenti” cioè un termostato che segna la temperatura e fa lavorare la caldaia di più o di meno; spegnerla non è possibile perché se noi lo facessimo poi ci vorrebbe molto tempo per riaccenderla.

L’assessore, dopo aver risposto alle nostre domande ci ha fatto lui un quesito:

Secondo voi, invece, come potete contribuire ai cambiamenti climatici?

E noi abbiamo risposto che bisognerebbe fare la raccolta differenziata anche nella scuola perché si possono riciclare molti oggetti ormai inutilizzabili.

Il sig. Carboni commenta la risposta:

“Effettivamente con la raccolta differenziata nelle scuole partiamo con un progetto che sensibilizza la coscienza dei ragazzi nel riciclaggio”.

Invece con le macchine, e quindi lo smog, che causa cambiamenti climatici anche gravi per l’ambiente, come si potrebbe fare?

Per le macchine si potrebbe tranquillamente usare il trasporto pubblico, preferibilmente ibrido o elettrico addirittura, inquina di meno. Oppure noi abbiamo le biciclette elettriche a pedalata assistita che si trovano nel plesso delle Scuderie Aldobrandini, che possono permettere tranquillamente di fare degli spostamenti senza faticare perché appunto hanno la pedalata assistita.

Sempre riguardo alle macchine elettriche, ma se ci sarà un aumento di persone che portano la macchina elettrica il Comune di Frascati provvederà a mettere distributori di elettricità?

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Indagine sulla raccolta differenziata nelle case degli compagni di scuola

di Niccolò Cesaretti, Tommaso Ferraro e Giada Toscano della II F,  Istituto comprensivo Frascati 1, Scuola Madia Statale Tino Buazzelli (Roma)

Dal 25 febbraio al 4 marzo abbiamo organizzato una serie di interviste ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Frascati 1, per un indagine conoscitiva sulle abitudine delle famiglie di Frascati riguardo la raccolta differenziata.

Si è constatato che la maggior parte dei ragazzi fa la raccolta differenziata. In media il 93% la fa da circa due anni. I ragazzi intervistati sono stati circa 60. La maggior parte di essi pensa che la raccolta differenziata sia utile per salvaguardare l’ambiente. Altri invece pensano sia inutile.

La risposta più originale tra le tante è stata quella di Mattia: “Per me la raccolta differenziata è come un supereroe”, mentre la risposta più superficiale è stata quella di Valentina che ci dice: “la raccolta differenziata serve a non mischiare le cose buttate”. Al primo posto nella classifica delle risposte più intelligenti c’è stata quella di Francesco che ha detto: “La raccolta differenziata è utile per salvaguardare l’ecosistema”. C’è stata anche la risposta più noiosa, quella di Andrea, che ha spiegato che la raccolta differenziata serve ad aiutare il pianeta.

Per svolgere quest’indagine abbiamo utilizzato tre semplici domande: “A casa tua fai la raccolta differenziata?” “Secondo te serve farla?” “Perchè?”m per non influenzare le risposte con le domande. Tuttavia non è stato semplice svolgere quest’indagine, perché alcuni ragazzi si rifiutavano di rispondere e altri la prendevano come un gioco.

L’indagine è stata svolta all’entrata e all’uscita di scuola, per le strade di Frascati, al parco dell’Ombrellino e in Villa Torlonia. Sono stati sentiti per lo più ragazze, che rispondevano più seriamente rispetto ai ragazzi, che – escluso qualcuno -, davano risposte affrettate e senza senso.

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Il Cambiamento climatico

di Valeria Migliorelli e Karol Rebecca Chianese, della I A, Scuola Madia Statale Tino Buazzelli, Istituto comprensivo Frascati 1 (Roma)

Le emissioni di gas serra stanno aumentando più rapidamente del previsto, più di quanto si potesse supporre solo pochi anni fa. Il riscaldamento globale avrà effetti catastrofici come l’innalzamento del livello del mare, l’incremento delle ondate di calore e dei periodi di intensa siccità, delle alluvioni, l’aumento per numero e intensità delle tempeste e degli uragani. Questi fenomeni avranno un impatto su milioni di persone, con effetti ancora maggiori su chi vive nelle zone più povere del mondo, danneggeranno i raccolti, minacciando animali, piante ed anche esseri umani.

L’attenzione maggiore è puntata sulla temperatura terrestre. Le misurazioni esistono solo da 132 anni, quelle passato più lontano sono ricostruite attraverso le osservazioni di sedimenti, pollini, conchiglie fossili, anelli degli alberi, coralli. I risultati di queste osservazioni sono riportate nel quarto rapporto di IPCC (il quinto è stato reso noto tra settembre 2013 e marzo 2014), che mostra come nel ventesimo secolo si è verificato un riscaldamento climatico medio di 0,74°C negli ultimi 100 anni (1906-2005).

Il rapporto conclude che il riscaldamento non è stato costante negli anni. Gran parte dell’aumento è concentrato negli ultimi 50 anni, con un trend di riscaldamento di 0,65°C (0,13°C per decennio), mentre era di soli 0,09°C, nei primi 50 anni del secolo (1906-1956). Dato ancora più preoccupante, tra il 1995 e il 2006, ben 11 anni sono stati fra i più caldi mai registrati da quando è nata la meteorologia moderna (dal 1850).
Per evitare l’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera è possibile intervenire su diversi campi, utilizzando anche diversi materiali green. I principali sono: veicoli elettrici, calcestruzzo-green, i bio-carburanti, le energie rinnovabili alternative, i grattacieli eco-sostenibili, piccole case e condomini con alta efficienza energetica .

Insomma le idee non mancano per affrontare la riduzione dell’abbattimento dell’anidride carbonica in atmosfera. Alcuni sono pronti per essere applicati, mentre altre si trovano ancora in fase sperimentale. Quello che conta è la volontà delle persone, dal singolo cittadino alle istituzioni.

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Abbattere la CO2 della scuola? Ne parla il preside

di Andrea Casagrande e Giulia Mascherucci della II F, Scuola Madia Statale Tino Buazzelli, I.C. Frascati 1, Frascat (Roma)

Giovedi 3 marzo scorso io e la mia compagna Giulia Mascherucci abbiamo intervistato il Dirigente Scolastico della nostra scuola, Giovanni Torroni, con lo scopo di capire come si sta organizzando per ridurre il problema dell’inquinamento di CO2 prodotto dall’Istituto Comprensivo Frascati 1. Il preside ha accettato con piacere di rispondere ad alcune domande, ci ha accolti con gentilezza nel suo ufficio e ha risposto alle nostre domande con serietà.

Quali provvedimenti ha preso la nostra scuola per evitare l’ emissione di Anidride Carbonica?

Cerchiamo di fare la raccolta differenziata di tutti i rifiuti emessi nel plesso scolastico.

Secondo lei è necessario lasciare i termosifoni accesi?

Sono necessari per riuscire a mantenere una temperatura adeguata all’interno dell’edificio.

Quali provvedimenti secondo lei si potrebbero ancora prendere?

I provvedimenti più importanti e necessari sono già stati presi, certo si potrebbero fare delle giornate di volontariato con i ragazzi , portarli a pulire dei parchi, far loro costruire oggetti con materiali da riciclo in modo di sensibilizzarli ancora di più al problema.

Cosa possiamo fare noi alunni?

Sicuramente dovreste approfondire l’argomento dell’inquinamento, anche con delle attività di volontariato, cercando sempre di dare il buon esempio ai vostri amici, richiamandoli nel caso avessero dei comportamenti errati.

 

Sembra che il Dirigente Scolastico si sta impegnando per cercare di diminuire l’ inquinamento, rimbocchiamoci le maniche e aiutiamolo anche noi, sicuramente tutti insieme otterremo ottimi risultati.

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