Affari di casa nostra

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Articolo di Leonardo Suvieri, III F del liceo G. Alessi di Perugia

C’è una ricchezza che marcisce, che non viene sfruttata da nessuno nel nostro paese. Da anni dovrebbe essere restituita alla comunità sociale, per dare lavoro, ma è ferma, congelata, non può rientrare nel circolo. Cosa si aspetta?… Che la legge venga applicata.
Le più grandi associazioni a delinquere del nostro Paese hanno portato i loro affari ovunque. La stessa Umbria è stata occupata dalle principali cosche mafiose: ‘ndrangheta e camorra. Negli ultimi anni sono stati sequestrati beni nella maggior parte delle città umbre, per un valore complessivo che supera le centinaia di migliaia di euro.pietralunga
Nel 2016 le confische di beni immobili in Umbria sono state 74, un salto considerevole rispetto agli anni precedenti (nessuna nel 2011, 4 nel 2013). Sono stati oggetti di sequestri 4 aziende, 10 abitazioni (di tipo civile o economico), 11 magazzini, 5 tra stalle, scuderie, rimesse ed autorimesse, 7 beni di enti locali, 34 diversi appezzamenti terrieri, 3 beni immobili di altro tipo.
Il primo di questi beni ad essere stato sequestrato è però l’unico per il quale è iniziato un effettivo percorso di riutilizzo sociale. Da quattro anni i terreni di Col della Pila, nel comune di Pietralunga, in provincia di Perugia, confiscati alla ‘ndrina reggina dei De Stefano, sono stati affidati ai volontari di Libera Umbria, grazie ai quali sono stati bonificati 20 ettari di cui 80 a bosco.
Si può quindi dire che, ad oggi, il progetto di riutilizzo di queste confische, non è quasi del tutto partito. La mafia ha sottratto ricchezza al nostro paese: soldi, negozi, aziende, attività imprenditoriali, immobili. Ora questa ricchezza è abbandonata, non viene restituita o reimpiegata per uno sviluppo economico: le case vuote potrebbero alleviare i problemi di famiglie che non si possono pagare la casa, le aziende potrebbero ripartire e ridare lavoro, i campi potrebbero essere di nuovo coltivati…Invece da decenni tutto è congelato, si deteriora inutilemente. Ed è un grande spreco. Economia circolare è anche questo: riconvertire e riutilizzare, non solo rifiuti, ma anche ricchezza.

Un’inchiesta illuminante

Le classi 3 A e 3 C della Scuola Primaria  “Domenico Giuliotti” di Greve in Chianti, con la visita alla centrale termoelettrica di Santa Barbara hanno indagato le ripercussioni che i gesti quotidiani possono avere sui cambiamenti climatici.

Non contenti, i giovanissimi redattori sono andati a indagare sulla storia dell’energia e dei suoi “effetti collaterali” nella zona della Val D’Arno. Per avere un quadro sul futuro dell’energia nella zona, sono poi andati a intervistare il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani

Referente: Agata Maddoli

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Muoviamoci

di Alessandra Senatore, 10 anni, Marco Calogero, 10 anni, Raffaele Grandinetti, 10 anni, Vittoria Domini, 9 anni, Marianna Giarletta, 11 anni, Anna Chiara Senese, 10 anni, Giuseppe Alexandros Mazzarella, 10 anni, Ginevra Ferrara, 9 anni, Danylo Hordiy Mironov, 10 anni, Giovanna Paolillo, 9 anni, Caterina Pierro, 11 anni, Maria Stella Minieri, 10 anni, Francesco Lancellotti, 10 anni, della IV e V primaria VIII Circolo didattico Don Milani di Salerno, coordinati dalla docente Ida Del Forno.

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“Non esistono più le mezze stagioni”. No, non è più solo un modo di dire, ma un’espressione che indica un’amara realtà: il nostro clima sta cambiando. Gli scienziati affermano che la temperatura del nostro Pianeta sta pericolosamente aumentando provocando, tanto per dirne una, lo scioglimento dei ghiacciai e il pericoloso innalzamento del livello dei mari. Quando, come, dove e perché sta avvenendo ciò? E, soprattutto, chi sta contribuendo, con il proprio comportamento, a far accadere tutto questo?

Ci è stato insegnato che un vero articolo deve rispondere a queste domande… le cinque W, tanto per intenderci. Noi, i piccoli ma grintosi giornalisti di Infocare, cercheremo di farlo.

All’inizio c’era l’effetto serra, cioè un fenomeno naturale che permette all’atmosfera di trattenere l’energia del sole. Fin qui tutto bene. Ad un certo punto, però, e precisamente verso la metà del 1900, questo effetto serra è aumentato a causa dei numerosi gas che l’uomo ha scaricato e continua a scaricare nell’ambiente. Come? Basti pensare ai milioni di macchine che circolano per le strade , ai condizionatori accesi “a paletta” durante l’estate, ai camini delle case, alle ciminiere delle industrie, per capire quanti gas scarichiamo ogni giorno nell’aria. Il risultato è sotto i nostri occhi: la Terra si riscalda sempre di più, la siccità, le alluvioni, gli incendi, l’innalzamento dei mari sono una realtà e, se non corriamo immediatamente ai ripari, le conseguenze dei nostri comportamenti saranno disastrose.

Impariamo, una buona volta, a muoverci con i mezzi pubblici o magari cominciamo ad utilizzare la bici; usiamo elettrodomestici a basso consumo energetico; spegniamo le luci quando non serve tenerle accese; non sprechiamo acqua, rispettiamo l’ambiente… Insomma, non rimaniamo semplicemente a guardare, magari commuovendoci al pensiero di ciò che sta per accadere, ma impariamo a comportarci mostrando di amare il Pianeta in cui viviamo.

La redazione di “Infocare”

 

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Inquinamento a Treviglio

Alessia Caterina Marcello di 10 anni, del Convitto Nazionale Maria Luigia di Parma, coordinata da Salvatore Pizzo ha firmato questo “pezzo” sull’inquinamento a Treviglio (BG).

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A Treviglio 10 anni fa, alcune aziende chimiche, hanno causato danni ambientali.
I proprietari di queste aziende, non hanno eliminato correttamente gli scarti di lavorazione.
Per non pagare la spese di sostenimento, hanno fatto sotterrare in buche o fatto scorrere i liquidi chimici in campi abbandonati e canali di irrigazione.
Questo modo di fare ha danneggiato la flora e la fauna di questi luoghi e ha fatto ammalare molte persone, molte delle quali hanno perso la vita.
Queste aree sono ora da bonificare per renderle ancora utilizzabili dall’uomo.

Il sindaco di Parma: “Risorse non rifiuti”

Carlotta Furriolo, 11 anni, della VA del Convitto Nazionale Maria Luigia di Parma, classe coordinata da Salvatore Pizzo, ha intervistato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti sulla raccolta differenziata.

 

Fino ad ora si sono viste città  inondate da rifiuti prodotti da noi cittadini, ultimamente però siamo diventati un po’ più attenti a non sprecare e per nostra fortuna c’è la raccolta differenziata che è molto utile per l’uomo e per l’ambiente. Per saperne di più ne abbiamo parlato con  il  sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Domanda: Signor Sindaco, cosa pensa della raccolta differenziata, e cosa l’ha spinta a prendere questa iniziativa?

Lombricompostiere alla mostra del riuso

La prima mostra del riuso a Parma, articolo-intervista di Lavinia Bizocchi, V A del Convitto Nazionale Maria Luigia di Parma coordinata dal professor Salvatore Pizzo.

 

A PARMA LA PRIMA MOSTRA DEL RIUSO

Come tutti noi possiamo fare per avere una società senza rifiuti?

Quale contributo concreto possiamo dare?

La prima mostra del riuso si è svolta a Parma in via D’Azeglio sotto i portici dell’Ospedale Vecchio il 22 novembre.

È stata una mostra dove delle associazioni e delle ditte di Parma hanno dimostrato e messo in pratica le loro attività riguardanti la riduzione, la riparazione, il riuso ed il riciclaggio dei rifiuti ed anche nuove ricerche e riprogettazioni riguardanti l’argomento.

Durante la mostra si sono svolti anche interessanti laboratori. Fra questi il laboratorio “Come realizzare una lombricompostiera domestica”, organizzato da Fruttorti di Parma, aperto ad adulti e bambini, durante il quale sono stati distribuiti kit gratuiti di realizzazione da portare a casa (lombrichi inclusi!!!).

Francesca Riolo di Fruttorti Parma spiega: “I lombrichi mangiano gli scarti organici, a parte aglio, cipolle, agrumi e resti di origine animale. Mangiano anche carta e cartone perché contengono cellulosa e quindi possono essere inseriti nella lombricompostiera. I lombrichi digeriscono gli scarti organici e producono fertile humus e terriccio, chiudendo il cerchio vitale.”

– “Perché ha deciso di far parte dell’associazione Fruttorti?”

– “Penso sia importante comunicare alle persone l’idea di ritornare a connettersi con la natura, ai ritmi naturali”.

7 interviste in via Alessandro Levi

Carolina Toscano, 10 anni, della V A del  Convitto Nazionale Maria Luigia di Parma coordinata dal docente Salvatore Pizzo, fa una serie di interviste in strada sui rifiuti, gli sprechi, i comportamenti virtuosi per l’ambiente.

La situazione si fa complicata in Europa per i rifiuti, cioè per lo spreco.

INTERVISTA A SIGNORA MORETTI

Carolina: Cosa ne pensi dello spreco?

Signora Moretti: Penso che ogni risorsa anche rifiuto debba essere valorizzata.

Carolina: Sprechi sempre l’ acqua?

Signora Moretti: No ,cerco di stare attenta e chiudere il rubinetto quando non mi serve.

Carolina: Cosa ne pensi delle persone maleducate, che buttano per la strada dei rifiuti?

Signora Moretti: Penso che dovrebbero prendere la multa.

INTERVISTA A FERRI

Carolina: Spegni sempre la luce quando non ti serve?

Ferri: Sì, la spengo perché è inutile consumare la luce quando non serve.

Carolina: Hai mai visto una persona che butta per strada i rifiuti?

Ferri: No, però ho visto persone buttare in terra: Carta, mozziconi di sigaretta e le cicche che rovinano pavimenti pubblici, vestiti e scarpe.