Giornalisti Nell’Erba al Festival Internazionale del Giornalismo: ecco com’è andata!

Giornalisti Nell’Erba è stato al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia!

Come vi avevamo annunciato, una rappresentanza del progetto, della redazione centrale e dei corrispondenti umbri di Giornalistinellerba.it ha partecipato a tre appuntamenti del festival, per parlare di ambiente e giornalismo partecipativo, di verifica delle notizie nel giornalismo ambientale e di nucleare (o meglio di come questo tema è stato affrontato dalla stampa dopo il disastro alla centrale atomica di Fukushima, lo scorso anno, e a 26 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, di cui ricorreva l’anniversario proprio il 26 aprile).

Vi raccontiamo com’è andata, con qualche parola e tre video.

Prima di tutto dovete sapere che il Festival Internazionale del Giornalismo e gNe sono quasi coetanei: entrambi, infatti, sono nati nel 2006 e “compiono”, quest’anno, la sesta edizione. Giornalisti Nell’Erba è stato presente a tutte le edizioni del Festival e, come ricorderete, lo scorso anno Arianna Ciccone, ideatrice dell’appuntamento perugino e anche del movimento “La valigia blu”, ha ricevuto il Premio dei gNe per il suo impegno in favore della libertà di stampa.

Ma insomma, torniamo al festival.

Il 25 aprile Paola Bolaffio, direttore di Giornalisti Nell’erba e del giornale online su cui scrivete in tanti, è arrivata a Perugia insieme a Ilaria Romano, dell’ufficio stampa, e a David De Angelis, grafico di gNe, per partecipare al panel “Smontando l’ambiente sul web”. “Conducente” Marco Gisotti, giornalista, divulgatore scientifico, docente all’università la Sapienza e giurato di gNe. Al microfono si sono alternati Mario Tozzi, geologo e divulgatore, che ha raccontato l’esperienza di video-giornalismo partecipativo Itali@mbiente (un documentario prodotto, sceneggiato e diretto utilizzando i contributi della Rete), e poi Caterina Vinci, della web tv dell’Enea, che ha parlato di come l’ente costruisce la sua comunicazione al grande pubblico, e Federico Ascari, responsabile relazioni esterne di Telecom Italia, che ha illustrato Avoicomunicare, blog “sulle tematiche più sentite dalla società civile”, fra cui l’ambiente. Per finire, il direttore di La nuova ecologia Marco Fratoddi (anche lui giurato gNe) ha presentato un’interessante report sulla frequenza con cui “le parole dell’ambiente” vengono cercate su Google in coincidenza con fatti o eventi naturali che scuotono l’opinione pubblica e richiamano l’attenzione sulle tematiche ecologiche. “Noi giornalisti dobbiamo andare oltre il giornalismo interpretato come ‘lezione': dobbiamo fare in modo che le persone esprimano le proprie opinioni e che i conflitti diventino processi di comunicazione sociale. Dobbiamo informare sull’ambiente prima che si verifichino catastrofi e disastri ambientali: altrimenti facciamo semplice cronaca verde, che è un’altra cosa”, ha ricordato Fratoddi. Poi, microfono ai Giornalisti Nell’Erba. Paola Bolaffio ha poi parlato dell’esperienza di giornalismo partecipativo rappresentata dal nostro progetto, che grazie a tutti voi – partecipanti, docenti, genitori – dal 2006 ad oggi ha ricevuto migliaia di interessantissime testimonianze sullo stato dell’ambiente e dell’informazione ambientale nel nostro paese, e non solo. C’era, naturalmente, la redazione umbra di Giornalisti Nell’Erba, rappresentata dagli studenti dell’Istituto superiore “Giordano Bruno” e del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi” di Perugia che hanno illustrato i lavori presentati all’edizione 2012 di gNe. “Ringrazio Giornalisti Nell’Erba che ho conosciuto l’anno scorso e che mi sta dando la possibilità di far vivere ai ragazzi l’ambiente respirandolo”, ha detto la professoressa Giulia Fontecchio, docente al “Giordano Bruno” e coordinatrice di gNe Umbria: “stiamo conoscendo l’ambiente in tutti i dettagli. E’ importante verificare le informazioni sul territorio ed è quello che abbiamo fatto quest’anno. E’ stata un’esperienza notevole. Per quanto riguarda la comunicazione, stiamo cercando di usare gli strumenti web che si avvicinano ai ragazzi”. Ecco il video (i gNe intervengono dal minuto 80:00 in poi).

 Il 26 aprile gNe ha partecipato al workshop “Le regole della verità”, condotto da Marco Gisotti con il giornalista Paolo Attivissimo, il “cacciatore di bufale” più famoso del web. Forte della sua esperienza (oltre 350 “bufale” smontate dal 2002 ad oggi), Attivissimo ha illustrato alcune cantonate in cui sono incorsi anche famosi giornali online, e illustrato le sue 10 regole che ogni giornalista dovrebbe applicare per evitare le bugie che circolano sul web e per non prendere cantonate a sua volta. Si tratta (per semplificare, ma nella seconda parte del video Paolo Attivissimo lo spiega a dovere) di applicare i metodi e delle regole di base del giornalismo (verificare le fonti, consultare esperti per avere conferma della validità scientifica di una notizia…) utilizzando anche gli strumenti del web, che ci dà accesso a un’enorme quantità di informazioni permettendoci di verificare… praticamente tutto! Per Giornalisti Nell’Erba c’era Ilaria Romano (con David De Angelis, grafico gNe, e con la professoressa Giulia Fontecchio della redazione umbra) che ha presentato il progetto, la giornata del 25 maggio in cui voi gNe “sfiderete” giornalisti ed esperti adulti  a parlare di ambiente nel modo più chiaro possibile e il nostro nuovo laboratorio di giornalismo dedicato ai gNe “veterani” che vogliono muoversi fra notizie e cronaca con più consapevolezza (ve ne parliamo diffusamente nel prossimo post!). La trovate nel video qui sotto, dal minuto 35:00 in poi.

Il 27 aprile, a un anno dall’incidente alla centrale atomica di Fukushima e a 26 dal disastro di Chernobyl, ci si è incontrati per parlare di nucleare. O meglio, di come l’informazione tratta la questione nucleareRoberto Giovannini del quotidiano La Stampa ha raccontato la sua esperienza di inviato in Giappone dopo il terremoto e il maremoto che lo scorso anno hanno danneggiato la centrale di Fukushima. Il giornalista ambientalista e scrittore Gabriele Salari ha riportato invece l’attenzione su Chernobyl: l’anniversario dell’incidente nucleare che nel 1986 ha sconvolto l’Europa è passato in sordina su gran parte della stampa, ma l’incubo di quell’evento e le sue conseguenze sull’ambiente e la salute delle persone sono – e saranno ancora a lungo – di estrema attualità. Sergio Ferraris, giornalista scientifico e giurato gNe, è intervenuto in collegamento Skype e ha sottolineato l’importanza di essere molto preparati sui temi ambientali che si trattano, e saper interpretare i dati per fare del “giornalismo investigativo a distanza” e anticipare eventuali rischi ambientali. “Per esempio dopo le prime esplosioni a Fukushima fu diffusa la notizia che era stato trovato Cesio 131 nelle vicinanze – ha raccontato Ferraris -: bene, il Cesio 131 è un prodotto della fusione del nocciolo e normalmente non c’è nelle centrali. Ho chiamato i miei esperti di nucleare per chiedere conferma”. Mentre le autorità mettevano in dubbio la fusione del nocciolo di Fukushima, la centrale era invece “una pistola fumante”. Altro campanello  d’allarme furono i dati sulla radioattività diffusi dalla Tepco, la società che gestiva Fukushima: erano disponibili su internet e mostravano valori di radioattività intorno alla centrale uguali per quattro giorni di seguito, decimali compresi: inverosimile, “era un altro indizio netto” della volontà di far filtrare poche informazioni sull’incidente. Nel complesso, ha osservato Ferraris, l’informazione ha privilegiato la “cronaca dell’incidente” rispetto alla trattazione complessiva del tema energetico e dei problemi legati ad esso. Per altre osservazioni interessanti vi rimandiamo al video qui sotto. Grazie agli studenti dell‘Istituto superiore “Giordano Bruno” e del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi” di Perugia che hanno partecipato al workshop coi loro insegnanti, dimostrando attenzione e interesse per questo tema delicato.

 

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