Crew 4 change (11487)
Documentario realizzato da Eric Barbizzi, 9 anni e mezzo, di Ascoli Piceno. Nei 10 minuti di video, Eric intervista Rein Skullerud e chiede la collaborazione (e le foto) di altri componenti del team del World Food Program, raccontando tramite bellissime immagini le storie di tanti equipaggi per il cambiamento nel mondo. Il documentario (in lingua inglese) partecipa alla sezione Internazionale.
Eric è il responsabile delle pagine Esteri di Giornalistinellerba.it
cod. 0203102709
C4C (traduzione di Eric Barbizzi)
Quando si verificano disastri naturali, come in caso di piogge torrenziali che causano ingenti danni,allagamenti e frane soprattutto in paesi sottosviluppati, o quando la siccità miete vittime e causa bilanci pesanti all’agricoltura rendendo impossibile coltivare la terra, o quando le vittime di conflitti possono perdere tutto ciò che hanno in pochi minuti ed essere costretti a lasciare le loro case, c’è un equipaggio con 13.000persone dislocate in tutto il mondo, 5000 camion,30 navi e 50 aerei che si assicura che i più deboli ricevano assistenza ed abbiano abbastanza da mangiare.
In caso di rifugiati che fuggono dalla guerra, di allagamenti che trascinano via case o di siccità che distrugge terreno agricolo,la fame è spesso il primo pericolo; ma la fame uccide anche al di là delle emergenze: le sue vittime sono più numerose di quelle causate congiuntamente dall’AIDS,dalla malaria e dalla TBC. La malnutrizione quotidiana è una forma di fame meno visibile causata da una alimentazione insufficiente o non idonea: soprattutto in tenera età riduce lo sviluppo mentale e fisico e la frequenza a scuola. Sebbene nel mondo ci sia abbastanza cibo per sfamare tutti gli abitanti della terra e bastino appena 25 cents per soddisfarei bisogni alimentarei un bimbo in età scolastica per un giorno, oggi c’è poco meno di un miliardo di persone malnutrite nel mondo, quindi quasi un settimo della popolazione mondiale. Secondo l’ONU , circa 21.000 persone al giorno muoiono a causa della fame o di problemi legati alla fame: questo significa una persona ogni 4 secondi,come potete vedere in questa schermata,e, purtroppo, la maggior parte di queste persone sono bambini.
Per scoprire di più su questo team speciale che combatte la fame nel mondo, andiamo al suo quartier generale a Roma. La più grande agenzia umanitaria al mondo, il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme) è un’agenzia, sostenuta da donazioni volontarie, parte del sistema dell’ONU:ogni giorno raggiunge le persone affamate e malnutrite attraverso programmi ed interventi alimentari. Al WFP ho incontrato Rein Skullerud, che è il direttore del reparto fotografia della sede italiana che mi ha spiegato come gli ingredienti più importanti per un lavoro di squadra di successo siano il rispetto reciproco e la diversità che ogni persona porta nel gruppo: non c’è alcuna differenza tra lo staff del WFP e la gente del posto: “E’ importante rendersi conto che siamo tutti nella stessa squadra, una stessa famiglia e una stessa organizzazione”.
Il WFP ha organizzato molti progetti di successo; per aiutare un paese a costruirsi un futuro migliore, è necessario che i suoi bambini siano ben nutriti e vadano a scuola, e questo è l’obiettivo a cui mira il lo School Project. Un pasto quotidiano a scuola produce molti benefici di tipo diverso: è un forte incentivo a mandare i bambini a scuola e a far sì che vi restino, inoltre permette ad essi di concentrarsi sullo studio piuttosto che sui loro stomaci. Razioni da riportare in famiglia incoraggiano i genitori a mandare i bambini a scuola regolarmente; il WFP inoltre usa cibo fortificato e polveri micronutrienti per assicurarsi che i bambini ricevano il nutrimento loro necessario.
Un’altra iniziativa del WFP è il progetto Food for Work : i lavoratori sono pagati con cibo per lavoro utile a far sì che le loro comunità abbiano un futuro libero dalla fame. Di solito la comunità che vi partecipano forniscono forza lavoro, i governi locali i terreni, le ONG l’assistenza tecnica e il WFP cibo per compensare le comunità del lavoro su infrastrutture locali che aiutano le persone a diventare autosufficienti dal punto di vista alimentare. Fornire cibo in cambio di lavoro, consente ai poveri che soffrono la fame di intraprendere i primi passi per uscire fuori dalla trappola della fame o trascorrere tempo ad imparare nuove abilità che aumentano la sicurezza alimentare della comunità e delle singole famiglie. I lavoro che le comunità intraprendono di solito comporta la costruzione o la riparazione di infrastrutture per affrontare disastri naturali attraverso la riduzione dei rischi.
Dove l’acqua è una risorsa scarsa, come in Niger, alle donne è stato fornito cibo dal WFP e supporto tecnico dal governo per costruire una diga che, dopo aver filtrato la sabbia, conterrà l’acqua che alimenterà una sorgente. Nella Repubblica Democratica del Congo le persone hanno lavorato a progetti di coltivazione di orti ed allevamento ittico sostenuti dal WFP: usando fango ottenuto da nidi di termiti le donne costruiscono nuove dighe destinate ad ospitare altri allevamenti ittici. Per prevenire allagamenti, in Afghanistan, le comunità hanno lavorato ad un sistema di gestione idrica integrato: hanno costruito terrazzamenti e dighe di contenimento per rallentare la forza dell’acqua in modo da evitare ruscellamenti, ed hanno piantato alberi di pistacchio che prevengono l’erosione del suolo e sono una fonte di reddito notevole. Persino durante il duro inverno del Kyrgystan, le comunità hanno lavorato sodo per restaurare un segmento di un canale di irrigazione importante che può garantire accesso all’acqua aumentando la possibilità di far fronte a disastri.
Tutti i progetti del WFP condividono un approccio molto rispettoso dal punto di vista ecologico, perché la tutela dell’ambiente consente di aumentare la resistenza aqi rischi di disastri climatici che sono destinati a diventare sempre più frequenti. Alcune delle attività del WFP includono opere di riforestazione: “Questo è un progetto di riforestazione: si piantano alberelli qui e quando raggiungono una altezza adeguata, vengono spostati e ripiantati nella foresta”. Ci sono anche progetti per ridurre la deforestazione e le emissioni di CO2, come la costruzione delle Safe Stoves con materiale disponibile in loco: queste stufe aiutano a ridurre il consumo di legna e possono anche essere alimentate con mattonelle di carburate ottenute usando escrementi e scarti domestici. Fornire le scuole con le Safe Stove fa sì che il costo del carburante per la cottura del cibo non costituisca un ostacolo per la frequenza scolastica. Il progetto MERET in Etiopia aiuta comunità soggette cronicamente a insicurezza alimentare: la costruzione di terrazzi e la canalizzazione delle acque che scorrono giù dalle montagne, previene l’erosione del suolo di terre produttive, mentre l’accesso all’acqua consente la crescita di verdure e frutta che possono essere vendute guadagnare del denaro.
C’era un’ultima domanda che volevo fare a Rein Skullerud prima di andare via:”Qual è stato il cambiamento più importante e commovente a cui hai assistito grazie al WFP?”. “Nel WFP uno dei cambiamenti più importanti che ho visto è nel modo in cui porta sviluppo in paesi a economia agricola. Un esempio potrebbe essere l’iniziativa Purchase for Progress. Ciò che fa è andare nelle zone più remote di alcuni paesi, da agricoltori molto piccoli e consente loro di vendere il loro piccolo raccolto e di unire tutti i piccoli raccolti dei piccoli agricoltori insieme in un solo punto di raccolta che può pulire il prodotto migliorandone in questo modo la qualità, qualunque tipo di prodotto esso sia, sia grano che mais o sorgo, e migliorandone le qualità ne aumenta il valore di mercato, ovvero il prezzo di vendita proponibile su mercato di modo che l’agricoltore possa guadagnare di più. Questo per me è un modo estremamente innovativo, e un vero approccio che favorisce lo sviluppo e consente alle persone di diventare autosufficienti.”.
Vi piacerebbe unirvi al WFP nel loro sforzo di porre fine alla fame? Date loro una mano mentre vi divertite e migliorate le vostre conoscenze:andate su freerice.com e provate il gioco che il signor Brin ha donato al WFP. Disponibile in quattro lingue e in diversi argomenti, Freerice è divertente e coinvolgente: per ogni risposta esatta vengono donati al WFP10 chicchi di riso come contributo per porre fine alla fame. Migliaia di giocatori hanno dato da mangiare a milioni di persone da quando il gioco è stato lanciato nell’ottobre del 2007. Chi ha voglia di provare?? (coro di voci entusiaste di bambini). Cosa state aspettando allora?? Sbrigatevi, andiamo a giocare!!
Se tutti facciamo qualcosa nel nostro piccolo, possiamo ottenere molto, e realizzare un sogno (La fame è finita!).
Tweet